La direzione verso cui sta muovendo il confronto propedeutico all'approvazione del Media Freedom Act allarma la Federazione europea dei giornalisti. In particolare, il sindacato continentale esprime «seria preoccupazione per i negoziati del trilogo» e denuncia «apparenti pressioni della Commissione europea sia sul Parlamento che sul Consiglio per tornare al testo originale dell'Esecutivo, che in molte parti risultava poco chiaro e di difficile applicazione».
A suscitare apprensione sono soprattutto alcuni articoli che – nella formulazione approvata dalla plenaria dell'Eurocamera con il voto del 3 ottobre 2023 – incontrano maggior favore da parte dei rappresentanti dei giornalisti di tutta Europa.
L'articolo 3, relativo ai diritti e doveri dei fornitori e destinatari dei servizi media, e l'articolo 5, sull'autonomia e indipendenza dei mezzi di informazione, nella versione della Commissione «uscirebbero indeboliti», lamenta la Efj.
Così come non piacciono al sindacato europeo le modifiche in discussione sugli articoli 6 e 11. E poi c'è il vulnus rappresentato dall'articolo 4, rispetto al quale è netta la posizione dei rappresentanti sindacali: «È necessario un intervento urgente affinché sia dato seguito alla posizione del Parlamento Ue per eliminare le ragioni di sicurezza nazionale quale eccezione al divieto assoluto di spiare i giornalisti».