"Sulla Rai ancora annunci, stavolta da parte del ministro Passera ma il tempo stringe e non è più tempo per ricami di buone intenzioni". Lo sottolinea Franco Siddi, Segretario Generale della Fnsi. Secondo Siddi "Occorre e presto una svolta, nel segno della discontinuità, tanto più che si è fatto scadere il CdA, senza nel frattempo affrontare alcun nodo né verso la riqualificazione del servizio pubblico, bene e patrimonio importante del Paese, né per cambiarne radicalmente la Governance per affidarla a persone competenti e indipendenti dalle fazioni politiche".
"Ecco perché le parole di moderazione e per certi versi di buon senso (valide però per situazioni ordinarie e trasparenti per missione, obiettivi, risultati) del Ministro dello sviluppo economico non bastano più", conclude il segretario della Federazione Italiana della Stampa, "Dall'allarme del presidente Monti per la situazione Rai e l'annuncio di iniziative a breve di tre mesi fa del presidente Monti, alle parole ricamate di oggi di Passera (situazione Rai largamente migliorabile)c'è un vuoto da colmare al più presto. Si ascolti lo sconcerto e anche la protesta delle formazioni sociali, senza fastidio alcuno, si vada in Parlamento con buon senso all'insegna della trasparenza, con poche semplici lineari idee e proposte di valore, tenendo fuori fazioni e interessi confliggenti con bene pubblico, e si proceda a una prima vera svolta. Sarebbe riforma senza dover far chiacchiere su grandi riforme che non si fanno e sarebbe svolta e punto di merito per chi dovesse assumersi questo rischio di ordinario agire nell'ambito dei pubblici poteri". (Roma, 15 aprile – AGI)
RAI: SIDDI, PAROLE DI PASSERA NON BASTANO PIU'
''Sulla Rai ancora annunci, stavolta dal parte del ministro Passera ('ne parleremo nel prossimo incontro con in partiti'), ma il tempo stringe e non è più tempo per ricami di buone intenzioni. Occorre e presto una svolta, nel segno della discontinuità, tanto più che si è fatto scadere il CdA, senza nel frattempo affrontare alcun nodo né verso la riqualificazione del servizio pubblico, bene e patrimonio importante del Paese, ne' per cambiarne radicalmente la Governance per affidarla a persone competenti e indipendenti dalle fazioni politiche'', dice il segretario generale della Fnsi Franco Siddi.
Ecco perché ''le parole di moderazione e per certi versi di buon senso (valide però per situazioni ordinarie e trasparenti per missione, obiettivi, risultati) del Ministro dello sviluppo economico non bastano più. Dall'allarme del presidente Monti per la situazione Rai e l'annuncio di iniziative a breve di tre mesi fa del presidente Monti, alle parole ricamate di oggi di Passera (situazione Rai largamente migliorabile) c'è un vuoto da colmare al più presto'', prosegue in una nota Siddi.
''Si ascolti lo sconcerto e anche la protesta delle formazioni sociali, senza fastidio alcuno, si vada in Parlamento con buon senso all'insegna della trasparenza, con poche semplici lineari idee e proposte di valore, tenendo fuori fazioni e interessi confliggenti con bene pubblico, e si proceda a una prima vera svolta. Sarebbe riforma senza dover far chiacchiere su grandi riforme che non si fanno e sarebbe svolta e punto di merito per chi dovesse assumersi questo rischio di ordinario agire nell'ambito dei pubblici poteri'', conclude. (ROMA, 15 APRILE - ANSA)
RAI: E ARTICOLO 21 'RICORDA' DECENNALE EDITTO BULGARO BERLUSCONI
"Dieci anni fa, dalla Bulgaria, Berlusconi chiese ed ottenne dalla Rai le teste di Enzo Biagi, Michele Santoro, Carlo Freccero, Daniele Luttazzi. La Rai di oggi chiederà scusa per le epurazioni di allora?". Lo domandano Federico Orlando e Beppe Giulietti, presidente e portavoce di articolo 21, annunciando che "da parte nostra, promuoveremo per domani , sul sito e sulla rete, un 'No editto day' contro ogni forma di bavaglio, a cominciare da quelli che si vorrebbero reintrodurre nella legge sulle intercettazioni".
"Dal governo Monti che ha appena abrogato la finta asta sulle frequenze - proseguono - ci attendiamo ora che presenti una proposta per abrogare ogni interferenza dei governi e dei partiti nelle prossime nomine per le Autorità di garanzia e per la Rai. Se il governo, e la cosa non ci convince, è pronto a mettete la fiducia sull'articolo 18 dello Statuto dei laboratori, perché mai non manifesta lo stesso 'coraggio' a proposito dell'articolo 21 della Costituzione?". (ROMA, 17 APRILE - AGI)