Il Consiglio di Amministrazione uscente di Casagit ha inviato ai giornalisti italiani i primi due bollettini di versamento della “Contribuzione aggiuntiva per il nucleo familiare”.La “tassa” d’emergenza, introdotta dal Cda, prevede un prelievo da 96 a 420 euro l’anno sulla base del reddito: è iniqua e colpisce solo le famiglie.
Bollettini burocratici, incomprensibili, senza una lettera di accompagnamento chiarificatrice. La Cassa si è trasformata in esattore rinunciando, in questo caso, al ruolo di Ente al servizio dei colleghi ai quali spiegare, motivare le decisioni prese. Il Consiglio di amministrazione della Casagit ha presentato il conto (ancora parziale) di una gestione che, in rapida successione, ha prodotto un bilancio 2008 in forte passivo, un drastico ridimensionamento del Fondo di riserva con previsioni ancora più funeste per l’anno in corso. Quanti soldi incamererà Casagit dopo avere deciso di mettere le mani nelle tasche dei colleghi? E come saranno utilizzati? Per ridurre il disavanzo o per garantire le prestazioni? Ancora: che ne è dell’annunciata manovra di contenimento dei costi? Quali risultati ha prodotto? Su questo, silenzio. Il Consiglio d’amministrazione tace. E invece di trarre le conseguenze della propria inadeguatezza tenta di accreditarsi come protagonista del risanamento della Cassa. Stampa Democratica Quarto Potere