Nonostante l’appello del 25 ottobre scorso avanzato dalla Giunta della Fnsi, la Consulta delle Ars, dall’Associazione stampa romana e della rappresentanza sindacale dei giornalisti di TelePA al Presidente del Formez, Carlo Flamment, e al ministro della Funzione Pubblica, Luigi Nicolais, per sapere quale fosse il progetto sull’informazione della pubblica amministrazione, quale il futuro della tv e quali garanzie venivano date a tutti i giornalisti che vi lavorano; ad oggi nessuna risposta è stata data.
Anzi, i giornalisti e il personale di Euform.it, società in house del Formez ed editrice di Telepa ha avuto comunicazione dal liquidatore che “la società, nel prosieguo del rapporto di lavoro, non sarà più in grado di garantire il regolare pagamento degli stipendi” e in particolare, ad oggi, non sono ancora certe le modalità di pagamento della mensilità di dicembre e della tredicesima. L’emittente, in onda sul web, ma anche – con tre appuntamenti quotidiani – sul canale digitale Rai Utile realizza, infatti, un telegiornale che garantisce, da quattro anni, l’informazione sull’attività ed i progetti della pubblica amministrazione. A TelePA, tra l’altro, si deve una costante attenzione alla lunga e non ancora conclusa vicenda contrattuale degli Uffici stampa pubblici ed all’insieme delle tematiche legate alla corretta applicazione della legge che regolamenta l’informazione e la comunicazione pubblica, cioè la 150 del 2000. Una vicenda che ha tra i suoi protagonisti proprio il sindacato dei giornalisti. Il piano di riorganizzazione e risparmio della spesa pubblica, elaborato per iniziativa del ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais che per altro in una dichiarazione del 19 luglio aveva dato ampie rassicurazioni “sull’assorbimento da parte del Formez del personale assunto a tempo indeterminato presso le società partecipate”, non può risolversi nel colpire proprio l’informazione, da tutti definita fondamentale per elevare il grado di sviluppo democratico del Paese. I giornalisti di TelePA si riservano di sospendere tutti i prodotti di informazione fino al definitivo chiarimento della vicenda contrattuale ed editoriale. Roma, 19 dicembre 2006