“L’iniziativa parlamentare per una giusta considerazione dei problemi del precariato giornalistico, anche attraverso un processo legislativo (cosiddetto pdl Moffa e più) per l’equo compenso del lavoro autonomo è quanto mai pertinente in relazione ai problemi di una realtà professionale estesa e oggi sofferente per la carenza di tutele e di garanzie di giusta remunerazione delle prestazioni professionali richieste.
Il problema è devastante sul piano sociale e professionale ed è rilevante anche per gli stessi meccanismi della corretta concorrenza del mercato editoriale. Non a caso Fieg ed Fnsi, proprio nella recentissima rinnovazione economica biennale del contratto dei giornalisti dipendenti, hanno riconosciuto l’esigenza di costituire una commissione bilaterale per fare un vero e proprio check in del fenomeno al fine di adottare le più idonee misure per fare chiarezza e giustizia (almeno per quanto riguarda il sindacato) in maniera nitida e rigorosa. Stupisce perciò, e non ci trova per niente d’accordo, quanto - secondo resoconti di stampa – avrebbe affermato, nell’audizione alla Commissione cultura della Camera sul pdl Moffa, il Presidente della Fieg, Carlo Malinconico.
Individuare un giusto compenso, anche fissando dei minimi, per le collaborazioni giornalistiche è un obiettivo primario della Fnsi reso chiaro in tutte le sedi, compresa quella dell’ultimo negoziato contrattuale. Quindi non è assolutamente corrispondente al vero, ed incomprensibile, l’idea diffusa dal Presidente della Fieg che ci sia un’intesa tra le parti di tipo diverso.
Vogliamo sperare che si sia trattato di un grave equivoco o di un incidente dialettico.
La Fnsi, ancora ieri con il Ministro del lavoro Sacconi e con le determinazioni della sua Giunta esecutiva e della Commissione lavoro autonomo, ha ribadito l’utilità di un indirizzo legislativo che stabilisca misure e, comunque, i binari entro i quali le parti sociali debbano definire i giusti compensi per le collaborazioni autonome giornalistiche o, in difetto, fissare criteri inderogabili di carattere quantitativo e qualitativo. Il lavoro giornalistico autonomo ha una particolare specificità che richiede corrette, puntuali e urgenti misure legislative per evitare che un’area, sempre più vasta della produzione di informazione, sia svolta in condizione di diffuso disagio e di marginalizzazione, che non solo mortifica i lavoratori giornalisti nella loro dignità e nei loro diritti essenziali, ma rischia sempre più di rendere meno libera l’informazione. La costrizione a situazioni di povertà estrema per migliaia di collaboratori autonomi giornalistici in molte aree del paese, si trasforma in condizioni di paura e di illibertà.
Il Sottosegretario all’editoria Bonaiuti ha già riconosciuto la rilevanza di questi problemi posti dalla Fnsi, e nei prossimi giorni, quando il sindacato dei giornalisti sarà chiamato all’audizione alla Camera, queste posizioni saranno ulteriormente e definitivamente chiarite anche in sede parlamentare”.
GIORNALISTI: FIEG, PDL SU EQUA RETRIBUZIONE SFIORA INCOSTITUZIONALITÀ
Roma, 14 luglio - La proposta di legge per l'equo compenso del lavoro giornalistico presenta ''sostanziali profili di incostituzionalità'' perché non potrebbe fare riferimento ''anche al lavoro autonomo''. È il giudizio espresso, durante un'audizione in commissione Cultura alla Camera, dal presidente della Fieg, Carlo Malinconico. ''Da un'attenta lettura delle finalità della proposta di legge - spiega - emerge il tentativo di sottrarre all'autonoma determinazione delle parti individuali l'ammontare compenso''.
La proposta di legge depositata da Silvano Moffa, capogruppo di Popolo e Territorio alla Camera, ''si fonda - secondo il presidente della Fieg - sull'errato presupposto che i principi sanciti dall'art.36, primo comma, della Costituzione (relativi al diritto per il lavoratore ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro) trovino applicazione anche ai rapporti di lavoro autonomo''.
''La retribuzione attiene esclusivamente all'instaurazione e allo svolgimento di un rapporto di lavoro subordinato che si sostanzia nell'assoggettamento del prestatore al potere gerarchico, organizzativo e direttivo del datore di lavoro con conseguente inserimento del lavoratore nell'organizzazione aziendale e limitazione della sua autonomia. Diversamente - precisa Malinconico - il compenso costituisce una forma di corrispettivo che il committente corrisponde a fronte di un'attività resa in regime di libera collaborazione professionale e che si esplica in un'attività di risultato di cui è esclusivamente responsabile il lavoratore autonomo''.
