Federazione nazionale della Stampa italiana e Associazione Stampa Subalpina ribadiscono la loro preoccupazione a fronte della conferma in appello della condanna a quattro mesi per concorso in violazione di domicilio nei confronti di Davide Falcioni, giornalista di Fanpage.
I fatti risalgono al 2012. Mentre seguiva una manifestazione No Tav, alcuni militanti avevano fatto irruzione in uno studio professionale e lui li aveva seguiti per vedere cosa stesse accadendo. «Ma un giornalista che si trova in un luogo in ci si svolge un reato non può per questo essere accusato del reato medesimo», commentano Fnsi e Subalpina.
«Ancor più preoccupante – concludono – è che, nonostante il sostituto procuratore generale abbia chiesto l'assoluzione per la particolare tenuità del reato, la Corte abbia stabilito di confermare la condanna. Al collega la vicinanza e la solidarietà del sindacato dei giornalisti».