''E' in corso una vertenza sindacale durissima, che vede i giornalisti italiani difendere il diritto a condizioni di lavoro che garantiscono autonomia e dignità. Gli editori, molti dei quali hanno chiuso i bilanci in attivo, continuano a rendere il giornalismo ogni giorno più precario e ricattabile''.
Lo sottolinea il segretario dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Vittorio Roidi alla vigilia della prima giornata di sciopero. ''Poiché sono in gioco questioni decisive e lo stesso diritto del cittadino ad un'informazione libera - continua - mi auguro che la categoria risponda in modo compatto. Accanto al diritto di sciopero esiste quello di andare al lavoro, certo. Tuttavia, non sono accettabili azioni scorrette da parte di colleghi iscritti all'Albo. La legge professionale impone a tutti lealtà e collaborazione 'fra giornalisti e fra giornalisti ed editori'. Saranno gli Ordini regionali ad esaminare i comportamenti di direttori e capiredattori i quali, attraverso l'utilizzazione di abusivi, collaboratori esterni, precari e falsi stagisti, al posto dei colleghi in sciopero, eventualmente creino situazioni passibili di provvedimenti disciplinari''.(ANSA – 7 novembre 2005)