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Internazionale 20 Mag 2008

Usa: i gruppi “old media” investono decine di miliardi nelle start-up

Negli Usa le aziende tradizionali dei media sentono la pressione del colosso Google che, dopo l’acquisizione di DoubleClick, domina non solo il settore della ricerca ma anche il mercato della pubblicità online. Così molti grandi gruppi degli “old media” hanno cominciato recentemente a comprare start-up in grado di aumentare la loro competitività sulla Rete.

Negli Usa le aziende tradizionali dei media sentono la pressione del colosso Google che, dopo l’acquisizione di DoubleClick, domina non solo il settore della ricerca ma anche il mercato della pubblicità online. Così molti grandi gruppi degli “old media” hanno cominciato recentemente a comprare start-up in grado di aumentare la loro competitività sulla Rete.

La maggiore acquisizione degli ultimi anni è stata quella di MySpace da parte della News Corp. nel 2005: da quell’anno a oggi il valore dei merger tra aziende dei media tradizionali e start-up dei media online è arrivato a 19 miliardi di dollari. Tra le maggiori operazioni: Cox - una tra le più importanti case editrici di quotidiani del mondo - ha acquistato Adify, Hi-Media ha acquistato Fotolog, Aol della Time Warner ha comprato Bebo, Quigo e Third Screen Media. E ancora: Comcast ha comprato la Plaxo, Disney il Club Penguin, la Cbs ha scelto invece Last.fm, Cnet Networks, Wallstrip e Dotspotter, la Microsoft ha acquisito l’1,6% di Facebook, Hearst ha comprato Kaboodle e Answerology, Jupiter Media ha preso MediaBistro, il New York Times ha comprato il blog Freakonomics, Forbes ha acquisito Clipmarks, e Discovery ha portato a casa il blog Treehugger. A ciò si aggiungono altre acquisizioni della News Corp.: Photobucket e Beliefnet. Gli esperti tuttavia notano che i colossi dei media non stanno costruendo i loro imperi online in maniera organica. Appesantiti da strutture complesse, burocratizzate, non riescono a “pensare creativamente”, dicono gli analisti Usa. (9Colonne)

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