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Fnsi 13 Mar 2012

Siddi: "Su privacy e media parole nitide del Garante Bisogna rendere efficace l'autodisciplina deontologica"

“Il rapporto del Presidente Francesco Pizzetti sui sette anni di attività dell’Autorità della Privacy non poteva essere più chiaro.La tutela dei dati a garanzia della dignità delle persone è sacra e l’informazione deve trovare gelosamente il modo di gestire le regole deontologiche che si è data.Non ci possono essere strumenti di censura preventiva sulle notizie.

“Il rapporto del Presidente Francesco Pizzetti sui sette anni di attività dell’Autorità della Privacy non poteva essere più chiaro.
La tutela dei dati a garanzia della dignità delle persone è sacra e l’informazione deve trovare gelosamente il modo di gestire le regole deontologiche che si è data.
Non ci possono essere strumenti di censura preventiva sulle notizie.

Errori, problemi, quando ci sono, vanno regolati senza porre limiti al diritto dei giornalisti di sapere, conoscere e informare correttamente con competenza i cittadini su ciò che non può essere negato dei fatti che contano per il pubblico interesse.
Nelle parole nitide e per niente reticenti del Presidente della Privacy in ordine al diritto alla riservatezza e ai media c’è l’indirizzo giusto: il richiamo alle “regole chiare” del codice deontologico dei giornalisti “sulla necessità di rispettare i principi di essenzialità dell’informazione, di tutelare i minori, di rispettare la dignità delle persone, specialmente nell’ambito sanitario e sessuale”. Questa affermazione è la più evidente dimostrazione della necessità di un organismo giurisdizionale di autonoma espressione della professione, che intervenga  con puntualità e coerenza per il rispetto dei principi e delle norme contenute nelle carte etiche richiamate dal Presidente Pizzetti. Tutto questo deve concorrere alla promozione di una cultura diffusa sulla libertà e responsabilità dei media a garanzia della dignità di tutte le persone, anche nei casi delle vicende più scabrose ed eclatanti della cronaca giudiziaria. Certe forme di spettacolarizzazione e di intrusione soprattutto televisiva, raramente e essenzialmente giornalistica, su trasmissioni di intrattenimento o finto approfondimento sono deleterie”.

@fnsisocial

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