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Fnsi 27 Gen 2011

Uffici Stampa: il Congresso Fnsi rilancia la mobilitazione per il contratto

Il XXVI Congresso della Stampa Italiana, riunito a Bergamo dall’11 al 14 gennaio 2011, impegna il Sindacato dei giornalisti – a cominciare dal nuovo Consiglio nazionale e dalla futura Giunta esecutiva federale - a proseguire con ancora maggiore determinazione l’azione affinché sia riconosciuta la dovuta dignità professionale e contrattuale ai colleghi che lavorano negli Uffici stampa, siano essi pubblici o privati.

Il XXVI Congresso della Stampa Italiana, riunito a Bergamo dall’11 al 14 gennaio 2011, impegna il Sindacato dei giornalisti – a cominciare dal nuovo Consiglio nazionale e dalla futura Giunta esecutiva federale - a proseguire con ancora maggiore determinazione l’azione affinché sia riconosciuta la dovuta dignità professionale e contrattuale ai colleghi che lavorano negli Uffici stampa, siano essi pubblici o privati.

In particolare, è necessario mettere in campo tutta la capacità di mobilitazione del Sindacato per sbloccare la trattativa con l’Agenzia per la rappresentanza negoziale nella Pubblica amministrazione (Aran) al fine di definire il profilo professionale dei colleghi che lavorano negli Uffici stampa pubblici.  E’ necessario che l’Aran superi i ritardi accumulati in dieci anni di vigenza della legge, così come deve superare l’attuale inerzia. Le organizzazioni sindacali confederali non possono proseguire una politica ostile alla Fnsi in questo campo che è stata concausa di tanto ritardo e continuare a frapporre ostacoli fornendo all’Aran giustificazioni al suo immobilismo.  

La Fnsi e le Associazioni regionali di stampa (Ars), d’intesa con il Gruppo giornalisti Uffici stampa (Gus), debbono intensificare nel territorio le iniziative che hanno consentito, tra l’altro, di raggiungere positive intese con le articolazioni locali delle Associazioni di rappresentanza del sistema delle autonomie. Le Ars debbono continuare l’azione di monitoraggio dei concorsi e delle selezioni pubbliche per addetti stampa, spesso basati su bandi incongrui quando non addirittura in violazione della stessa legge 150 del 2000. A cominciare dal requisito dell’iscrizione all’Ordine dei giornalisti, garanzia di rispetto della deontologia professionale e, quindi, dei principi d’imparzialità, di trasparenza, di obiettività ed autonomia professionale. L’azione di controllo su concorsi, bandi e selezioni deve accompagnarsi a quella per la stabilizzazione ed il superamento del precariato, purtroppo largamente diffuso anche in questo settore. Deve essere costante l’azione di denuncia delle situazioni di illegalità e l’impegno per affrontarle e risolverle.

Un’attenzione particolare va posta alla contrattualizzazione dei giornalisti degli Uffici stampa, a volte trasformati in Agenzie, delle Regioni allo scopo di salvaguardare ed estendere la scelta, compiuta dalla maggioranza delle istituzioni regionali, grazie alla loro potestà legislativa, di applicare il contratto di natura privatistica Fnsi-Fieg che, laddove applicato non può, in ogni caso, essere sostituito da quello Aran in assenza di accordo tra le parti.

L’azione del Sindacato dovrà incentivare, ove possibile, l’applicazione del Cnlg e di tutti i suoi istituti.

Il Sindacato deve proseguire ed intensificare l’azione di interlocuzione con il mondo della politica e delle istituzioni per portare a soluzione le problematiche scaturite dal passaggio dei colleghi addetti stampa pubblici dall’Inpdap all’Inpgi. Si tratta di una importante ed irrinunciabile conquista di tutta la categoria, ma che non può tradursi – come in alcuni casi è accaduto e può accadere per i colleghi che si trovano in particolari situazioni – in un inaccettabile danno economico al momento di andare in pensione. Su questo tema il Sindacato è riuscito ad ispirare interrogazioni parlamentari ed anche proposte di legge. Tocca alla politica ed al Parlamento porre rimedio ad una ingiustizia a prescindere dal numero dei giornalisti pubblici interessati. Le proposte ci sono, hanno avuto anche il consenso del nostro Istituto previdenziale, ora è necessario renderle al più presto operative.

