«Un pensiero speciale rivolgo ai lavoratori di Sky Italia, ed auspico che la loro situazione lavorativa possa trovare una rapida soluzione, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie». A parlare è papa Francesco, a conclusione dell'Udienza Generale alla quale hanno partecipato circa 100 dipendenti dell'emittente che ha deciso di trasferire gran parte delle proprie attività da Roma a Milano.
«Il lavoro – ha proseguito il Pontefice – ci dà dignità e i responsabili dei popoli, i dirigenti, hanno l'obbligo di fare di tutto perché ogni uomo e ogni donna possa lavorare e così avere la fronte alta, guardare in faccia gli altri con dignità. Chi per manovre economiche, per fare negoziati non del tutto chiari, toglie il lavoro agli uomini fa un peccato gravissimo».
Appello che la Federazione della Stampa fa proprio e rilancia. «Le giuste e forti parole di papa Francesco sulla vertenza Sky e sulla dignità del lavoro e dei lavoratori meritano una risposta seria e coerente anche da parte delle istituzioni e del governo, che non possono limitarsi a prendere atto delle volontà delle proprietà», osservano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
«Le aziende – incalzano – non possono considerare la dignità e i diritti del lavoro una variabile secondaria, se non residuale. Questo non vale solo per Sky, ma anche per tutte le imprese che, nel settore editoriale come in altri settori, ritengono che l’innovazione debba essere coniugata esclusivamente con tagli all’occupazione e con la precarizzazione del lavoro. Per queste ragioni ci attendiamo che alle parole del Papa possa far seguito anche un’efficace azione di mediazione da parte del governo e delle autorità di garanzia del settore, a tutela dei posti di lavoro».
Lavoratori di Sky Italia e sindacati sono impegnati da settimane nel confronto con l’azienda che ha presentato un progetto di ristrutturazione in base al quale sono previsti la chiusura della sede di Roma, oltre duecento licenziamenti e circa trecento spostamenti di lavoratori dalla Capitale a Milano.