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Osservatorio sui media 02 Ott 2009

Sir, l'agenzia stampa dei vescovi: “Piazza è importante per libertà ma coscienza viene prima”

Città del Vaticano - ''La piazza ha un suo indubbio grande significato, tuttavia è un luogo che non viene mai prima dello spazio intimo della coscienza, è un luogo che non può vivere di contrapposizioni, risentimenti''. È quanto afferma il direttore del Sir, l'agenzia stampa dei vescovi, in una nota dedicata al tema della libertà di stampa e diffuso questa mattina.

Città del Vaticano - ''La piazza ha un suo indubbio grande significato, tuttavia è un luogo che non viene mai prima dello spazio intimo della coscienza, è un luogo che non può vivere di contrapposizioni, risentimenti''. È quanto afferma il direttore del Sir, l'agenzia stampa dei vescovi, in una nota dedicata al tema della libertà di stampa e diffuso questa mattina.

 ''È da cercare - si legge ancora nel testo - una direzione diversa per l'informazione nel nostro Paese prima che si allunghino ulteriormente le distanze con i cittadini, prima che i media abbiano nulla o poco da dire. Un direzione che porti a considerare l'etica professionale come bussola irrinunciabile e come terreno sul quale professionisti cattolici e non cattolici possono insieme ritrovare il significato ultimo del loro lavoro''.
Bustaffa sottolinea il fatto che la questione della libertà di stampa matura in primo luogo nella coscienza di ognuno mentre il cinismo è sempre stato rifiutato dai maestri dell'informazione. ''Il tentativo, ripetutosi spesso negli ultimi tempi, è invece - si legge - di fermarsi agli aspetti cosiddetti tecnici al punto di ritenere chela notizia in se stessa, o una sua parvenza, sia un valore assoluto al quale sacrificare tutto e tutti''.
''Una deriva - spiega l'agenzia di stampa dei vescovi- che vede anche la preoccupazione di Benedetto XVI'' . ''Simili prospettive che enfatizzano la natura strettamente tecnica dei media - scrive il Papa nella Caritas in veritate afferma il direttore del Sir - favoriscono di fatto la loro subordinazione al calcolo economico, al proposito di dominare i mercati e, non ultimo, il desiderio di imporre parametri culturali funzionali a progetti di potere ideologico e politico''. ''Riflessioni d'attualità - aggiunge - anche per la realtà italiana e che non possono essere lasciate alla porta del dibattito e delle iniziative sulla libertà di stampa''. (ADNKRONOS)

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