Pertanto, conclude il presidente della Fieg, ''la Federazione editori e la Federazione della Stampa hanno convenuto sull'opportunità di non individuare minimi di compenso per le collaborazioni giornalistiche, dovendo le parti individuali determinare i relativi compensi''. ceg/sat (ASCA)
GIORNALISTI: BOTTA E RISPOSTA FNSI-FIEG SU LAVORO AUTONOMO
Roma, 15 luglio - Botta e risposta a distanza tra il segretario della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, e il presidente della Federazione italiana editori giornali, Carlo Malinconico: tema, il precariato giornalistico e dell'equo compenso, oggetto della proposta di legge Moffa all'attenzione della commissione Cultura della Camera (che ieri ha ascoltato in audizione il presidente Fieg), e in particolare l'applicabilità delle nuove norme al lavoro autonomo.
Fieg e Fnsi, ricorda Siddi in una nota, ''hanno riconosciuto l'esigenza di costituire una commissione bilaterale per fare un vero e proprio check in del fenomeno al fine di adottare le più idonee misure per fare chiarezza e giustizia (almeno per quanto riguarda il sindacato) in maniera nitida e rigorosa. Stupisce perciò, e non ci trova per niente d'accordo, quanto - secondo resoconti di stampa - avrebbe affermato, nell'audizione alla commissione cultura della Camera sulla proposta di legge Moffa, il presidente della Fieg, Carlo Malinconico. Individuare un giusto compenso, anche fissando dei minimi, per le collaborazioni giornalistiche è un obiettivo primario della Fnsi reso chiaro in tutte le sedi, compresa quella dell'ultimo negoziato contrattuale. Quindi non è assolutamente corrispondente al vero, ed incomprensibile, l'idea diffusa dal presidente della Fieg che ci sia un'intesa tra le parti di tipo diverso. Vogliamo sperare che si sia trattato di un grave equivoco o di un incidente dialettico''.
''La Fieg - precisa oggi Malinconico - ha espresso, nel corso dell'audizione alla commissione Cultura della Camera, il grande rilievo che gli editori ricollegano al problema dell'equo compenso del lavoro giornalistico autonomo. La previsione di una commissione bilaterale, nella recentissima rinnovazione economica biennale del contratto collettivo di lavoro, è stata citata dal presidente della Fieg proprio ed esclusivamente per sottolineare tale condivisa sensibilità sul delicato problema.
Nell'audizione è stato espressamente ricordato dalla Fieg che 'con la recente ipotesi di accordo 8 luglio 2011, Fieg ed Fnsi hanno concordemente assunto l'impegno di costituire una specifica commissione per approfondire il fenomeno, la diffusione e le modalità applicative del lavoro autonomo nel settore giornalistico'''. Le perplessità della Fieg sulla proposta Moffa ''non riguardano la finalità dell'intervento proposto, ma le maglie troppo larghe del riferimento agli istituti del lavoro subordinato. Il richiamo alla coerenza con questi ultimi istituti non appare idonea a consentire le oggettive differenziazioni che sussistono tra le molteplici forme del rapporto autonomo. Nel corso dell'audizione è stato specificato che i dubbi di costituzionalità derivano dal rischio di trattare allo stesso modo rapporti di lavoro molto differenziati, tra loro e con il lavoro subordinato. L'apporto di conoscenza di tale realtà - conclude Malinconico - è un oggettivo contributo all'arricchimento dei criteri e alla risposta da dare al problema''. (ANSA)
GIORNALISTI: FNSI A FIEG, SERVE LEGGE PER PRECARI ED EQUO COMPENSO
Roma, 15 luglio - ''L'iniziativa parlamentare per una giusta considerazione dei problemi del precariato giornalistico, anche attraverso un processo legislativo (cosiddetto pdl Moffa e piu') per l'equo compenso
del lavoro autonomo è quanto mai pertinente in relazione ai problemi di una realtà professionale estesa e oggi sofferente per la carenza di tutele e di garanzie di giusta remunerazione delle prestazioni professionali richieste''. Lo dichiara il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, riferendosi all'intervento di ieri del presidente della Fieg Carlo Malinconico in
audizione in commissione Cultura alla Camera, sul lavoro autonomo giornalistico. ''Il problema - spiega Siddi - è devastante sul piano sociale e professionale ed è rilevante anche per gli stessi meccanismi della corretta concorrenza del mercato editoriale.
Non a caso Fieg ed Fnsi, proprio nella recentissima rinnovazione economica biennale del contratto dei giornalisti dipendenti, hanno riconosciuto l'esigenza di costituire una commissione bilaterale per fare un vero e proprio check in del fenomeno al fine di adottare le più idonee misure per fare chiarezza e giustizia (almeno per quanto riguarda il sindacato) in maniera nitida e rigorosa.
Stupisce perciò, e non ci trova per niente d'accordo, quanto - secondo resoconti di stampa - avrebbe affermato, nell'audizione alla Commissione cultura della Camera sul pdl Moffa, il Presidente della Fieg, Carlo Malinconico''.
