Il Consiglio e il Parlamento Europeo hanno trovato l'accordo in trilogo, il negoziato legislativo Ue, sulla direttiva contro le cosiddette liti temerarie, le cause pretestuose intentate contro giornalisti, media e altri soggetti al solo scopo di intimidirli (Anti-Slapp, Strategic Lawsuit Against Public Participation, nel gergo bruxellese). Le nuove norme mirano a garantire la protezione a livello dell'Ue di giornalisti, media, attivisti, accademici, artisti e ricercatori contro procedimenti legali infondati e abusivi. La nuova legge, spiega il Parlamento, si applicherà nei casi transfrontalieri e proteggerà le persone e le organizzazioni attive in settori come i diritti fondamentali, l'ambiente, la lotta alla disinformazione e le indagini sulla corruzione da procedimenti giudiziari abusivi, mirati a intimidire e molestare.
Gli eurodeputati hanno fatto in modo che i casi vengano considerati transfrontalieri, a meno che entrambe le parti non siano domiciliate nello stesso Paese del Tribunale e il caso non riguardi solo uno Stato membro. In base alle nuove norme, gli imputati potranno chiedere il rigetto anticipato delle pretese manifestamente infondate: in questo caso, i promotori della causa dovranno dimostrare la fondatezza delle loro ragioni. Per prevenire azioni legali abusive, i Tribunali potranno imporre sanzioni dissuasive ai ricorrenti, solitamente rappresentati da gruppi di pressione, aziende o politici. I giudici possono obbligare il ricorrente a pagare tutte le spese del procedimento, comprese le spese legali della controparte.
Ove la legislazione nazionale non consenta che questi costi siano interamente pagati dal ricorrente, i governi dell'Ue dovranno garantire che siano coperti, a meno che non siano eccessivi. I deputati hanno incluso nelle norme la possibilità che le persone prese di mira dalle liti temerarie vengano risarcite dei danni. Hanno inoltre assicurato che le vittime abbiano accesso a informazioni complete sulle misure di sostegno, compresa l'assistenza finanziaria, legale e psicologica. Gli Stati membri dovranno inoltre fornire assistenza legale nei procedimenti civili transfrontalieri, garantire che le sentenze definitive siano pubblicate in un formato elettronico facilmente accessibile e raccogliere dati su questo tipo di azioni legali.
I Paesi dell'Ue garantiranno che le sentenze di Paesi terzi in procedimenti infondati o abusivi contro individui domiciliati nel loro territorio non saranno riconosciute. Coloro che vengono presi di mira da queste cause abusive all'estero potranno chiedere il risarcimento dei relativi costi e danni davanti ai Tribunali nazionali.
Per l'eurodeputato Tiemo Wölken (S&D, Germania), l'accordo sulla direttiva costituisce «un passo verso la fine della pratica diffusa di azioni legali abusive volte a mettere a tacere giornalisti, Ong e società civile. Nonostante i tentativi del Consiglio di indebolire significativamente le proposte della Commissione, il Parlamento è riuscito a raggiungere un accordo che include», tra l'altro, «una definizione di casi transfrontalieri» e «misure di sostegno di accompagnamento sull'assistenza, raccolta dei dati e compensazione dei costi».
Una volta approvata formalmente dalla plenaria e dagli Stati membri, la legislazione entrerà in vigore venti giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Gli Stati membri hanno due anni di tempo per recepire la legislazione nel diritto nazionale. (Adnkronos, 30 novembre 2023)