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Vertenze 16 Mar 2007

Telepace, Stampa Romana si costituisce contro l'emittente Franco Siddi: “Difesa giudiziaria contro licenziamento Schiavazzi, atto di tutela sindacale a 360° gradi”

L’Associazione Stampa Romana ha dato mandato al proprio legale di attivare ogni necessaria procedura per consentire al Sindacato dei giornalisti il diretto intervento nel giudizio di impugnazione promosso da Piero Schiavazzi, ingiustamente licenziato da Telepace.

L’Associazione Stampa Romana ha dato mandato al proprio legale di attivare ogni necessaria procedura per consentire al Sindacato dei giornalisti il diretto intervento nel giudizio di impugnazione promosso da Piero Schiavazzi, ingiustamente licenziato da Telepace.

Un giornalista autorevole, che ha dato prestigio a Telepace in tutto il mondo, è stato licenziato per avere difeso la professione, la solidarietà sindacale e, in definitiva, la dottrina sociale della Chiesa", dichiara Silvia Garambois, Segretario dell’Associazione. "Il Sindacato farà sentire la propria voce e presenza in tribunale, a sostegno di un collega che ha ricevuti attestati di solidarietà in ogni sede, da personalità istituzionali di tutti i partiti. Siamo al fianco di un vaticanista che ha posto la sua professionalità al servizio del Sindacato, curando insieme ai colleghi Guarasci e Ingrao, membri della Giunta dell’Associazione, il volume “Giornalisti abbiate coraggio”, con i messaggi di Giovanni Paolo II al mondo della comunicazione”. “Accanto alla via giudiziale – prosegue Silvia Garambois -, il Sindacato continuerà a cercare ogni trattativa, ogni coinvolgimento per mantenere viva l’informazione a Telepace. La chiusura della redazione è una sconfitta di tutti: di don Todeschini, che non ha voluto ascoltare la voce dei giornalisti per riportare a Telepace legalità e serenità; del Sindacato, che non è riuscito a difendere l’informazione dell’emittente, nella convinzione che solo il pluralismo è vitalità di democrazia; dei telespettatori, che hanno perso l'informazione di quella che era nota come la tv del Papa". “La Federazione Nazionale della Stampa continuerà ad essere vicina al giornalista Piero Schiavazzi e ai colleghi di Telepace licenziati e sosterrà le azioni più opportune di rivendicazione dei diritti ora in sede giudiziaria e di giusta trattativa, se ritornasse praticabile, dell’Associazione Stampa Romana. L’intervento in giudizio dell’Associazione Stampa Romana a sostegno dell’impugnazione dell’ingiusto licenziamento del giornalista Piero Schiavazzi da parte dell’emittente Telepace è un atto qualificante dell’azione sindacale. Quando ad essa è preclusa ogni altra strada di composizione delle vertenze secondo il metodo del confronto e della concertazione, la via giudiziaria è inevitabile verso qualsiasi controparte. Non è piacevole chiamare in giudizio un’azienda che proclama di fondarsi, in quanto dichiaratamente voce cattolica, sui principi cristiani dell’evangelizzazione, della promozione umana e della solidarietà. I comportamenti valgono più di ogni proclamazione e attraverso essi si misurano coerenze ed incoerenze. Di conseguenza, a fronte di atteggiamenti padronali gravi, al Sindacato, nel caso specifico di Telepace (come in altre situazioni simili) non rimane altro che esigere il rispetto della legge dello Stato, l’unica alla quale ogni impresa, senza differenze di colore, di appartenenza di religione. Il collega Schiavazzi ha dato prestigio e luce a Telepace con la qualità del suo lavoro, con le dirette sulle udienze del Papa e sulle interviste ai grandi del mondo. E’ diventato un bersaglio quando, con i colleghi, ha rivendicato il rispetto pieno delle regole contrattuali. Da quel momento è cominciata “la crisi” dell’emittente e l’avvio delle procedure di licenziamento. Tutto ciò è di una gravità assoluta, incoerente con i valori professati, inaccettabile sul piano umano, professionale e del diritto”.

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