Licenziata in due minuti dopo oltre 11 anni di servizio: così l’Usb, Unione Sindacale di Base, ha messo alla porta Rossella Lamina, giornalista che aveva dato vita all’ufficio stampa di quella organizzazione, occupandosene in via esclusiva e con riconosciuta professionalità.
«Il licenziamento in tronco, per il quale vengono addotti motivi economici – spiega il segretario di Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo – è il brusco epilogo giunto dopo mesi di “mobbing”, durante i quali la dignità professionale e umana di Rossella è stata mortificata, ed osteggiata è stata anche la sua iscrizione a Stampa Romana».
Ed appare ancor più grave che tutto questo accada in un sindacato di base, che per giunta si dichiara in prima fila nella difesa dei lavoratori e dei loro diritti, inclusi quelli sindacali. «Una prima fila – prosegue Pappagallo – costantemente rivendicata in termini di nuovi iscritti e di rincorsa sui numeri e sulla presenza “politica” a Cgil, Cisl e Uil ma clamorosamente smentita da questa scelta».
A Rossella Lamina la solidarietà ed il sostegno di Stampa Romana, che annuncia metterà in campo ogni azione necessaria a tutela dei diritti e della dignità professionale della collega.
A sostegno di Rossella è stata lanciata anche una petizione da parte di lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati di diverse appartenenze sindacali, in riconoscimento dell’operato da lei svolto nel tempo per tante vertenze sindacali e sociali e per chiedere la massima attenzione sulla vicenda del suo licenziamento.