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Ordine 10 Giu 2011

Una terza scuola di giornalismo in Campania? Il Coordinamento precari contro l'ennesima "fabbrica di sogni"

Napoli, 9 giugno - Una nuova scuola di giornalismo ad Avellino? La terza, in una regione nella quale non c'è spazio nemmeno per i professionisti sfornati dai due master oggi attivi a Napoli e Salerno? Un'ipotesi contro la quale ci batteremo  - afferma il Coordinamento precari della Campania - in ogni sede. Occorre senso di realtà e responsabilità, l'Ordine dei Giornalisti e il sindacato non debbono trasformare la Campania nella Eldorado del tesserino. Così il Coordinamento dei giornalisti precari della Campania giudica ogni ipotesi d'attivazione di «scuole di formazione» nata all'indomani della scomparsa di Biagio Agnes.

Napoli, 9 giugno - Una nuova scuola di giornalismo ad Avellino? La terza, in una regione nella quale non c'è spazio nemmeno per i professionisti sfornati dai due master oggi attivi a Napoli e Salerno? Un'ipotesi contro la quale ci batteremo  - afferma il Coordinamento precari della Campania - in ogni sede. Occorre senso di realtà e responsabilità, l'Ordine dei Giornalisti e il sindacato non debbono trasformare la Campania nella Eldorado del tesserino. Così il Coordinamento dei giornalisti precari della Campania giudica ogni ipotesi d'attivazione di «scuole di formazione» nata all'indomani della scomparsa di Biagio Agnes.

Il Coordinamento giornalisti precari ha avviato una indagine sugli ex studenti dei due Master in giornalismo della Campania dalla quale sono emersi numeri preoccupanti: gli interpellati, per lo più 30enni, nella maggior parte dei casi lavorano in condizioni contrattuali precarie (contratto a progetto o collaborazione occasionale). Alcuni non hanno un’occupazione allo stato attuale (il 25%). Il risultato è una situazione economica che colloca il 52,7% degli intervistati in una fascia di reddito che arriva, quando va bene, a 500 euro, mentre in alcuni casi non viene addirittura percepito alcun compenso. Proprio in occasione della presentazione di questo studio, il 17 dicembre scorso, il presidente dell'OdG Campania ammise che il sistema regionale non reggeva la presenza di due master per formare giornalisti professionisti.   Il Coordinamento giornalisti precari Campania chiede dunque all'Ordine dei Giornalisti nazionale, a quello regionale e al sindacato in tutte le sue emanazioni di non limitarsi ai voli pindarici e ai sogni ad occhi aperti, quando si parla di nuove iniziative di formazione per i giornalisti. I tanti precari che lavorano quotidianamente in questa regione attendono risposte a domande che da troppo tempo giacciono sul tavoli di ordine e sindacato: chi si aspetta di poter placare questa rabbia con riunioncine o convegni ha fatto male i conti. E non ha evidentemente compreso la realtà drammatica della nostra condizione.Se proprio si vuole agire sui master postlaurea si pensi piuttosto a migliorare quelli oggi attivi in regione. Stando alle relazioni del Comitato tecnico scientifico dell'Ordine nazionale, a Salerno ma soprattutto a Napoli occorre migliorare l'offerta didattica. Offerta che - è saggio ricordarlo - è pagata con denaro sonante da aspiranti colleghi che hanno diritto  ad ottenere quello per cui sborsano quattrini: formazione costante e qualificata. Sono gli stessi colleghi avellinesi, componenti del Coordinamento giornalisti precari, che indicano la strada da intraprendere: «Nel nome di Agnes, che si faccia qualcosa di concreto per i giovani, qualcosa che non si fermi nelle fredde mura di un circolo della stampa, inaugurato a trent'anni dal terremoto, ma ancora sprovvisto di computer, senza un minimo collegamento ad internet, senza lo straccio di un giornale sul tavolo. Insomma, una cattedrale nel deserto che non è ancora entrato nell'immaginario collettivo avellinese».

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