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Fnsi 30 Apr 2013

Siddi: la giornata del Primo maggio testimonianza di libertà per un giornalismo senza vincoli impropri, minacce e soprusi

“Domani, 1° maggio, festa del Lavoro, è giornata per ricordare a tutti quanto contino i diritti delle persone, lavoratrici e lavoratori che su questa condizione fondano le ragioni di piena cittadinanza. è giornata, quindi, di affermazione dei diritti del lavoro - anche di quello che oggi non c’è - ma che non possono essere disconosciuti se non si vuole la piena rottura della coesione sociale. Il nuovo presidente del consiglio ne ha riconosciuto ieri la rilevanza per uno stato democratico che voglia dare sostanza alle speranze di futuro, arrivando a  parlare di reddito di cittadinanza, di problemi di esodati e precariato da risolvere, di nuove formule per gestire gli stati di crisi senza espulsioni traumatiche dal lavoro.

“Domani, 1° maggio, festa del Lavoro, è giornata per ricordare a tutti quanto contino i diritti delle persone, lavoratrici e lavoratori che su questa condizione fondano le ragioni di piena cittadinanza. è giornata, quindi, di affermazione dei diritti del lavoro - anche di quello che oggi non c’è - ma che non possono essere disconosciuti se non si vuole la piena rottura della coesione sociale. Il nuovo presidente del consiglio ne ha riconosciuto ieri la rilevanza per uno stato democratico che voglia dare sostanza alle speranze di futuro, arrivando a  parlare di reddito di cittadinanza, di problemi di esodati e precariato da risolvere, di nuove formule per gestire gli stati di crisi senza espulsioni traumatiche dal lavoro.

Sono questioni che interpellano tutti e su cui le soluzioni che i pubblici poteri vorranno adottare dovranno essere verificate, dai corpi sociali, alla prova dei fatti, con spirito critico e disponibilità al confronto, anche perché le dichiarazioni di intenti da sole non possono essere sufficienti. Nella temperie di questa fase, e di questi giorni in particolare, per i giornalisti il 1° maggio è giornata di testimonianza per la libertà di tutti, per un giornalismo non gravato da vincoli impropri, da minacce, da intimidazioni, da soprusi (subiti soprattutto dai precari e dai freelance), dalle violenze delle guerre. Il pensiero e la vicinanza della Federazione della stampa italiana in queste ore va in particolare a Domenico Quirico, inviato della Stampa in Siria, del quale si sono perse tracce e notizie, ai giornali che rischiano di chiudere, alle testate delle minoranze e del pluralismo delle voci che non può essere affidato solo al mercato. Il sindacato dei giornalisti italiani, la Fnsi, e le associazioni regionali di stampa partecipano alle manifestazioni e alle celebrazioni del 1° maggio con questo spirito anche nella consapevolezza che lavoro, libertà e dignità dell’informazione sono diritti e condizioni che si combinano insieme e hanno bisogno di essere rinsaldati  in una visione unitaria e di prospettiva, nel rispetto delle identità plurali. I giornalisti hanno da qualificare sempre più il loro lavoro sul terreno della verità sostanziale dei fatti e della proposizione delle idee. Ma devono fronteggiare barriere di silenzi, spesso intimidazioni  e minacce, situazioni di precarietà e stati di crisi mai viste prima d’ora. Nella fase in cui si perdono più posti di lavoro di quanto non se ne creino di nuovi, anche nel mondo dell’editoria, l’imperativo della difesa della dignità del lavoro dentro e fuori delle redazioni resta primario. Centrale è la contrattazione collettiva tra parti sociali e importante - ma decisiva - sarà l’impronta che vorranno dare i pubblici poteri alle politiche generali per il lavoro, da riordinare nella direzioni un welfare attivo. Il sindacato dei giornalisti è perciò solidale con tutto il mondo del lavoro e impegnato a rinnovare permanentemente le sue azioni per la libertà, i diritti, i contratti e la dignità del lavoro di tutti.”

 

@fnsisocial

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