Ungp, Abruzzo: “L'Unione pensionati, pagata dall'Inpgi, va sciolta”. Iselli: “L’Unione proseguirà sulla sua strada, Abruzzo ci fa solo sorridere. Rischia di essere commissariato, pensi ai suoi guai!”
Dichiarazione di Franco Abruzzo Milano, 23 marzo 2005. I giornalisti lombardi pensionati, organizzati nell'Ungp (Unione nazionale giornalisti pensionati), bussano a quattrini. Pretendono: 1) di suddividere la trattenuta sindacale in vigore (0,30%) in tre parti uguali: 0,10% alla Federazione, 0,10% all'Associazione di appartenenza, 0,10% all'Unione nazionale pensionati. 2) di unificare, di conseguenza, allo 0,30% il contributo dei pensionati che ora è diversificato a seconda delle decisioni prese a suo tempo dalle Associazioni regionali (in Lombardia è dello 0,15%). 3) di intervenire in situazioni anomale e (nel quadro di una definitiva sistemazione del problema) eliminare contributi scontati ai pensionati o accordi di finanziamento stabiliti fra singole Associazioni e gruppi regionali dell'Unione. L'Ungp pretende di essere trattata (!!!) come Fnsi e sindacato regionale. E' pura follia. Manie di grandezza. La questione, però, è un'altra: l'Ungp è un sindacato? "No, assolutamente no - dice Franco Abruzzo - un sindacato deve avere una controparte. L'Ungp non ha una controparte. Dovrebbe essere l'Inpgi, ma non lo è, perché "la fonte principale per lo svolgimento dell'attività dell'Ungp rimane un contributo annuale di liberalità da parte dell' Inpgi, a cui vanno aggiunte le uniche entrate di fonte propria rappresentate dalle quote dei soci aggregati". Il virgolettato è ricavato da un documento presente nel sito della Fnsi e riferito al III Congresso di Saint Vincent (20-22 novembre 2004). In sostanza l'Ungp è pagata dall'avversario. Invito l'Associazione lombarda dei Giornalisti a tenere ferma (per ora) la trattenuta dello 0,15 per cento e a promuovere lo scioglimento dell'Ungp anche in fretta. E' una struttura inutile, superata e corporativa. Soltanto il sindacato nella sua unitarietà si deve far carico dei problemi dei pensionati". "L'Ungp - osserva Abruzzo - può continuare a vivere, ma come club culturale. Su base volontaria e senza costi. Basta con i viaggi turistici a spese dei colleghi". Il presidente dell’Ordine lombardo, Franco Abruzzo, ieri insolitamente di buon umore, invece di chiedere, come al solito, il disfacimento dell’Inpgi, si è limitato ad esigere lo scioglimento dell’Unione pensionati perché “struttura inutile, superata e corporativa”. Poiché è sempre molto difficile ricondurre a ragionevolezza le posizioni dell’illustre collega, temevamo il contrario, cioè di essere da lui lodati. Di conseguenza possiamo assicurare tutti (amici, nemici e neutrali) che l’Unione proseguirà sulla sua strada con decisione e determinatezza, Quello che dice il Presidente ci fa solo sorridere. Soprattutto al pensiero che oggi, giornata di assemblea dell’Ordine a Milano, Abruzzo, che è anche docente di pluralismo e completezza dell’informazione, dirà sicuramente ai presenti (soprattutto ai suoi giovani allievi) la verità sul “suo” Ordine: per esempio, che l’assemblea è stata convocata in modo illegittimo ( e di ciò dovrà rispondere), che già deve rispondere al Ministero della Giustizia per l’illegittimo aumento delle quote di iscrizione 2005, che dovrà giustificare l’andamento catastrofico dei conti della scuola di giornalismo. Che rischia, insomma, di essere mandato a casa per commissariamento dell’Ordine. Come si dice, le travi che ha negli occhi gli impediscono di vedere le cose con la sufficiente chiarezza. Giuseppe Iselli Presidente nazionale dell’Unione Pensionati