Il XXVI Congresso della Federazione della stampa richiama l’attenzione di tutti i livelli del Sindacato alla situazione dei colleghi che operano, spesso da liberi professionisti, negli Uffici stampa privati. Occorre che non siano lasciati soli. Ovunque è possibile si deve perseguire l’obiettivo di accordi con singole aziende e con organizzazioni imprenditoriali allo scopo di ottenere un corretto inquadramento di questi colleghi garantendo che i loro versamenti contributivi avvengano presso l’Inpgi.

Nell’ambito dei rapporti di collaborazione con gli altri enti di categoria e nel rispetto dei rispettivi ambiti di intervento dal Sindacato deve venire una sollecitazione all’Ordine affinché vi siano orientamenti univoci nell’accesso da parte dei colleghi che lavorano negli Uffici stampa e vengano organizzati i necessari momenti di formazione professionale.

Infine, il Congresso sollecita le Ars e la Fnsi a valorizzare, nella formazione dei gruppi dirigenti, la presenza dei colleghi degli Uffici stampa su un piano di pari dignità con tutti gli altri.

 

(Firmato: Giovanni Rossi, Paolo Francesconi, Gino Falleri, Ugo Armati, Antonino Calandra, Aurelio Biassoni, Beatrice Curci, Silvia Garambois, Paolo Ciampi, Luis Cabases, Stefano Fabbri, Cristiano Lozito, Simona Poli, Luigi Paoli, Maria Luigia Casalengo, Raffaele Lorusso (a nome dei delegati pugliesi), PierPatrizia Lava, Camillo Galba (a nome di 12 delegati dell'Emilia-Romagna), Marco Preve, Sandro Sguazzin, Luca Fiorucci, Marta Cicci, Fabrizio Ricci, Andrea Baffoni, Remo Gasperoni, Donato Mastrangelo.

Nella mozione è confluita un'altra mozione (riassorbita nella prima a seguito di modifiche), sempre sul tema degli Uffici stampa che era stata firmata da Luigi Massi, Massimo Signoretti, Giuseppe Strangio, Cosimo Bruno, Maurizio Putrone, Pier Paolo Cambareri, Gianfranco DeFranco, Anna Russo, Enrico Cocciulillo, Antonino Calandra, Renzo Ozzano, Sergio Torta, Fiorenzo Cincotti, Francesco Manca, Aurelio Biassoni, Angelo Ciaravero, Cinzia Romano, MariaGrazia Molinari, Paola D'Amico, Gregorio Catalano, Fabio Morabito, Andrea Montanari, Corrado Giustiniani, Antonio D'Errico, Daniela Spadaro, Vincenzo Colimoro, Carlo Maria Parisi, Ezio Ercole, Gianfranco Coppola, Mauro Ponzo, Lucia Licciardi, Paolo Grasso, Alfonso Pirozzi, Massimo Calenda, Corrado Chiominto, Salvatore Campitiglia, Elia Fiorillo, Annamaria Riccio, Claudio Ciotola, Roberto Marandola, Alberto Fumi, Maurizio Cerino, Giovanni Russo, Anna Maria Chiariello, Cristiano Tinazzi, Amelia Genoveffa C. Romeo, Simona Fossati, Cesario Picca, Nicoletta Morabito, Antonella Cremonese, Marco Ferrazzoli, Stefania Giacomini, Francesca Santolini, Giuseppe Nicotri, Nicoletta Morabito, Fabio Benati, Gino Falleri, Rodolfo Davoli, Paolo Francesconi, Andrea Gallizzi, Francesco Caroprese, Francesco Chiocci).


Approvato per acclamazione

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