«Voi di Report siete lo schifo d'Italia». Queste le parole rivolte in conferenza stampa da Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, al collega Walter Molino, giornalista della trasmissione d'inchiesta di Rai3.
«La colpa del collega Molino? – spiega il Sindacato giornalisti Veneto – Aver fatto a Brugnaro una domanda su Svm e la gestione della Scuola Grande della Misericordia, per chiedere lumi sulla pratica antimafia relativa alla società. Come rilevato da Molino, soci di Svm erano la Umana di Brugnaro e Aedars, quest'ultimo un consorzio fallito nel 2015, le cui quote sono oggi in mano all'Agenzia per i beni confiscati alle mafie».
Solidarietà al giornalista di Report viene espressa dalla segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, dal Sindacato giornalisti Veneto, da Usigrai e Cdr della Tgr Rai di Venezia.
«Il disprezzo del sindaco Brugnaro nei confronti del collega di Rai3 è sintomo del crescente clima di intimidazione rivolto ai giornalisti», rileva Costante. «La tutela della libertà di informazione e di espressione, sancita dall'articolo 21 della Costituzione, in un Paese civile dovrebbe essere bagaglio di conoscenza di ogni politico e di ogni amministratore», incalza la segretaria generale Fnsi.
«Il Sindacato giornalisti Veneto – si legge sul sito web dell'Assostampa – si unisce all'Usigrai e al cdr della Tgr Veneto nel difendere il diritto/dovere dei giornalisti a porre domande su questioni di interesse pubblico. Al contrario, insulti e violenza verbale vanno sempre respinti, a maggior ragione se a farsene veicolo è una persona con un ruolo istituzionale».
Anche per il Comitato di redazione della Tgr Veneto, «il diritto di critica è legittimo ma l'insulto e la violenza, anche solo verbale, nei confronti dei giornalisti, assolutamente no».
E l'Usigrai ricorda al primo cittadino che «in un Paese dove la stampa è libera i giornalisti fanno le domande, anche quelle sgradite. La redazione di Report fa il suo lavoro nell'ambito della missione affidata alla Rai dal contratto di servizio che prevede tra gli obblighi della concessionaria anche quello di "valorizzare e promuovere la propria tradizione giornalistica di inchiesta". Ogni tentativo di delegittimazione del lavoro dei giornalisti va respinto per il rispetto che si deve al diritto dei cittadini ad essere informati».
Nel ribadire solidarietà al collega, i rappresentanti dei giornalisti Rai annunciano che il 3 maggio, giornata della libertà di stampa, riuniranno l'Esecutivo nella redazione di Report.