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Fnsi 13 Gen 2011

Susanna Camusso, Segretario Cgil al XXVI Congresso Fnsi: “Innovare va bene, ma non sulla pelle dei lavoratori”

Il tema più attuale di cui si parla oggi è la parola “libertà”. L’attualità di queste ore ha un altro nome, ed è quello dell’amministratore delegato della Fiat. Libertà è una di quelle parole tra le più complicate da maneggiare, oltre che da difendere. E i giornalisti hanno una particolare implicazione con la libertà di un Paese. Questi sono momenti di importanza strategica per le sorti dell’Italia e anche per questo le scelte dei giornalisti riguardano tutti.

Il tema più attuale di cui si parla oggi è la parola “libertà”. L’attualità di queste ore ha un altro nome, ed è quello dell’amministratore delegato della Fiat. Libertà è una di quelle parole tra le più complicate da maneggiare, oltre che da difendere. E i giornalisti hanno una particolare implicazione con la libertà di un Paese. Questi sono momenti di importanza strategica per le sorti dell’Italia e anche per questo le scelte dei giornalisti riguardano tutti.

In queste ore si stanno prendendo decisioni straordinarie per la sorte dei lavoratori della Fiat Mirafiori. Si tratta di scelte che avranno ricadute radicali non solo su quelle persone, ma anche su come si deciderà di rappresentare le sorti dell’intera Nazione. Ma si sta anche caricando questa vertenza di una enfasi le cui conseguenze dovranno essere valutate con il tempo.
La domanda è allora: quale modello di libertà? Com’è noto la Cgil dice di votare no all’accordo di Fiat Mirafiori. E voglio spiegare perché. Diciamo no, non solo perché quest’accordo mette in discussione le condizioni di lavoro, i tempi, le pause, i ritmi. Ma diciamo no anche per come è costruito quell’accordo. Perché in realtà c’è in gioco la possibilità che i lavoratori possano e debbano essere rappresentati liberamente. La vicenda Mirafiori riguarda tutti perché mette in discussione la libertà dei lavoratori, se e come è possibile essere ancora rappresentati.
E’ vero: il cambiamento, l’innovazione sono necessari. Innovare, sì. Ma come? In nome del cambiamento non si possono cancellare diritti che taluni ritengono da ostacolo per i loro interessi e non possono essere incompatibili con le tutele sindacali.
E la rappresentatività democratica dei lavoratori oggi, con quest’accordo viene considerato un ostacolo. Il cambiamento, qualsiasi cambiamento deve essere compatibile con la democrazia. La cronaca troppo spesso prevale sul “pensiero lungo”, e oggi il pensiero lungo è scomparso. Questo è pericoloso. Abbiamo un governo che grida vendetta. Questo governo ha sistematicamente ridotto i diritti nel nostro Paese. Il presidente del Consiglio, dall’estero, ci fa saper che non trova grave se la Fiat andrà via dall’Italia. Una cosa gravissima, sembra che Berlusconi si occupi di altro e che non sia chiamato a fare gli interessi del Paese. La crisi di governo del 2008, forse non ce ne siamo accorti, è coincisa con la crisi del liberalismo.
Forse non tutti sanno che il 23 gennaio prossimo sarà una data determinate per il futuro di tanti precari e disoccupati. Entro quel giorno il Collegato Lavoro del 2010 obbliga chiunque abbia avuto negli anni passati un contratto illegittimo e a tempo determinato a chiedere giustizia davanti a un tribunale. E chi non lo farà, perderà ogni diritto anche pregresso. Una situazione gravissima e dolorosa. Una decisione difficile tra speranza di un lavoro e timore che questo lavoro precario non venga confermato.
So bene che ci sono anche tanti giornalisti precari. Non è vero che la precarietà fa crescere il Paese, è vero il contrario. Non si può accettare che centinaia di migliaia di lavoratori precari debbano continuare a progettare il proprio “destino a tempo”. Precarietà significa sconfitta del futuro.

FIAT: CAMUSSO, SI CARICA SU OPERAI RESPONSABILITÀ DEMOCRAZIA

''Si sta caricando sui lavoratori non solo di decidere del loro destino, ma anche di decidere se il Paese possa consentire un modello autoritario o no. A nessun lavoratore si può fare torto di attribuire questa responsabilità, che può essere solo in campo alla collettività''. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, parlando del referendum di Mirafiori dal palco del Congresso della Fnsi.

