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Editoria 11 Ott 2006

Telepace: cancellato il commento di Schiavazzi all’udienza del Papa Forte indignazione dell’Assostampa Romana che esprime solidarietà al collega Siddi: "Evoluzione sempre più grave e delicata della vicenda"

Dopo la cancellazione degli spazi informativi di Telepace, è stato cancellato oggi il commento di un giornalista all'udienza generale del Papa, che per tradizione era affidata al vaticanista Piero Schiavazzi

Dopo la cancellazione degli spazi informativi di Telepace, è stato cancellato oggi il commento di un giornalista all'udienza generale del Papa, che per tradizione era affidata al vaticanista Piero Schiavazzi

Visto che nella lettera con cui la direzione nei giorni scorsi aveva annunciato il blocco dei programmi di informazione della tv cattolica, riferisce Schiavazzi in un comunicato, questa mattina, come ogni mercoledì, il vaticanista si è presentato in cabina per commentare come al solito l'udienza generale ma ''al posto del mio - racconta - è stato mandato in onda un altro commento. Quella di mercoledì scorso, 4 ottobre, è stata la mia cinquecentesima telecronaca: un record amaro''. Commentando questa esperienza di commenti alle udienze papali, unica nel suo genere, Schiavazzi osserva che si è trattato di una ''opera 'informativa' per i telespettatori e 'formativa' per me. Infine - aggiunge - un patrimonio di esperienza professionale che l'Emittente non ha esitato a disperdere''. Nei giorni scorsi l'emittente fondata da don Guido Todeschini ha motivato la propria decisione di cancellare gli spazi informativi per motivi di bilancio, ma i quattro vaticanisti della sede di Roma, di fatto disoccupati, ritengono che la decisione sia una forma di ritorsione per il fatto che alcuni di loro hanno fatto ricorso alle vie legali per situazioni di lavoro a tempo pieno retribuito come part-time, lavoro nero e non riconoscimento di qualifiche professionali. (ANSA) E’ forte l’indignazione per l’atteggiamento del direttore di Telepace che sta continuando a calpestare la dignità professionale dei giornalisti dell’emittente, dopo aver deciso di chiudere d’imperio, al di fuori di ogni tavolo di trattativa, l’edizione del notiziario. Non erano motivi economici a far decidere per la chiusura degli spazi informativi se questa mattina, del tutto inaspettatamente, è stato spento il microfono al collega Piero Schiavazzi che stava per commentare (come aveva fatto altre 500 volte) l’udienza papale. Dal palinsesto di Telepace non sono state cancellate le dirette sul Papa, Schiavazzi è tutt’ora regolarmente alle dipendenze dell’emittente, la decisione di Don Todeschini, direttore di Telepace, di togliergli la voce, è stata solo una ritorsione, a rimarcare l’ostilità verso il giornalista che ha impegnato la sua visibilità in difesa dei diritti dei colleghi dell’emittente. L’Associazione Stampa Romana denuncia con forza l’accaduto, ed esprime la più sincera solidarietà al collega Schiavazzi, ribadendo l’intenzione di affiancarlo in ogni sua azione a tutela della stessa dignità del lavoro. Pubblichiamo la lettera che Piero Schiavazzi ha inviato ai vaticanisti. Cari colleghi, questa mattina avrei dovuto commentare in diretta l'Udienza Generale. Nella lettera in cui si annuncia la chiusura del notiziario e degli speciali giornalistici, il Direttore infatti non fa menzione delle dirette papali e dell'udienza generale, che io ho commento ininterrottamente dall'inizio delle trasmissioni, nel 1990. Pertanto mi sono presentato in cabina, come ogni Mercoledì, ma al posto del mio è stato mandato in onda un altro commento. Quella di Mercoledì scorso, 4 ottobre, è stata la mia cinquecentesima telecronaca: un record amaro. A nessun giornalista al mondo è capitato di commentare per 500 volte in diretta le catechesi papali: un compito delicato e impegnativo, che da laico sono stato onorato di svolgere, preparandomi accuratamente ad ogni vigilia. Un'opera "informativa" per i telespettatori e "formativa" per me. Infine, un patrimonio di esperienza professionale, che l'Emittente non ha esitato a disperdere. Una settimana fa, pur di chiudere la redazione, ha proceduto alla cancellazione dei programmi giornalistici. Oggi, non potendo cancellare la diretta papale, ha cancellato direttamente me. Piero Schiavazzi Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, comunica: "Assume pieghe grottesche la vicenda della chiusura dei notiziari e degli speciali giornalistici da Roma dell’emittente Telepace. Dopo la notifica di questa decisione, inviata per raccomandata ai dipendenti dal direttore Don Guido Todeschini, oggi al vaticanista di punta, che vanta il record di 499 dirette dell’udienza papale, Piero Schiavazzi, è stato spento il microfono impedendogli il consueto commento, che era diventato fiore all’occhiello della produzione della stessa emittente. Il dubbio che tutto ciò accada come ritorsione e ostilità verso il giornalista e i colleghi che hanno chiesto il rispetto dei diritti contrattuali appare sempre più evidente. Tutto ciò è inaccettabile ed è triste che accada in un’impresa di ispirazione cristiana, che mostra così di predicare bene e di razzolare male. E’ auspicabile che le autorità ecclesiali – benché Telepace abbia una sua caratteristica civilistica – diano un’occhiata perché a danno non si continui ad aggiungere danno. Nessun equivoco, presente o passato, può giustificare simili comportamenti. Sarà altresì importante che sia fatta piena luce su ogni aspetto della “vicenda Telepace”. A Schiavazzi e ai colleghi va una rinnovata solidarietà sindacale e il sostegno alle azioni di tutela promosse dall’Associazione della Stampa Romana. Il sindacato esige il rispetto delle leggi e del contratto che disciplinano i rapporti di lavoro e, per questo, non mancherà di assistere i colleghi in ogni sede di confronto, verifica e tutela”.

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