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Fnsi 01 Mag 2010

Siddi (Fnsi): "Incomprensibile la proposta di Cicchitto di un progetto di legge per abolire l'Ordine. Intangibili i principi sui diritti e i doveri fondamentali dei giornalisti"

"Delle due l'una: o Cicchitto non è d'accordo con il Governo oppure ha deciso, con il Pdl, di assumere definitivamente i giornalisti come nemici da cancellare. Nessun'altra lettura è possibile della sua iniziativa, annunciata oggi a freddo, di un progetto di legge per abolire l'Ordine visto che ancora pochi giorni fa il ministro della Giustizia Alfano ha annunciato solennemente un'iniziativa per riqualificare e rafforzare le professioni". A sottolinearlo è Franco Siddi, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa.

"Delle due l'una: o Cicchitto non è d'accordo con il Governo oppure ha deciso, con il Pdl, di assumere definitivamente i giornalisti come nemici da cancellare. Nessun'altra lettura è possibile della sua iniziativa, annunciata oggi a freddo, di un progetto di legge per abolire l'Ordine visto che ancora pochi giorni fa il ministro della Giustizia Alfano ha annunciato solennemente un'iniziativa per riqualificare e rafforzare le professioni". A sottolinearlo è Franco Siddi, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa.

"Sicuramente - sottolinea Siddi - in una situazione normale è più che lecito e doveroso affrontare i temi della riforma dell'ordinamento dei giornalisti. Se ne può e se ne deve discutere a 270 gradi. Gli altri 90 sono riservati e devono restare materia intangibile: riguardano l'articolo 2 dell'attuale legge dell'Ordine, che chiarisce principi, doveri e diritti fondamentali dei giornalisti quali professionisti di un'informazione da offrire lealmente ai cittadini con il criterio della verità e della responsabilità, nella tutela delle fonti e del segreto professionale, condizioni, cioè, di indipendenza e di autonomia". "Ci auguriamo che anche il prossimo Consiglio dell'Ordine, il cui rinnovo è fissato a breve, risulti autorevole, credibile ed efficace su questa materia - conclude il segretario della Fnsi - nel confronto con le istituzioni, la categoria e soprattutto con la professione". (Ansa)

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