«Preoccupazione», «grande attenzione», «libertà di informazione», «territorio», «identità», «autonomia». Sono le parole che ricorrono con più frequenza nelle attestazioni di solidarietà e vicinanza rivolte dai rappresentanti delle istituzioni della regione ai giornalisti della Nuova Sardegna, mobilitati in queste ore per protestare contro la possibile cessione del quotidiano a seguito della fusione tra il gruppo l’Espresso e Itedi.
Di «preoccupazione e massima attenzione sull’ormai possibile cessione» parla il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau. «Non è certo compito della politica – spiega in una nota – entrare nel merito di scelte imprenditoriali, ma credo che le istituzioni abbiamo il compito di vigilare e provare a garantire il massimo del pluralismo e dell’autonomia. I progetti di ristrutturazione aziendale, seppur necessari per rispettare le quote del 20% delle tirature nazionali dei quotidiani, devono tener conto da una parte del radicamento nell’isola di uno dei principali quotidiani che hanno fatto la storia dell’editoria sarda, e dall’altra della specificità del nostro territorio, dove i temi dell’identità e dell’autonomia caratterizzano da sempre la storia di un popolo. Chi oggi ha il compito di scegliere il futuro della Nuova Sardegna, non può prescindere da questi aspetti».
«Grande preoccupazione» esprime anche l'assessora all'Informazione Claudia Firino, che, a nome anche della Giunta regionale, rileva come «le voci sulla possibile cessione della testata allarmano sia per le possibili ripercussioni sui giornalisti e i lavoratori del quotidiano, sia per il rischio che un cambiamento nella proprietà o gestione porti ad una minore indipendenza e libertà del giornale. La pluralità e la libertà di informazione in Sardegna – chiosa Firino – è garantita anche dall'esistenza, tra gli altri, di due quotidiani di grande tradizione e valore, ed è una condizione che è necessario difendere».
Mentre il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, punta l’attenzione sull’autonomia e l’indipendenza del quotidiano che, rileva il primo cittadino: «non possono essere messi in discussione. Difronte a una prospettiva che appare affacciarsi sul cambio della proprietà e dell’editore, occorre vigilare perché l’eventuale cambio garantisca la continuità e impedisca la concentrazione dell’informazione isolana».
Schierandosi con i lavoratori del quotidiano, il sindaco Sanna aggiunge poi: «La Nuova Sardegna è entrata nelle nostre case, nei nostri uffici, nei nostri luoghi di ritrovo ed è diventata lo strumento principale dell’informazione grazie alla sua autorevolezza. Un patrimonio storico del sistema d’informazione della regione che non può, né deve essere dissipato».
Infine, ancora il presidente del Consiglio regionale Ganau, nell’esprimere solidarietà ai giornalisti, tecnici e collaboratori del quotidiano, garantisce «il massimo sostegno nel rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascuno» e si unisce ai lavoratori nella richiesta, manifestata con la proclamazione dello stato di agitazione, «di essere informati sui principali passaggi di questa delicata transizione».