Reworld Media ha annunciato lunedì 18 febbraio la sua offerta per l'acquisto di Mondadori France, sezione del gruppo italiano che pubblica Oltralpe una trentina di riviste. «Un colpo davvero gobbo per i 700 dipendenti e le centinaia di collaboratori della filiale francese della casa editrice italiana, che non si fanno illusioni circa la sorte che li attenderebbe se l'operazione dovesse andare a compimento: il loro orizzonte è un centro per l'impiego». A scriverlo è il sindacato francese Snj-Cgt che, in una nota pubblicata sul sito web, spiega: «L'acquirente è, infatti, tristemente noto. Dalla sua nascita nel 2012, Reworld Media ha acquisito diverse testate e ogni volta si è comportato allo stesso modo: redazioni decimate, progettazione e produzione delle riviste subappaltate ad agenzie di produzione di contenuti, servizi dati in outsourcing».
E non è tutto. «In casa Reworld Media – incalza il sindacato francese – si violano allegramente i principi di base dell'informazione, si fa commistione fra pubblicità e informazione, non si parla mai di stampa, bensì di 'media brand'. Tranne, naturalmente, quando si tratta di rivendicare i benefici riservati ai mezzi di informazione. Alcune pubblicazioni Mondadori non compatibili con tale modello corrono il rischio di scomparire; altre possono perdere rapidamente credibilità. Così, il gruppo controllato dalla famiglia Berlusconi sacrifica le sue riviste e i suoi dipendenti francesi scegliendo il peggior acquirente possibile, Reworld Media».
L'unico obiettivo del gruppo italiano, attacca il sindacato d'Oltralpe, «è disimpegnarsi il più rapidamente possibile ed evitare di farsi carico delle conseguenze sociali. Ma gli effetti di questa cessione annunciata vanno ben oltre. Acquisendo Mondadori France, Reworld Media diverrebbe probabilmente il primo editore di riviste del Paese. Questo gli consentirebbe di pesare molto sul futuro dell'intero settore dei media stampati. E di imporre le sue 'soluzioni'».
Le istituzioni, «ripetutamente sollecitate dai dipendenti di Mondadori, hanno finora preferito guardare altrove – continua Snj-Cgt – e per il ministro della cultura, Franck Riester, 'oggi non esiste un piano annunciato per riduzione dell'attività', come non c'è l'urgenza di mettere in discussione gli aiuti alla stampa che vanno a vantaggio di Reworld Media».
Eppure Lagardère è in fase di smantellamento; Mondadori France sarà presto venduta; la redazione del settimanale l'Express sarà a breve drasticamente ridimensionata. «Dobbiamo lottare perché la carta stampata non si avvii a morte lenta, vittima di imprenditori i cui alfa e omega sono la riduzione dei costi e il disinvestimento», conclude il j'accuse del sindacato francese.