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Rai 30 Set 2010

Un referendum di Usigrai, Fnsi e Articolo21 per sfiduciare il direttore generale di viale Mazzini, Mauro Masi

Un referendum con l'obiettivo di verificare lo stato di fiducia dei giornalisti Rai verso il direttore generale di viale Mazzini, Mauro Masi. L'iniziativa è dell'Usigrai unitamente alla Fnsi e all'Associazione Articolo21 e dovrebbe tenersi entro un paio di settimane, non appena i garanti del sindacato dei giornalisti Rai lo avranno deciso. Nel corso della conferenza stampa all'aperto, all'esterno della sede Rai di Viale Mazzini, il segretario dell'Usigrai Carlo Verna, il presidente della Fnsi Roberto Natale e il portavoce di Articolo21, il parlamentare Giuseppe Giulietti, hanno spiegato che questa azione ha l'obiettivo di togliere il bavaglio alla Rai.

Un referendum con l'obiettivo di verificare lo stato di fiducia dei giornalisti Rai verso il direttore generale di viale Mazzini, Mauro Masi. L'iniziativa è dell'Usigrai unitamente alla Fnsi e all'Associazione Articolo21 e dovrebbe tenersi entro un paio di settimane, non appena i garanti del sindacato dei giornalisti Rai lo avranno deciso. Nel corso della conferenza stampa all'aperto, all'esterno della sede Rai di Viale Mazzini, il segretario dell'Usigrai Carlo Verna, il presidente della Fnsi Roberto Natale e il portavoce di Articolo21, il parlamentare Giuseppe Giulietti, hanno spiegato che questa azione ha l'obiettivo di togliere il bavaglio alla Rai.

"Siamo già ad un punto di non ritorno - hanno spiegato - e l'ultima goccia è la circolare relativa ai programmi di approfondimento giornalistico e ai talk-show approvata ieri a maggioranza dal CdA (Masi, comunque si è impegnato ad estenderla anche ai Tg, ndr). È una circolare che non può essere applicata". Usigrai, Fnsi e Articolo21 sottolineano "non è un problema dei giornalisti ma è un diritto dei cittadini ad essere informati". Da rilevare che lo spoglio del referendum dovrebbe avvenire nella sede della Fnsi, "quale ulteriore garanzia - ha spiegato Natale – a supporto di una iniziativa contro il bavaglio dentro e fuori la Rai", un bavaglio - ha aggiunto - che buona parte della società italiana non vuole perché ha capito quanto sia vitale l'informazione e non vuole farsi scippare il diritto di informazione". (AGI)

VERNA, PLURALISMO NON SI GARANTISCE CON BAVAGLIO
Roma, 29 settembre - ''Il pluralismo non si garantisce con il bavaglio''. A sostenerlo è il segretario Usigrai Carlo Verna a proposito della circolare sul pluralismo approvata oggi dal Cda.
''Non ci piace affatto il protagonismo di Masi nell'ipernormare tutto. Mi riservo di valutare con attenzione la circolare approvata oggi dal consiglio di amministrazione a maggioranza. Ma sin d'ora - continua Verna - posso dire che inviteremo a disapplicarla se in contrasto con norme di legge molto chiare, peraltro già recepite nel codice etico vigente della Rai. Siamo anche pronti a coinvolgere nella questione l'Ordine del giornalisti''. (ANSA) CDA APPROVA A MAGGIORANZA CODICE MASI SU PLURALISMO
Roma, 29 settembre - Approvato a maggioranza dal Cda della Rai il 'codice Masi' relativo al pluralismo e al contraddittorio nell'informazione del servizio pubblico. Il testo approvato ricalca l'appunto inviato il 20 settembre scorso ai direttori di rete e testata. Sono stati cinque i voti a favore (quelli dei consiglieri vicini al centrodestra), tre i contrari. Si è invece astenuto il presidente Garimberti, dopo aver ricevuto dal direttore generale la rassicurazione che le regole non varranno solo per i programmi di approfondimento e il talk show ma anche per i tg.
Il 'vademecum', diviso in quattro punti più uno, sottolinea che il pubblico in studio non può essere parte attiva, che il conduttore deve mostrarsi terzo ed effettivamente imparziale, che gli ospiti devono essere intervistati in sequenza di contraddittorio e che deve essere assicurato tedenzialmente lo stesso tempo di parola a ciascuno.
Il primo punto, come si ricorderà, "richiama ulteriormente al rispetto delle fasce orarie di tutela dei minori come da normativa vigente peraltro ben nota ai destinatari in quanto più volte segnalata". Il secondo punto riguarda il pubblico in studio: "Incontinuità con le indicazioni impartite dai miei predecessori che hanno richiamato più volte la Carta dei diritti e dei doveri degli operatori del servizio pubblico radiotelevisivo, il Codice Etico nonché le indicazioni dell' Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, non deve essere prevista in alcun modo la presenza in studio del pubblico come 'parte attiva', in linea di principio neppure con applausi. La selezione del pubblico deve essere affidata alle competenti e preesistenti Strutture aziendali".
Terzo punto: "I 'talk-show' devono garantire, sempre e nella stessa trasmissione, il rispetto dei principi del pluralismo e del contraddittorio ad eccezione ovviamente delle trasmissioni articolate su un unico rappresentante politico. A tal fine si considera rilevante e vincolante l'individuazione e la gestione anche degli opinionisti e dei tecnici di settore, che peraltro devono anch'essi essere individuati secondo i medesimi principi di pluralismo e di contraddittorio".
Quarto: "Sempre nei ''talk-show'', in analogia con quanto avviene negli altri paesi europei, il conduttore nel corso della trasmissione deve mostrarsi terzo ed effettivamente imparziale". Infine, ultimo punto: "Le interviste ai partecipanti devono essere realizzate in sequenza di contraddittorio assicurando tendenzialmente a ciascun ospite lo stesso tempo di parola". (ADNKRONOS) GIOVEDÌ 30 SETTEMBRE CONFERENZA STAMPA DAVANTI ALLA RAI DI VIALE MAZZINI ORGANIZZATA DA FNSI, USIGRAI E COMITATO PER LA LIBERTÀ E IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE E ALLA CONOSCENZA
28 settembre - “‘Contro ogni bavaglio, dentro e fuori la Rai’. Su questo tema le sigle riunite nel Comitato per la libertà e il diritto all’informazione e alla conoscenza, promotrici della manifestazione di luglio in piazza Navona contro il disegno di legge sulle intercettazioni, hanno convocato per giovedì 30 settembre, alle ore 11, una conferenza-stampa in viale Mazzini, davanti alla Rai. All’iniziativa parteciperanno, tra gli altri, rappresentanti della Fnsi, dell’Usigrai, di altre organizzazioni sindacali, di Articolo 21, del Popolo Viola, di Valigia Blu, dell’Anpi, di Libera Informazione e Tavola della Pace.
All’indomani della seduta del Consiglio di Amministrazione che ha all’ordine del giorno le circolari aziendali sui programmi di approfondimento giornalistico, l’incontro servirà ad illustrare le risposte di organizzazioni e movimenti alla stretta che sta investendo l’informazione”.

@fnsisocial

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