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Fnsi 20 Mar 2012

Turchia: minacce, arresti e continue pressioni drammatica violazione della libertà di stampa

Minacce, arresti, forti pressioni del governo: in Turchia, ''dal punto di vista della libertà d'informazione, c'è una drammatica violazione dei diritti umani''. È quanto denuncia la Federazione Nazionale della Stampa italiana (Fnsi) sottolineando come siano ''104'' i giornalisti turchi in carcere e lanciando una campagna internazionale per porre fine ''alla persecuzione giudiziaria'' messa in atto dal governo Erdogan contro le testate turche.

Minacce, arresti, forti pressioni del governo: in Turchia, ''dal punto di vista della libertà d'informazione, c'è una drammatica violazione dei diritti umani''. È quanto denuncia la Federazione Nazionale della Stampa italiana (Fnsi) sottolineando come siano ''104'' i giornalisti turchi in carcere e lanciando una campagna internazionale per porre fine ''alla persecuzione giudiziaria'' messa in atto dal governo Erdogan contro le testate turche.

La campagna, illustrata oggi all'ex Hotel Bologna, si propone di 'adottare' virtualmente Bedri  Adanir e Baha Okar, due cronisti attualmente agli arresti, il primo dei quali ''ancora sotto processo sebbene scrivesse per un giornale scientifico'', come spiegato dal segretario dell' Fnsi Franco Siddi, che ha evidenziato come i giornalisti, in Turchia, siano ''considerati un target da colpire, con il chiaro intento di imporre il silenzio su notizie che scottano''.
E la repressione ai loro danni sembra essersi accentuata. Il direttore dell'Efj Renata Schroeder ha precisato come solo ''due anni fa'' erano ''63'' i cronisti agli arresti mentre, negli ultimi mesi, Ankara ha inoltre ''intimato alle redazioni di allontanare il sindacato, il cui presidente, Ergan Ikveci, ha cominciato uno sciopero della fame per protesta''. Tra i cronisti agli arresti ''più della metà sono di origine curda'', ha poi aggiunto il presidente della Fnsi Roberto Natale, ricordando come ''la recente classifica di Reporter Senza Frontiere collochi la Turchia al 148/o posto su 176 Stati'' esaminati e invitando il ''governo italiano ad alzare lo sguardo su questa vicenda anche perché la costruzione dell'Ue non può fermarsi ai palazzi dei banchieri''.
Per il presidente della Commissione per i Diritti Umani del Senato Pietro Marcenaro, ''la battaglia per le libertà fondamentali è importante per l'Ue ma anche per la Turchia e per il ruolo che il Paese gioca oggi''. Per questo, ''occorre fare in fretta prima che sia troppo tardi'', è l'appello dell'Fnsi. (ROMA, 20 MARZO - ANSA) ASSOSTAMPA SIRACUSA
Il segretario provinciale di Assostampa Siracusa Aldo Mantineo intervenendo al seminario “Digitale terrestre, ad un passo dallo switch off” che ha visto la partecipazione di esponenti delle istituzioni, tecnici della programmazione e degli impianti e del Corecom Sicilia, ha ricordato l’iniziativa della Federazione nazionale della stampa italiana a sostegno e difesa della libertà di informazione con l’ ”adozione” di due giornalisti turchi rinchiusi in carcere nel loro Paese in aperta violazione dei diritti umani (la petizione può essere firmata on line sul sito www.fnsi.it). GIORNALISTI INCARCERATI: “QUANDO LA REDAZIONE VA IN GALERA
TURCHIA, LIBERTÀ DI STAMPA E DEMOCRAZIA IN PERICOLO”
"ADOTTIAMO" I COLLEGHI CONDANNATI. FIRMATE LA PETIZIONE SUL SITO

“Sull’home page del sito del sindacato dei giornalisti, è possibile firmare la petizione per liberare i giornalisti della Turchia, rinchiusi a decine nelle carceri di quel Paese. L’appello è rivolto al capo del Governo Tayyp Erdogan, perché abbia termine la vera e propria persecuzione giudiziaria contro giornalisti che hanno avuto il solo torto di fare onestamente il loro lavoro e di credere nel diritto-dovere di informare l’opinione pubblica.
L’iniziativa della Fnsi, all’interno di una più vasta azione della Federazione internazionale ed europea dei giornalisti (Ifj e Efj), si propone di ‘adottare’ virtualmente due colleghi rinchiusi nelle carceri turche.

I loro nomi sono: Bedri Adanir, turco di origine curda, e Baha Okar, le cui storie umane e professionali potrete leggere appunto sul sito Fnsi. L’iniziativa di adozione dei due colleghi turchi, partita dalla Fnsi in collaborazione con la Commissione Diritti Umani del Senato, sarà illustrata martedì prossimo, 20 marzo, dalle 14 in poi, nella sala dell’ex Hotel Bologna in Roma, oggi sede del Senato, nell'incontro dal titolo:
‘Quando la redazione va in galera. Libertà di stampa e democrazia in Turchia’.
Al convegno parteciperanno: Pietro Marcenaro, Presidente Commissione Diritti Umani del Senato della Repubblica; Renate Schroeder, Direttore Efj  (Federazione europea del giornalisti); Roberto Natale e Franco Siddi, Presidente e Segretario della Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana); Yasemin Taskin, corrispondente per BBC Radio, Sabah (QU - Turchia), Deutsche Welle; Ferda Cetin, giornalista curdo, membro del sindacato dei giornalisti francesi e rifugiato in Francia; Hevi Dilara, Direttore Ass. Europa Levante”.

@fnsisocial

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