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Fnsi 25 Mar 2005

Storace: "Dall'Unità un linciaggio vergognoso, il direttore si dimetta" Padellaro ammette: "Il Governatore del Lazio ha diritto alle nostre scuse" Serventi Longhi: "Storace sopra le righe" La vicenda all'esame dell'Ordine del Lazio

Storace: "Dall'Unità un linciaggio vergognoso, il direttore si dimetta" Padellaro ammette: "Il Governatore del Lazio ha diritto alle nostre scuse" Serventi Longhi: "Storace sopra le righe" La vicenda all'esame dell'Ordine del Lazio

Storace: "Dall'Unità un linciaggio vergognoso, il direttore si dimetta" Padellaro ammette: "Il Governatore del Lazio ha diritto alle nostre scuse" Serventi Longhi: "Storace sopra le righe" La vicenda all'esame dell'Ordine del Lazio

«Siamo di fronte ad un linciaggio politico partito dal giornale comunista, L'Unità, contro di me». Così il presidente della Regione Lazio Francesco Storace ha annunciato querela e la richiesta di un intervento dell'ordine dei giornalisti nei confronti del direttore dell'Unità che oggi ha pubblicato il racconto di un ex deportato della comunità ebraica romana che denunciava che il padre di Storace lo portò alla casa del fascio e lo picchiò. «Mio padre - ha denunciato Storace - non può smentire perchè è morto nel 1999, ma è indegno che il giornale comunista non si preoccupi di verificare che nel 1941 mio padre aveva 12 anni e viveva a Sulmona». Storace ha detto di aver denunciato l'episodio al presidente del Consiglio e ai presidenti di Camera e Senato, al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e all'ambasciatore israeliano. «Ha ragione Berlusconi, quando parla di mentalità stalinista in Italia - ha accusato Storace - abbiamo la sinistra più faziosa d'Europa. Da mesi sono oggetto di un linciaggio mediatico senza precedenti che ha precise responsabilità politiche, ma la cosa più grave è quella orchestrata oggi dall'Unità». Nella sala conferenze della stampa estera, gremita all'inverosimile di fotografi e giornalisti italiani e stranieri, Storace ha parlato di «trionfo della menzogna» e ha chiesto alla stampa di aiutarlo «per far cessare una campagna d'odio contro di me». Il direttore dell'Unità, secondo Storace, deve dimettersi, perchè «c'è il dovere, quando si pubblicano certe sconcezze, di verificare le notizie». «In Italia si sta combattendo - ha aggiunto - una battaglia politica con mezzi sleali, che passano per la demonizzazione di chi viene individuato come nemico». (ANSA). «Vada sulla tomba di mio padre e chieda scusa». Con veemenza, per due volte, il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, si è rivolto così alla giornalista dell'Unità Luana Benini, che, presente alla conferenza stampa, ha detto al presidente della Regione Lazio di avere la registrazione del racconto dell'ex deportato. «Si dovrebbe dimettere - ha aggiunto Storace - lei e il suo direttore». (ANSA). «Posso garantire che nella prossima riunione il Consiglio esaminerà i fatti e deciderà di conseguenza dopo avere ascoltato le parti». Così il presidente dell' ordine dei giornalisti del Lazio, Bruno Tucci, a proposito dell'intervista apparsa stamani sull'Unità e su cui il presidente della Regione Francesco Storace ha chiamato in causa l'ordine dei giornalisti perchè intervenga in merito. (ANSA). Il Presidente della Regione Francesco Storace «ha diritto alle nostre scuse». E' quanto scrive in un editoriale su «L'Unità» di domani il direttore Antonio Padellaro. Per quanto riguarda il clima infuocato della campagna elettorale, Padellaro sostiene che «poichè può essere che la tensione elettorale abbia portato la polemica un po' sopra le righe, invitiamo tutti a raffreddare la temperatura. Noi per la nostra parte ci impegnamo a farlo». (AGI) Francesco Storace «ha diritto» alle scuse dell'Unità, ma il direttore del quotidiano si dimetterà, come Storace ha richiesto, solo «se altrettanto farà il governatore