Dal 22 al 24 gennaio si svolgerà a Roma, nella sede della Fnsi, il VII Congresso dell'Unione Nazionale Giornalisti Pensionati. «Sarà l'occasione – spiega il presidente uscente dell'Ungp, Guido Bossa – per un bilancio dei quattro anni trascorsi dall'assise di Chianciano, accanto al sindacato e agli altri Enti della categoria, nella tutela degli interessi degli iscritti e nella difesa della libertà di informazione, sottoposta a reiterati attacchi da parte della classe politica e di esponenti del governo».
L'Ungp, organismo di base della Federazione nazionale della Stampa italiana, riconosciuta dall'articolo 38 dello Statuto federale, riunisce i giornalisti pensionati, professionali e collaboratori, iscritti alla gestione principale e alla gestione separata dell'Inpgi. Al congresso saranno presenti 56 delegati in rappresentanza di oltre 2300 iscritti, numero in crescita rispetto al Congresso del 2015. Partecipano anche, con facoltà di parola ma non di voto, i membri uscenti del Consiglio nazionale e del Collegio dei revisori dei conti.
A conclusione del dibattito, nella mattinata di giovedì 24, i delegati eleggeranno il presidente, due vice presidenti, nove componenti del Comitato esecutivo, tre componenti ordinari e due supplenti del Collegio dei revisori.
I lavori dell'assise, prosegue Bossa, «si svolgono in una situazione di emergenza democratica che mette a rischio quelli che recentemente il Capo dello Stato ha definito i 'valori di fondo' che costituiscono 'l'ossatura e la chiave di lettura' della Costituzione, fra i quali il pluralismo e la libertà riconosciuta al mondo dell'informazione e alle molteplici voci che ne costituiscono l'espressione. Con il sindacato unitario dei giornalisti italiani, l'Ungp condivide l'allarme per la tenuta del tessuto connettivo della società, attraversata da pericolose spinte disgregatrici. Una situazione che sollecita i giornalisti ad interpretare con maggiore consapevolezza quel ruolo di sentinelle dell'assetto democratico del Paese che già in passato hanno svolto».
Sul piano politico-sindacale, «il Congresso è chiamato a rafforzare il rapporto di collaborazione dialettica con la Fnsi, consolidato negli scorsi anni anche grazie ad una modifica statutaria che ha rinsaldato i legami fra l'Unione dei pensionati e la Federazione nazionale della Stampa italiana. Una legittima interlocuzione dialettica; ma abbiamo decisamente rafforzato un cordone ombelicale che ci nutre e ci rafforza», conclude Bossa.