«Presenteremo un esposto al Csm per segnalare anche questo ennesimo caso di un fenomeno che ormai si ripete con una frequenza inaccettabile: il tentativo da parte delle Procure di bruciare le fonti e di violare il segreto professionale dei giornalisti e, quindi, il diritto dei cronisti di informare e quello dei cittadini a essere informati».
Lo ha detto il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti, incontrando i colleghi della redazione di BresciaOggi. Insieme con il presidente Giulietti erano presenti all'incontro il presidente dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini; Anna Del Freo, segretario generale aggiunto vicario della Fnsi; Antonello Capone, del direttivo della Alg.
«Siamo qui oggi non solo per esprimere la solidarietà del sindacato ai colleghi di BresciaOggi e al vice direttore Riccardo Bormioli, ma anche per ribadire che questa non è una vicenda locale: ancora una volta vengono messi in discussione la tutela fonti e il segreto professionale, cosa che non deve mai più accadere, in nessun angolo d'Italia», ha spiegato Giulietti.
Bormioli è stato di recente indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreti inerenti un procedimento penale dopo la pubblicazione di un articolo. E durante un interrogatorio davanti all'autorità giudiziaria si è rifiutato di rivelare le sue fonti.
«In questo caso – ha concluso Giulietti – c'è in più l'anomalia che ad essere iscritto nel registro degli indagati è il vice direttore del quotidiano. Per questo segnaleremo al Csm anche questa vicenda, come abbiamo già fatto in passato per altre circostanze analoghe».
Fnsi e Alg hanno dato piena disponibilità, «nei modi e nelle forme che i colleghi decideranno, insieme con i loro legali, ad assistere la redazione di BresciaOggi anche in sede giudiziaria», ha concluso Giulietti.