I media locali, comprese le testate radiofoniche, televisive e le webzine, sono giudicati credibili e sono apprezzati in tutta Italia. Lo afferma uno studio effettuata da Roberto Portanova, ricercatore dell’Università di Udine, che coniuga l’approccio statistico a uno qualitativo, ricavato dai pareri di una platea di opinion leader d'eccellenza.
(Astro9colonne) - Udine, 22 set - I media locali, comprese le testate radiofoniche, televisive e le webzine, sono giudicati credibili e sono apprezzati in tutta Italia. Lo afferma uno studio effettuata da Roberto Portanova, ricercatore dell’Università di Udine, che coniuga l’approccio statistico a uno qualitativo, ricavato dai pareri di una platea di opinion leader d'eccellenza. Il comune giudizio positivo espresso nelle diverse aree del Paese, è il punto di partenza che ha permesso di approfondire la conoscenza del variegato mondo dei media regionali e provinciali attraverso il racconto degli addetti ai lavori, comunicatori di professione della Ferpi, dell'Associazione Comunicazione Pubblica e Istituzionale, dei Co.Re.Com e degli Ordini Regionali dei Giornalisti. Se la fiducia nei quotidiani cartacei era conosciuta, stupisce invece il crescente apprezzamento di mezzi prima ritenuti poco professionali, come emittenti radio e tv locali. Alberto Nuvolari, presidente del Corecom del Veneto, dice a proposito: "Gli utenti che scelgono i mezzi locali sono in costante aumento, sia per quanto riguarda le radio che le televisioni, e la conferma giunge dall'interesse pubblicitario verso le emittenti che operano sul territorio." Le motivazioni di questo crescente interesse, secondo Portanova, sono abbastanza scontate: ”da un lato il surplus di informazione nazionale, dall'altro il bisogno di conoscere quello che tocca da vicino la realtà della nostra vita di tutti i giorni”. La credibilità dei media locali non riguarda comunque allo stesso modo tutti gli ambiti informativi: la cronaca politica è considerata spesso faziosa, poiché asservita al potere. I lettori amano essere informati soprattutto sui fatti di cronaca. “E’ molto eccitante- spiega Portanova- leggere notizie su persone conosciute o che magari, abitando vicino a noi, rischiamo di aver incrociato almeno una volta; così come è eccitante riconoscere in foto o al TG luoghi visti o frequentati”. Molto quotati sono anche la cronaca economica, lo spettacolo e tutti i temi che possono diventare argomento di conversazione tra amici o in luoghi di ritrovo. Sull’impopolarità della politica, testimonia Vincenzo Fierro, comunicatore pubblico presso l’ACTA Potenza: "Il potere esercitato dalla classe politica su quella degli operatori dell'informazione è notevole. Il ruolo, ad esempio, del giornalista non dovrebbe essere quello di compiacere il politico di turno o criticare chi non è del sistema. E' chiaro che fino a quando gli operatori saranno i lacché di sindaci o presidenti di turno, l'informazione sarà sempre pilotata e mai aderente alla vera realtà, poiché deve soddisfare il bisogno di condizionare il lettore/ascoltatore/spettatore del buon operato dell'amministrazione". Concorda Elisabeth Och, delegata veneta dell’Ascom. "La preoccupazione sta, a mio parere, in un altro fenomeno sempre più evidente: imprenditori proprietari di televisioni private sfruttano il canale televisivo per creare consenso politico. Come osservatrice del sistema di comunicazione locale, questo processo di degenerazione del carattere informativo desta per lo meno qualche perplessità".