“Quanto sta accadendo nella redazione di Famiglia Cristiana e nelle testate della Periodici San Paolo è sconcertante. Da settimane è in atto un confronto tra azienda e Cdr su un piano di riorganizzazione aziendale che suscita più di una preoccupazione.
Mentre erano in corso chiarimenti con i direttori di testata, in presenza di uno stato di agitazione proclamato dai giornalisti, l’azienda ha adottato un gravissimo e illegittimo provvedimento disciplinare di sospensione nei confronti di una collega della redazione romana in piena violazione delle disposizioni contrattuali. Una vera provocazione, oltre che una lesione dei diritti individuali e collettivi. Essendo risultati inutili tutti i tentativi del Cdr, titolare della rappresentanza nelle relazioni sindacali aziendali, l’azienda pretende di insistere ora su un piano di riorganizzazione (essenzialmente trasferimenti coatti dei colleghi) che, in assenza dei piani editoriali concordati, appare solo come un progetto di mortificazione professionale. Basti pensare che il punto più qualificante è rappresentato dalla chiusura delle redazioni romane di Famiglia cristiana e Jesus, testate di punta del gruppo San Paolo. Chiusure e trasferimenti si ipotizzano anche per le sedi di Torino, Venezia e Bologna. Si può discutere di tutto, anche delle cose più complicate, ma se si sta al rispetto delle regole. La Società Periodici San Paolo lamenta una presunta dilazione del Sindacato aziendale e nazionale, parla di “logistiche territoriali da predisporre” e addirittura coniuga il provvedimento disciplinare della collega – che per tutto il Sindacato dei giornalisti è illegittimo - con l’attività sindacale dei colleghi in relazione al piano industriale. Così non si va da nessuna parte. L’Associazione della Stampa Romana tutelerà con ogni mezzo la collega oggetto di inaccettabile ritorsione e, con la Fnsi, è totalmente a fianco dei colleghi, tiene a cuore lo sviluppo serio e corretto di un’azienda primaria come la Società Periodici San Paolo ma esige che il confronto sia davvero cooperativo e che il tavolo sia sgombrato da iniziative improprie.”