del Lazio, dopo che la società Laziomatica, società al 100 per 100 controllata dalla Regione Lazio, è stata colta con le mani nel sacco nella banca dati del Campidoglio, reato per cui viene indagata dalla Procura di Roma». Lo afferma il direttore dell'Unità Antonio Padellaro, replicando a quanto sostenuto oggi da Storace nel corso di una conferenza stampa. «Ieri pomeriggio, nel corso di una concitata conferenza stampa - ricostruisce Padellaro - Francesco Storace, governatore del Lazio ha detto: 1) che quanto ha dichiarato Mario Limentani all'Unità su un episodio avvenuto nel'41 ('Il padre di Storace mi portò nella casa del Fascio e mi picchiò...') non corrisponde al vero poichè nel '41 il padre di Storace aveva 12 anni; 2) che in conseguenza di ciò il direttore dell» Unità deve dimettersi; 3) che quindi egli, Storace, rischia la vita per colpa dell'Unità. Sul primo punto - afferma il direttore dell' Unità - Storace ha diritto alle nostre scuse. Abbiamo ascoltato Mario Limentani, membro della comunità israelitica romana, detenuto nei campi di sterminio, la famiglia decimata dai nazisti, dopo che ieri mattina aveva protestato per la presenza del governatore del Lazio alle Fosse Ardeatine. Quando gli abbiamo chiesto le ragioni di questo suo atteggiamento, Limentani ha raccontato quel lontano episodio di violenza facendo il nome del padre di Storace, circostanza che poi si è rivelata infondata». «Sul secondo punto (dimissioni del direttore dell'Unità) non tocca a Storace decidere. Però - prosegue Padellaro - se Storace vuole, possiamo metterci d'accordo. Il direttore dell'Unità è pronto a dimettersi subito se altrettanto farà il governatore del Lazio, dopo che la società Laziomatica, società al 100 per 100 controllata dalla Regione Lazio, è stata colta con le mani nel sacco nella banca dati del Campidoglio, reato per cui viene indagata dalla Procura di Roma». «Sul terzo punto ('rischio la vita per colpa dell'Unità') auguriamo naturalmente lunga vita a Storace. Tuttavia - prosegue il direttore dell'Unità - anche se ci rendiamo conto di quanto sia difficile la sua campagna elettorale gli consigliamo di non esagerare perchè è quella sua brutta frase che può rappresentare di per sè un incitamento alla violenza. Come violente e volgari sono state le parole usate dal governatore contro la nostra giornalista Luana Benini, autrice dell'intervista». «In ogni caso - conclude Padellaro - poichè può essere che la tensione elettorale abbia portato la polemica un po' troppo sopra le righe invitiamo tutti a raffreddare la temperatura. Noi per la nostra parte ci impegniamo a farlo». (ANSA). «Sembra francamente sopra le righe la violenta polemica che Francesco Storace ed autorevoli esponenti della maggioranza hanno sollevato nei confronti dell'Unità». E' il commento del segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, secondo il quale «in una campagna elettorale già particolarmente vivace, accusare un quotidiano di incitamento all'odio e di altre nefandezze per aver pubblicato una intervista mi sembra una strumentalizzazione dai toni eccessivi». «Il direttore de L'Unità - aggiunge il segretario generale della Fnsi - si è scusato giustamente per le inesattezze contenute nell'intervista e questo dovrebbe chiudere la vicenda. Ma invece così non è. Credo che sarebbe utile ad una conclusione serena della campagna elettorale abbassare i toni e rispettare chi fa informazione, si assume le proprie responsabilità ed ha il diritto ed il dovere di continuare a manifestare liberamente le proprie opinioni senza intimidazioni o minacce». (ANSA). «Ho riportato le parole che mi ha detto Limentani. Ho registrato tutto. Mi sono fidata di lui e delle sue parole. Non voglio dire altro, preferisco che questa storia finisca qui». Così Luana Benini, la giornalista dell'Unità che ha intervistato Mario Limentani. (ANSA)

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