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Editoria 18 Feb 2008

Unità-Day: da Prodi ai sindacati sostegno al quotidiano Per l'ex direttore Colombo il problema è l'assenza di pubblicità

Piu' che l'Unita'-Day, oggi e' stato l'Unita'-Pride: per la testata fondata da Antonio Gramsci quello che si e' consumato oggi nella sede della Fnsi e' stato un giorno speciale, che ha unito una platea variegata del mondo politico, sindacale e intellettuale per sostenere lo storico quotidiano

Piu' che l'Unita'-Day, oggi e' stato l'Unita'-Pride: per la testata fondata da Antonio Gramsci quello che si e' consumato oggi nella sede della Fnsi e' stato un giorno speciale, che ha unito una platea variegata del mondo politico, sindacale e intellettuale per sostenere lo storico quotidiano

''Siamo passati per molte bufere, non temiamo nulla - ha detto al termine dell'iniziativa il direttore Antonio Padellaro - Ma cerchiamo certezze dal punto di vista imprenditoriale, cosa che ritengo possibile, e sentiamo che c'e' un mercato piu' ampio da conquistare con un'Unita' ancora piu' forte''. Oltre a una lettera di appoggio inviata dal leader del Pd Walter Veltroni, anche il premier Romano Prodi e' intervenuto, anche se per telefono, per dare il suo sostegno all'Unita'. Che, come ha sottolineato il Cdr, ''e' un po' come una barca che da quasi un anno naviga a vista, con un balletto di nomi di possibili acquirenti''. ''In questi anni - ha affermato Prodi - siete stati, ed è quasi paradossale per un giornale di partito, una testata che ha avuto più libertà e capacità di uscire dagli schemi rispetto ad altri giornali della stampa indipendente, lasciando spazio critico ai giornalisti. Vi ringrazio''. ''Occorre pazienza'', gli ha detto Padellaro. ''Occorrono soldi'', ha replicato il premier tra gli applausi. Oltre alle centinaia di adesioni e di mail a sostegno della testata, sono state tantissime le espressioni di solidarieta' e gli inviti a non mollare da parte delle molte personalita' presenti: oltre al presidente e al segretario della Fnsi, Roberto Natale e Franco Siddi, il ministro del Lavoro Cesare Damiano (''nulla giustifica la scomparsa di questo giornale'') il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'editoria Ricardo Franco Levi, Piero Fassino (''non e' solo un giornale ma un pezzo della storia della democrazia italiana'') e Sandro Curzi. Oltre ai tre segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Epifani, Bonanni e Angeletti, Giovanni Salvi, Carlo Rognoni, Paolo Serventi Longhi, Giuseppe Giulietti, Vincenzo Vita, Vincenzo Cerami, Cristina Comencini, Furio Colombo (''il vero problema e' la totale assenza di pubblicita', e non e' un caso''), i direttori di Liberazione Piero Sansonetti e di Europa Stefano Menichini. Lucia Annunziata denuncia la ''scarsissima capacita' imprenditoriale della sinistra, che negli ultimi anni ha avuto attenzione solo per la tv e per i grandi giornali''. A sostenere il quotidiano che, come sottolinea il direttore Padellaro, ''non e' in crisi, vende 50 mila copie e ogni copia e' letta da sette persone (dato dell'Istituto Audipress, ndr.), anche il responsabile Comunicazione del Pd Ermete Realacci, per il quale "l'Unità" ha bisogno del Pd e il Pd ha bisogno dell'Unità, anche per raccontare le sfide del futuro e per avere la capacità di svolgere una funzione nazionale". Da quanto emerso, il problema non è tanto economico, quanto politico: "Dai conti economici - sottolinea il Cdr - non siamo irrimediabilmente in crisi. Non siamo un battello alla deriva. Il punto è l'incertezza sul futuro che potrebbe portarci al naufragio. L'Unità ha in sè le potenzialità per rinnovarsi. E la discontinuità non è uno schema politico da applicare su tutto e malgrado tutto".

@fnsisocial

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