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Ordine 17 Giu 2007

Vittorio Roidi si è dimesso dal Consiglio nazionale: "Non ci sono le condizioni per continuare" Del Boca: "Lo stimo, assieme abbiamo lavorato bene per sei anni"

''Caro Del Boca, la riunione di insediamento del Consiglio nazionale segna la fine di una esperienza, di volta in volta sofferta o umiliante. Non ci sono le condizioni per continuare nel mio impegno. Questa e' la mia lettera di dimissioni dal Consiglio nazionale. Auguro buon lavoro a te e ai colleghi'': lo scrive Vittorio Roidi in una lettera inviata a Lorenzo Del Boca, che ieri e' stato confermato presidente dell'Ordine nazionale dei Giornalisti e che replica all'amarezza di Roidi confermando ''la stima per un uomo che e' senza peli sulla lingua''

''Caro Del Boca, la riunione di insediamento del Consiglio nazionale segna la fine di una esperienza, di volta in volta sofferta o umiliante. Non ci sono le condizioni per continuare nel mio impegno. Questa e' la mia lettera di dimissioni dal Consiglio nazionale. Auguro buon lavoro a te e ai colleghi'': lo scrive Vittorio Roidi in una lettera inviata a Lorenzo Del Boca, che ieri e' stato confermato presidente dell'Ordine nazionale dei Giornalisti e che replica all'amarezza di Roidi confermando ''la stima per un uomo che e' senza peli sulla lingua''

''Credo che le mie parole parlino da sole - spiega poi Roidi - C'e' stata una seduta di insediamento e ha vinto Del Boca. Il sottoscritto, che ha fatto il segretario operativo per sei anni, ritiene che non ci siano piu' le condizioni, visto che la mia proposta, profondamente diversa, e' stata respinta. La conclusione logica e' la mia scomparsa dall'Ordine nazionale''. Roidi spiega che la sua volonta' era quella di ''rivitalizzare l'Ordine, ridargli dignita'. Vorrei un Ordine che sia utile ai colleghi e che difenda la liberta' stampa. Io ci credo a queste cose. Invece quella di Del Boca era una proposta del tipo 'andiamo avanti cosi' come siamo e salviamo la pelle', espressione che ha ripetuto un paio di volte. A me non basta, bisogna ridare all'Ordine una ragione di esistere, senno' hanno ragione quelli che dicono che e' un ente inutile. E, se vincono quelli che seguono la sua indicazione, allora non ci sto piu', avendo oltretutto lavorato con lui per sei anni''. E aggiunge: ''Tutte le esperienze possono finire. D'altra parte, c'erano 130 persone riunite in una sala, a rappresentare i giornalisti di tutta Italia. Alla fine viene fuori il mercatino, perche' ci sono state tre votazioni e alle prime due ero in testa di 7-8 voti, nella seconda di quattro e poi ho perso: vuol dire che qualcuno si e' spostato dall'altra parte. Queste cose - conclude - le conosco, le ho gia' viste...''. Gli risponde a distanza Lorenzo Del Boca, spiegando che ''come dice anche lui abbiamo lavorato insieme per sei anni e non ho mai visto questa distanza tra le nostre proposte. Poi poteva dirmelo in questi anni che c'era questa distanza...''. Sostiene il presidente dell'Ordine che ''non c'e' questa differenza che dice lui tra le nostra posizioni perche' il mio 'salviamo la pelle' non e' un discorso rinunciatario, piuttosto e' la consapevolezza che dobbiamo muoverci per salvarci dagli attacchi quotidiani: da D'Alema che non vuole farci salire sugli aerei, o dagli editori che non vogliono pagarci. Insomma voglio dire che dobbiamo ridare dignita' ad una professione che e' nel mirino''. Quanto a Rodi Del Boca riconferma la sua stima nei suoi confronti e spiega che ''l'effervescenza della sua lettera e' senza dubbio dettata dalla delusione della sconfitta di ieri, che pero' e' andato un po' a cercarsi''. (ANSA)

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