''Individuare un giusto compenso - aggiunge il segretario generale della Fnsi -, anche fissando dei minimi, per le collaborazioni giornalistiche è un obiettivo primario della Fnsi reso chiaro in tutte le sedi, compresa quella dell'ultimo negoziato contrattuale. Quindi non è assolutamente corrispondente al vero, ed incomprensibile, l'idea diffusa dal Presidente della Fieg che ci sia un'intesa tra le parti di tipo diverso. Vogliamo sperare che si sia trattato di un grave equivoco o di un incidente dialettico''.
''La Fnsi, ancora ieri con il Ministro del lavoro Sacconi e con le determinazioni della sua Giunta esecutiva e della Commissione lavoro autonomo - prosegue la nota di Siddi -, ha ribadito l'utilità di un indirizzo legislativo che stabilisca misure e, comunque, i binari entro i quali le parti sociali debbano definire i giusti compensi per le collaborazioni autonome giornalistiche o, in difetto, fissare criteri inderogabili di carattere quantitativo e qualitativo.
Il lavoro giornalistico autonomo ha una particolare specificità che richiede corrette, puntuali e urgenti misure legislative per evitare che un'area, sempre più vasta della produzione di informazione, sia svolta in condizione di diffuso disagio e di marginalizzazione, che non solo mortifica i lavoratori giornalisti nella loro dignità e nei loro diritti essenziali, ma rischia sempre più di rendere meno libera l'informazione.
La costrizione a situazioni di povertà estrema per migliaia di collaboratori autonomi giornalistici in molte aree del paese, si trasforma in condizioni di paura e di illibertà. Il Sottosegretario all'editoria Bonaiuti ha già riconosciuto la rilevanza di questi problemi posti dalla Fnsi, e nei prossimi giorni, quando il sindacato dei giornalisti sarà chiamato all'audizione alla Camera, queste posizioni saranno ulteriormente e definitivamente chiarite anche in sede parlamentare''. red/mau/rob (ASCA)
GIORNALISTI: IACOPINO, MANIFESTAZIONE SU EQUO COMPENSO
ROMA, 16 LUG - ''Incostituzionale è la schiavitù alla quale troppi editori, nel silenzio vergognoso della Fieg, condannano migliaia di giornalisti. Non lo è certamente la legge sull'equo compenso che impedirà di rubare i sogni ai giovani e quote di verità ai cittadini''. Lo scrive oggi in una nota il presidente dell'ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino, mentre la Camera dei Deputati sta esaminando la legge sull'equo compenso del lavoro giornalistico. Iacopino sostiene che ''nel corso della sua audizione, il presidente della Fieg ha fatto affermazioni sconcertanti che hanno determinato una secca smentita di Franco Siddi, segretario della Fnsi alla quale la Fieg attribuiva una disponibilità a continuare a penalizzare, mantenendo di fatto l'attuale situazione, i giornalisti collaboratori''.
Secondo Iacopino, Carlo Malinconico afferma che ''Fieg e Fnsi hanno convenuto sulla opportunità di non individuare minimi di compenso per le collaborazioni giornalistiche, dovendo le parti determinare i relativi corrispettivi in relazione ai criteri di massima quantità e della qualità della collaborazione''. ''Viene seccamente smentito dal segretario della Fnsi, Franco Siddi spiega il presidente dell'Odg – il quale auspica che ''si sia trattato di un grave equivoco o di un incidente dialettico''. ''Le affermazioni di Malinconico sono, però, contenute in una memoria scritta - conclude Iacopino - depositata presso la commissione Cultura della Camera. Non c'è equivoco né incidente dialettico, solo la straordinaria sintonia tra il presidente della Fieg e quanto affermano alcuni dirigenti della Fnsi che stanno tentando di ostacolare il percorso unitario che gli organismi della categoria hanno intrapreso con un impegno costante del segretario e del presidente della Fnsi, Siddi e Roberto Natale, su impulso del gruppo di lavoro sul precariato creato dall'Ordine e coordinato da Fabrizio Morviducci che sta organizzando una manifestazione nazionale a Firenze per il 7 e 8 ottobre''. (ANSA)
GIORNALISTI: FIEG, IACOPINO ALZA POLEMICHE INESISTENTI
Roma, 16 luglio - ''Il presidente dell'ordine Nazionale dei Giornalisti Iacopino, alza una polemica inesistente e strumentale cui non intendiamo dare ulteriore corso proprio nell'interesse generale''. Così la Fieg risponde al presidente Iacopino, in merito alla polemica sulla discussione in atto sulla proposta di legge sull'equo compenso.
''Il passo della relazione su cui Iacopino insiste – continua la Fieg - riguarda la ricostruzione della storia passata e non il recente accordo. Con riferimento a quest'ultimo il testo è assolutamente chiaro e inequivoco. Così come chiara è la posizione assunta nelle dichiarazioni rese alla Commissione cultura, che ne è testimone. L'insistenza, dopo la nota di chiarimento di ieri, dimostra una volontà esclusivamente polemica che rende complessivamente inattendibile la posizione di chi la propone. Occorre che nella composizione della Commissione prevista dalla proposta di legge se ne tenga conto''. (ANSA)