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Fnsi 25 Mar 2005

Veltroni: "Dall'Unità gravissimo errore in buona fede". Gasparri: "Mi autosospendo dall'Ordine dei giornalisti". Infuriano le polemiche tra smentite e conferme.

Veltroni: "Dall'Unità gravissimo errore in buona fede". Gasparri: "Mi autosospendo dall'Ordine dei giornalisti". Infuriano le polemiche tra smentite e conferme. Bonatesta (An): "L'Ordine punisca Padellaro e Benini; Serventi Longhi si dimetta". Giulietti (Ds): "Attaccando l'Unità, si attaccano i giornalisti"

Veltroni: "Dall'Unità gravissimo errore in buona fede". Gasparri: "Mi autosospendo dall'Ordine dei giornalisti". Infuriano le polemiche tra smentite e conferme. Bonatesta (An): "L'Ordine punisca Padellaro e Benini; Serventi Longhi si dimetta". Giulietti (Ds): "Attaccando l'Unità, si attaccano i giornalisti"

«L'Unità ha compiuto sicuramente un errore gravissimo. Lo avrà compiuto sicuramente in buona fede, ma ciò non toglie nulla alla gravità di un errore per il quale si dà una notizia che non è vera ed è offensiva». Il sindaco di Roma Walter Veltroni commenta così le dichiarazioni di questo pomeriggio del presidente della regione Lazio, Francesco Storace e il contenuto dell' articolo pubblicato questa mattina sul quotidiano l'Unità». «Bisogna dirlo con chiarezza - ha aggiunto Veltroni - così come bisogna dire che è successa la stessa cosa decine, decine e centinaia di volte. Io stesso una volta mi sono trovato su un giornale di centrodestra che aveva scritto che avevo accompagnato al Quirinale un terrorista solo perchè avevo partecipato ad un'iniziativa con la Comunità di Sant'Egidio». Veltroni, parlando a margine di una iniziativa elettorale con Piero Marrazzo, ha aggiunto che «bisogna ritrovare un tono di confronto più pacato, di confronto delle idee, delle opinioni, dei programmi, però mi pare si faccia una gran fatica. Invece - ha proseguito il sindaco di Roma - la strada giusta è questa; lo è in generale nella vita politica di un Paese, lo è tanto di più in campagna elettorale. Purtroppo la vita politica italiana è questo. Penso che sia senso di responsabilità di tutti non drammatizzare. Bisogna stigmatizzare errori di questo tipo quando succedono, da tutte le parti, e però al tempo stesso bisogna avere tutti il senso della responsabilità». «Bisogna aiutare - ha concluso Veltroni - gli elettori a considerare una campagna elettorale non come una guerra di eliminazione di nessuno, ma come un confronto fra programmi e candidati». (ANSA). «Piena solidarietà a Francesco Storace, vittima di un attacco ignobile e vergognoso che da tempo è in atto e che dimostra tutta la sua violenza» dichiara il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri. «Ora è stato superato il limite - continua il Ministro - la sinistra ha deciso di infangare la memoria dei morti pur di attaccare la Casa delle Libertà. Ed al centro di questa strategia c'è l'Unità che da tempo si è resa protagonista di una campagna livorosa nei confronti degli esponenti del centrodestra. Stanno creando un clima di scontro inaccettabile. Io stesso sono stato vittima di una serie di falsità che hanno visto protagonista l'ex direttore dell'Unità, Furio Colombo. Falsità che lo hanno portato ad un rinvio a giudizio da parte della Magistratura, che ha finalmente ripristinato la verità delle cose». «Si tratta di spudorate menzogne - prosegue il Ministro Gasparri - di falsità. E' una vergogna e mi chiedo perchè in queste situazioni non intervengano il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Lorenzo Del Boca. E' il momento che anche lo stesso presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, faccia sentire la sua voce perchè non è possibile che la campagna elettorale venga condotta in questo modo, dove non esiste alcuna tutela per i diritti e per la dignità della persona stessa». «Dinanzi a questo costante inquinamento della campagna elettorale ho deciso di autosospendermi dall'Ordine dei Giornalisti di cui faccio parte dal 1985, fino a quando non sarà fatta chiarezza su questa vicenda, e l'Ordine adotterà le sanzioni contro questi bugiardi. Che schifo», conclude Gasparri. (AGI) «Non ho mai detto che colui che mi picchiò nel 1941 era il padre di Francesco Storace». E' quando ha affermato Mario Limentani, l'ex deportato che, secondo quanto riportato in una intervista pubblicata oggi dall'Unità, aveva detto che «il padre di Storace mi portò nella casa del Fascio e mi picchiò». «E' vero che nel 1941 fui legato ad una sedia e picchiato - sottolinea oggi - ma non dal padre del presidente della Regione Lazio. Colui che mi picchiò si chiamava solo Storace di cognome, il nome non lo ricordo». (ANSA). Luana Benini conferma tutta l'intervista a Limentani la cui registrazione, fa sapere, sta per essere diffusa sul sito internet dell'Unità. «Dalla conversazione - ha affermato Benini - si capisce chiaramente che Limentani stava parlando del padre di Storace».(ANSA). «Dopo la smentita di Limentani, l'Ordine dei giornalisti punisca Padellaro e Benini, e Serventi si dimetta». E' quanto afferma il senatore Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale di An e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai. «La smentita di Limentani smaschera definitivamente le manipolazioni e le distorsioni ordite da l'Unità, che contro Storace ha tentato un vero e proprio killeraggio. A questo punto - prosegue Bonatesta - si impone che l'Ordine dei giornalisti prenda dei provvedimenti disciplinari esemplari nei confronti del direttore de l'Unità e della giornalista autrice del falso e ignobile scoop». «Intanto - ha concluso Bonatesta - notiamo che il segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, invece di condannare con fermezza l'immondo comportamento de l'Unità, ha detto che Storace è andato sopra le righe. Si dimetta, non c'è altro da dire». (ANSA). «Alcuni estremisti della destra italiana stanno approfittando della vicenda dell'Unità (sulla quale ha preso posizione in modo inequivocabile lo stesso direttore Antonio Padellaro) per sferrare un durissimo attacco nei confronti di giornali, giornalisti, sindacati e organizzazioni professionali». Così il diessino Giuseppe Giulietti (Ds) interviene sulla vicenda Limentani-Storace. «Questi signori che in queste ore stanno insolentendo tutto e tutti - prosegue Giulietti in una nota - sono gli stessi che hanno battuto le mani di fronte all'espulsioni dei Biagi, dei Santoro, delle Guzzanti, dei Paolo Rossi e di tanti altri giornalisti, autori e scrittori sgraditi al servizio d'ordine berlusconiano. Questi signori - ribadisce - sono gli stessi che hanno sempre taciuto di fronte alle liste di proscrizione. Questi signori hanno taciuto anche di fronte al pestaggio mediatico organizzato in questi giorni contro Romano Prodi, Piero Fassino e le opposizioni. Le loro parole di sdegno sono prive di qualsiasi credibilità, anche perchè tra di loro ci sono anche quelli che organizzarono la campagna su Telekom Serbia rivelatosi un clamoroso bidone politico e giornalistico. Antonio Padellaro non ha esitato a chiedere scusa per l'errore di oggi, i mandanti e gli esecutori di quello e di altri pestaggi mediatici non hanno mai sentito il bisogno di chiedere scusa ad alcuno». (ANSA)

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