I giornalisti dell'Unione stampa cattolica italiana (Ucsi) esprimono viva preoccupazione per i gravi episodi di "deriva" giornalistica che hanno accompagnato le ultime vicende vaticane, coinvolgendo la persona e l'azione di papa Francesco.
Tale preoccupazione è stata ribadita in un documento approvato all’unanimità dal Consiglio Nazionale dell’Ucsi, riunito a Roma sotto la presidenza di Andrea Melodia (in foto) il 7 novembre.
“Il Consiglio Nazionale dell'Ucsi – continua il documento - condanna, in particolare, il tentativo di accreditare una patologia al cervello del papa, la pubblicazione di una lettera riservata di una dozzina di cardinali critici verso papa Francesco nel corso del Sinodo, e la fuga di documenti e registrazioni ‘rubate’ a papa Francesco all'interno del Vaticano ed utilizzati per delegittimarne l'azione riformatrice, che invece merita il più pieno e appassionato sostegno da parte dei giornalisti, cattolici e non, cui sta a cuore la credibilità della professione e il perseguimento del bene comune”.
“Un'azione di delegittimazione, contrabbandata per sostegno al papa – conclude il documento -, tanto più vile in quanto vorrebbe colpire un pontefice che chiama tutti alla trasparenza e alla testimonianza disinteressata e coraggiosa”.