''Il no al referendum non è solo per gli aspetti relativi alle condizioni di lavoro - ha aggiunto -, ma quello che si mette in discussione è la libertà dei lavoratori di decidere e di essere rappresentati. Ed è qualcosa di più di un accordo sindacale. La filosofia è che, in ragione del cambiamento, si può distruggere tutto quello che capita sul cammino. La rappresentanza diventa un ostacolo e la libertà di avere un'opinione diversa diventa un ostacolo. Per questo bisognerebbe parlare di libertà e rappresentanza come strumenti fondamentali di democrazia. Se ne parla troppo poco. La cronaca prevale sempre, il pensiero lungo è scomparso da ragionamenti''. (ANSA)

 

FIAT: CAMUSSO, GOVERNO USA RIDUZIONE DIRITTI COME STRATEGIA

SEMBRA CHE PREMIER DIRIGA ALTRO, NON IL PAESE E LA SUA SORTE

''Abbiamo un governo che grida vendetta. Sembrerebbe che il premier diriga altro rispetto al Paese e alla sua sorte. Stupisce perché si supera qualunque limite, ma stupisce meno se si considera che questo governo ha usato riduzione dei diritti come strategia di governo del Paese''. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, dal palco del Congresso della Fnsi.

 ''Centinaia di lavoratori, i precari, hanno sul capo una scadenza, quella del 23 gennaio, ultimo giorno per far valere propri diritti rispetto alla precarietà che alle spalle. Anche su di loro pesa una decisione straordinaria. Se ci pensate sono costretti con un gesto se poter sperare nel futuro o no perché non è dato pensare che il loro futuro è corredato di democrazia, libertà e diritti. questa sorte continuerà ad esserci nel loro futuro finché non riusciremo a dire che nella crisi finanziaria del 2008 c'è sconfitta del liberalismo.

Lavoro al centro vuol dire democrazia, diritti, certezze e non dover scegliere ogni giorno con un sì o no del proprio destino''. (ANSA)

 

FIAT: CAMUSSO A ROMANI, RISPETTI VOTO LAVORATORI

''Io rispetterei il voto dei lavoratori e lo comunicherei un minuto dopo''. Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, ha commentato a margine del Congresso della Fnsi le dichiarazioni del ministro Paolo Romani secondo il quale ''nessuno immagina che a Torino possa esserci un risultato negativo''. (ANSA)

 

FIAT: CAMUSSO, GOVERNO NON DOVREBBE TIFARE PER UNA PARTE

''Saranno stati anche molto attenti, ma sono venuti meno a un compito fondamentale che dovrebbe avere un governo di fronte a un grande piano industriale che è quello di provare ad avere garanzie e risolvere i problemi, invece di essere tifosi di una parte''. Lo ha detto il segretario della Cgil, Susanna Camusso, commentando a margine del Congresso della Fnsi a Bergamo, le parole del ministro Paolo Romani, secondo il quale ''il governo non è stato spettatore, ma protagonista''.

'L'accordo di Mirafiori - ha aggiunto Camusso - è un grande passo indietro. Quando non si possono avere opinioni diverse  rispetto a quelle dell'azienda è un grande passo indietro''. (ANSA)

 

FIAT: CAMUSSO, NEL MODELLO MARCHIONNE RAPPRESENTANZA È OSTACOLO

 

"Nel modello Marchionne la rappresentanza collettiva diventa un ostacolo". Susanna Camusso, leader della Cgil arriva al XXVI congresso della Fnsi per un breve saluto e tocca i temi comuni del lavoro, ma soprattutto parla di Fiat. "Nella vicenda di Mirafiori - ribadisce il segretario del sindacato - la Cigl si esprime contro l'accordo sottoscritto e non solo perché mette in discussione le condizioni di lavoro , i tempi, le pause, i ritmi. Si sta caricando sui lavoratori la responsabilità di decidere se e come è possibile essere rappresentati e se il paese consenta o meno un modello autoritario". Camusso ritiene, invece, che "a nessun lavoratore si possa fare il torto di attribuire questa responsabilità". (AGI)

 

FIAT: CAMUSSO, BERLUSCONI HA SUPERATO OGNI LIMITE

"Abbiamo un esecutivo che grida vendetta. Il presidente del Consiglio dichiara che se la più grande impresa del Paese delocalizza e va all'estero, va bene.

Stupisce, perché questo supera qualunque limite". Il leader della Cigl, Susanna Camusso, dal congresso della Fnsi, attacca anche il governo e Silvio Berlusconi. "Questo mi stupisce un po' meno - ha aggiunto - se proviamo a guardare che questo governo ha esercitato sistematicamente la riduzione dei diritti".

In questo contesto Camusso inserisce la legge sul limite temporale per contestare i rapporti di lavoro a tempo determinato e cococo. "Nel paese - sottolinea - c'è un'altra grande cosa oscurata dall'informazione, ma che pure pesa su centinia di migliaia di lavoratori precari e con contratti atipici: la scadenza del 23 gennaio. Anche su questi lavoratori pesa la decisione straordinaria tra poter sperare nel lavoro o poterci sperare esattamente come quelli di Mirafiori: decidere con un solo gesto". (AGI)

@fnsisocial

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