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Osservatorio sui media 07 Dic 2012

Su informazione meno teledipendenti, più digitali e stampa out

In un mondo sempre più tecnologico e in Rete, anche gli italiani sono più mediatici e dai dati sull'andamento dei consumi si evidenzia che gli unici mezzi di comunicazione che riscuotono un successo crescente nel tempo sono quelli che integrano le funzioni dei vecchi media nell'ambiente di Internet. Nonostante quindi la televisione o la radio restino i mezzi con una larghissima diffusione, gli italiani sono meno dipendenti da questi e molto più digitali, a discapito di quotidiani, giornali e libri. Per i quotidiani i lettori della carta stampata sono ulteriormente diminuiti, di -2,3% dal 2011 al 2012. E' quanto risulta dai dati del Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2012 del Censis.

In un mondo sempre più tecnologico e in Rete, anche gli italiani sono più mediatici e dai dati sull'andamento dei consumi si evidenzia che gli unici mezzi di comunicazione che riscuotono un successo crescente nel tempo sono quelli che integrano le funzioni dei vecchi media nell'ambiente di Internet. Nonostante quindi la televisione o la radio restino i mezzi con una larghissima diffusione, gli italiani sono meno dipendenti da questi e molto più digitali, a discapito di quotidiani, giornali e libri. Per i quotidiani i lettori della carta stampata sono ulteriormente diminuiti, di -2,3% dal 2011 al 2012. E' quanto risulta dai dati del Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2012 del Censis.

Roma, 7 dic. - La televisione continua ad avere un pubblico di telespettatori che coincide sostanzialmente con la totalità della popolazione (il 98,3%: +0,9% di utenza complessiva rispetto al 2011), con aggiustamenti che dipendono dalla progressiva sostituzione del segnale analogico con quello digitale, dal successo consolidato delle tv satellitari (+1,6%) - che concedono all'utente una maggiore autonomia operativa rispetto alla tv tradizionale -, dalla maggiore diffusione della web tv (+1,2%) e della mobile tv (+1,6%). Sono quindi cambiati e aumentati i modi per guardare la tv. Oggi un quarto degli italiani collegati a Internet (24,2%) ha l'abitudine di guardare i programmi dai siti web delle emittenti televisive e il 42,4% li cerca su YouTube per costruirsi i propri palinsesti di informazione o di intrattenimento su misura. Queste percentuali, già considerevoli, aumentano quando si prende in considerazione il segmento di popolazione più giovane, salendo rispettivamente al 35,3% e al 56,6% tra gli internauti 14-29enni, che sono i soggetti che più degli altri incarnano le nuove tendenze. Come la televisione, anche la radio resta un mezzo a larghissima diffusione di massa (la ascolta l'83,9% della popolazione: +3,7% in un anno).
Ma anche in questo caso si accresce l'importanza delle forme di radio che si determinano all'intersezione con l'ambiente di Internet: la radio ascoltata via web tramite il pc (+2,3%) e per mezzo dei telefoni cellulari (+1,4%), che stanno soppiantando un mezzo digitale di prima generazione come il lettore portatile di file mp3 (-1,7%). Proprio i telefoni cellulari (utilizzati ormai da 8 italiani su 10) aumentano ancora la loro utenza complessiva (+2,3%), anche grazie agli smartphone (+10% in un solo anno), la cui diffusione è passata tra il 2009 e il 2012 dal 15% al 27,7% della popolazione e oggi si trovano tra le mani di più della metà dei giovani di 14-29 anni (54,8%). E questi ultimi utilizzano il tablet (13,1%) più della media della popolazione (7,8%). La penetrazione di Internet ha guadagnato 9 punti percentuali nell'ultimo anno diventando e' il medium con il massimo tasso di incremento tra il 2011 e il 2012. Se lo scorso anno si poteva festeggiare il superamento della soglia del 50%, oggi l'utenza si attesta al 62,1% degli italiani (che erano il 27,8% solo dieci anni fa, nel 2002). Il dato sale nettamente nel caso dei giovani (90,8%), delle persone più istruite, diplomate o laureate (84,1%), e dei residenti delle grandi città, con più di 500.000 abitanti (74,4%). E continua la forte diffusione dei social network, con una tendenziale sovrapposizione tra Internet e Facebook: non c'e' istituzione, associazione, azienda, personaggio pubblico che possa permettersi di non essere presente sul social network più popolare. E' iscritto a Facebook il 66,6% delle persone che hanno accesso a Internet (erano il 49% lo scorso anno), che corrispondono al 41,3% dell'intera popolazione e al 79,7% dei giovani. YouTube, che nel 2011 raggiungeva il 54,5% di utenti tra le persone con accesso a Internet, arriva ora al 61,7% (pari al 38,3% della popolazione complessiva). Al tempo stesso, prosegue l'emorragia di lettori della carta stampata: i lettori di quotidiani (-2,3% tra il 2011 e il 2012), che erano il 67% degli italiani cinque anni fa, nel 2007, sono diventati oggi solo il 45,5%. Al contrario, i quotidiani online contano il 2,1% di lettori in più rispetto allo scorso anno, arrivando a un'utenza del 20,3%.
Perdono lettori anche la free press, che si attesta al 25,7% di utenza (-11,8%), i settimanali (-1%) e l'editoria libraria (-6,5%): ormai meno della metà degli italiani legge almeno un libro all'anno (49,7%), anche se si segnala un +1% per gli e-book. E proprio tra i giovani la disaffezione per la carta stampata è più grave: tra il 2011 e il 2012 i lettori di quotidiani di 14-29 anni sono diminuiti dal 35% al 33,6%, quelli di libri dal 68% al 57,9%. (ROMA, 7 DICEMBRE - AGI)

 

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