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Un momento della riunione del Coordinamento dei Cdr veneti
Associazioni 02 Apr 2024

Veneto, il Coordinamento dei Cdr: «Mobilitazione regionale contro condizioni di lavoro inaccettabili»

L’iniziativa coinvolge tutte le aziende editoriali del territorio.

«Nella sede del Sindacato giornalisti Veneto a Mestre si è riunito il Coordinamento dei Cdr. Nel corso della riunione sono emerse problematiche comuni a tutte le redazioni: innanzi tutto carichi di lavoro ormai non più sostenibili, esacerbati dalle esigenze sempre più pressanti dell’informazione on line. E, a cascata: organici insufficienti, carenza di formazione, inadeguatezza della strumentazione tecnologica, mancanza di coinvolgimento delle redazioni nelle strategie editoriali calate dall’alto senza alcun confronto». Lo si legge su un comunicato datato 27 marzo 2024 pubblicato sul sito web del sindacato regionale.

«Una situazione – prosegue la nota del Coordinamento dei Cdr - che ha portato all’esplosione dell’impegno dell’arco orario e a condizioni di forte stress nocive al benessere psicofisico di colleghe e colleghi. Di fatto le redazioni si trovano a compensare con buona volontà e spirito di responsabilità l’incapacità gestionale dei vertici giornalistici e aziendali: l’integrazione carta/web è ormai un vuoto refrain. L’organizzazione del lavoro è ancora quella degli anni Novanta e ogni giorno di più mostra il passo rispetto alla mutata realtà del settore che sta scontando l’avvento di digitale e social: ai giornalisti viene chiesto di fare tutto (foto, video, lanci sul web, fb, x, instagram, tik-tok, eventi)».

Il comunicato prosegue evidenziando che «da tempo i Cdr chiedono di pianificare un’organizzazione del lavoro su turni in maniera tale da efficientare le prestazioni e limitare il ricorso allo straordinario, insieme a programmi di formazione specifici per fare in modo che si possano maneggiare le nuove tecnologie senza essere autodidatti e senza diventare “tecnici informatici”, facendone uno strumento che facilita il lavoro e non che lo complica anche mortificando la professionalità. Le aziende hanno risposto alle sollecitazioni del corpo redazionale in due modi: abusando dell’istituto delle forfettizzazioni che spesso coprono con cifre del tutto insufficienti non solo lo straordinario (la prassi oscilla, ormai, fra le 10 e le 12 ore giornaliere e più) ma notturni, festivi, superfestivi e domeniche; non pagando lo straordinario a chi non ha il forfait con la complicità di responsabili che o non “segnano” le ore o le riducono; al riguardo il Coordinamento dei Cdr sollecita a inviare una mail al superiore gerarchico nel momento in cui scatta il superamento delle 7 ore e 12 e chiedendogli l’autorizzazione formale a continuare in regime di straordinario; contestualmente il Coordinamento dei Cdr invita a segnalare eventuali intimidazioni o azioni omissive».

Il Coordinamento dei Cdr «respinge con forza» questo stato di fatto: «Serve ricondurre nell’alveo del contratto collettivo nazionale l’attività lavorativa. Per questo, parte a livello regionale, una mobilitazione che coinvolge tutte le aziende editoriali del territorio. Una svolta necessaria anche e soprattutto per restituire qualità al prodotto e per tutelare la salute dei colleghi già fortemente compromessa come dimostrano i sondaggi interni ad aziende come Rcs e Athesis e che ora anche Casagit sta indagando con il questionario diffuso in collaborazione con l’Ordine nazionale degli psicologi».

La nota si chiude annunciando che «i Cdr provvederanno a distribuire a tutte le redazioni una scheda utile a calcolare, in base alle effettive ore di straordinario prestate, dei notturni e delle festività lavorate, la capienza o meno del forfait pattuito. Visto quanto esposto il Coordinamento dei Cdr impegna da subito la Segreteria regionale del Sindacato giornalisti Veneto a chiedere incontri con le direzioni delle singole aziende alla presenza dei Cdr».

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