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Rai 07 Ago 2011

Siddi: “Fermare chi propizia editti contro il Tg3. Alt ai disastri in corso”

Nonostante le affannate parole del direttore generale della Rai, riportate oggi da organi di stampa, l’uscita di Paolo Ruffini resta una sconfitta per l’azienda e una vittoria solo per tutti coloro che da tempo cercano di renderla invivibile con editti vari, conflitti ad personam, interessi diversi malcelati e altro. Urgono atti credibili. E’ indispensabile consolidare quel poco che va e correggere nei fatti la rotta se non si vuol far affondare la nave del servizio pubblico.

Nonostante le affannate parole del direttore generale della Rai, riportate oggi da organi di stampa, l’uscita di Paolo Ruffini resta una sconfitta per l’azienda e una vittoria solo per tutti coloro che da tempo cercano di renderla invivibile con editti vari, conflitti ad personam, interessi diversi malcelati e altro. Urgono atti credibili. E’ indispensabile consolidare quel poco che va e correggere nei fatti la rotta se non si vuol far affondare la nave del servizio pubblico.

Purtroppo, mentre il direttore generale cerca di recuperare uno stile almeno comunicativo, c’è chi sembra voler propiziare nuovi editti, come ha fatto ieri il consigliere della Rai Antonio Verro, sollecitando una sorta di campagna d’autunno contro il TG3, un giornale che va bene e cresce costantemente in ascolti e credibilità. Evidentemente, questa circostanza che, da amministratore pubblico, dovrebbe considerare una stella polare, provoca (a lui o ai danti causa) terribili angosce; allergia verso chi sta sul terreno che gli compete, senza ammiccare,  né allinearsi.
Incredibile ma vero: il Tg3  che conquista la fiducia del pubblico e' per lui un problema e non lo sono coloro che perdono drammaticamente terreno (basterebbe controllare le preferenze del pubblico, tra i Tg,  anche solo degli ultimi giorni, dopo quelle degli ultimi mesi per capire chi va avanti e chi retrocede).
Anziché dedicarsi alla cura di ciò che non va o va male, evidentemente, Verro vorrebbe ferire chi fa bene il suo compito e si ispira alla missione plurale della Rai. Si fermi in tempo o sia fermato! Basta con la linea dello smantellamento! Urge arrestare il disastro creato alla rete 3, chiamando in campo le professionalità migliori e i talenti ignorati e mobbizzati  e ritirando parole e mani dal Tg3. I giornalisti, e non solo,  non lo consentiranno. E il direttore generale Lorenza Lei deve subito dare un segnale di alt alla linea di inversione di tendenza.

 

@fnsisocial

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