(Astro9colonne) - Tashkent, 12 apr - Le dicerie e il passaparola sono sempre più spesso le uniche fonti di informazione di cui gli uzbeki dispongono.
L’ex repubblica sovietica è alle prese con forti restrizioni al sistema dei media e con una pesante censura nei confronti di tv, radio e giornali. Agenzie quali ‘Ahborot’, ‘Davr’ e ‘Poytaht’ non riescono a trasmette un adeguato numero di notizie, e i cittadini non sono in grado di giudicare la politica o di prendere decisioni consapevoli per quanto riguarda il lavoro, gli affari e più in generale il loro futuro. “L’autocensura è parte del gioco; se invio storie che contengono critiche al governo vengo avvisato che perderò gli accrediti indispensabili per lavorare”, ha detto un giornalista locale alla Irin News. La mancanza di notizie e di informazioni in Uzbekistan è un fenomeno che ha preso sempre più piede dal maggio 2005, periodo delle proteste nella città di Andijan, quando le autorità reagirono alle manifestazioni aprendo il fuoco e uccidendo centinaia di civili disarmati. Il bisogno di essere informati può essere parzialmente soddisfatto grazie alle notizie provenienti da altri paesi e reperibili via Internet, anche se la censura sta calando anche sui siti. E’ sempre più facile, infatti, aprire una home page e veder apparire sul monitor la scritta “saitga kirish taqiqlanadi”, “non ti è consentito l’accesso a questo sito”.