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Fnsi 01 Gen 2014

Siddi: capacità di ascolto delle sofferenze dei cittadini I giornalisti devono sentirsi parte di questa fatica sociale

“Al messaggio augurale del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano all'Italia e agli italiani può e deve corrispondere un augurio al Presidente della Repubblica perché i suoi appelli e la sua capacità di attenzione e ascolto alle sofferenze e ai bisogni dei cittadini producano, sin dal nuovo anno, una responsabilità alta e nuova di tutta la politica. Non c'è settore della vita sociale e del lavoro da cui dipende la dignità delle persone e delle comunità che non avverta la necessità di un esercizio dell'attività politica istituzionale e di quella che si sviluppa attraverso i soggetti sociali (quelli dell'imprenditoria, del sindacato, dell'associazionismo, del volontariato) come fatica sociale.

“Al messaggio augurale del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano all'Italia e agli italiani può e deve corrispondere un augurio al Presidente della Repubblica perché i suoi appelli e la sua capacità di attenzione e ascolto alle sofferenze e ai bisogni dei cittadini producano, sin dal nuovo anno, una responsabilità alta e nuova di tutta la politica. Non c'è settore della vita sociale e del lavoro da cui dipende la dignità delle persone e delle comunità che non avverta la necessità di un esercizio dell'attività politica istituzionale e di quella che si sviluppa attraverso i soggetti sociali (quelli dell'imprenditoria, del sindacato, dell'associazionismo, del volontariato) come fatica sociale.

Per giornalisti e mondo dei media il discorso del Capo dello Stato è certamente tema di riflessione puntuale per una valutazione plurale della condizione del Paese attraverso l'esercizio leale di un'informazione corretta in un ambito di pluralismo riconosciuto e rispettato. In questo senso i giornalisti sono e devono sentirsi sempre più parte di quella fatica sociale, che deve tornare a essere essenza riconoscibile di tutti linguaggi pubblici, da quelli della politica, a quelli del lavoro e delle sofferenze. La stampa libera e pluralista, che faccia conoscere lo stato delle cose e sappia liberarsi dalle spinte delle diverse propagande è una funzione essenziale delle democrazie e, oggi, per il dialogo sociale, il rinnovamento e la saldezza delle istituzioni. Il lavoro dei giornalisti, nel loro complesso - con una riscoperta pubblica di quello delle frontiere, delle difficoltà e incertezze in materia di lavoro e sicurezza - ha bisogno non solo di registrare i dati delle cronache negative ma di contare su azioni di rinnovamento alle quali lavorino da oggi tutte le classi dirigenti (giornalisti compresi per la loro parte) badando - come osserva il Capo dello Stato - a un orizzonte più lungo delle carriere individuali, che non sono mai la priorità della vita civile comunitaria.”

 

NAPOLITANO: SIDDI (FNSI), SUE PAROLE PRODUCANO RESPONSABILITÀ

"Al messaggio augurale del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, all'Italia e agli italiani può e deve corrispondere un augurio al presidente della Repubblica perché i suoi appelli e la sua capacità di attenzione e ascolto alle sofferenze e ai bisogno dei cittadini producano, sin dal nuovo anno, una responsabilità alta e nuova di tutta la politica".
Così Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, sindacato dei giornalisti, commenta il discorso del presidente.
"Per giornalisti e mondo dei media - afferma Siddi – il discorso del Capo dello Stato è certamente tema di riflessione puntuale per una valutazione plurale della condizione del Paese attraverso l'esercizio leale di un'informazione corretta in un ambito di pluralismo riconosciuto e rispettato. In questo senso i giornalisti sono e devono sentirsi sempre più parte di quella fatica sociale, che deve tornare a essere essenza riconoscibile di tutti linguaggi pubblici, da quelli della politica, a quelli del lavoro e delle sofferenze. La stampa libera e pluralista, che faccia conoscere lo stato delle cose e sappia liberarsi dalle spinte delle diverse propagande - aggiunge - è una funzione essenziale delle democrazie e, oggi, per il dialogo sociale, il rinnovamento e la saldezza delle istituzioni. Il lavoro dei giornalisti, nel loro complesso - con una riscoperta pubblica di quello delle frontiere, delle difficoltà e incertezze in materia di lavoro e sicurezza  - ha bisogno non solo di registrare i dati delle cronache negative ma di contare su azioni di rinnovamento alle quali lavorino  da oggi tutte le classi dirigenti (giornalisti compresi per la loro parte) badando - come osserva il Capo dello Stato - a un orizzonte più lungo delle carriere individuali, che non sono mai la priorità della vita civile comunitaria". (ROMA, 31 DICEMBRE - ANSA)

 

NAPOLITANO: SIDDI (FNSI), RISPONDERE AL DISAGIO SOCIALE

"Al messaggio augurale del   Capo dello Stato, Giorgio Napolitano all'Italia e agli italiani può e deve corrispondere un augurio al presidente della Repubblica perché i suoi appelli e la sua capacità di attenzione e ascolto alle sofferenze e ai bisogni dei cittadini producano, sin dal nuovo anno, una responsabilità alta e nuova di tutta la politica. Non c'è settore della vita sociale e del lavoro da cui dipende la dignità delle persone e delle comunità che non avverta la necessità di  un esercizio dell'attività politica istituzionale e di quella che si sviluppa attraverso i soggetti sociali (quelli dell'imprenditoria, del sindacato, dell'associazionismo, del volontariato) come fatica sociale". Lo afferma i segretario della Fnsi, Franco Siddi.
"Per giornalisti e mondo dei media il discorso del Capo dello Stato è certamente tema di riflessione puntuale per una valutazione plurale della condizione del Paese attraverso l'esercizio leale di un'informazione corretta in un ambito di pluralismo riconosciuto e rispettato. In questo senso i giornalisti sono e devono sentirsi sempre più parte di quella fatica sociale, che deve tornare a essere essenza riconoscibile di tutti linguaggi pubblici, da quelli della politica, a quelli del lavoro e delle sofferenze", aggiunge Siddi, "La stampa libera e pluralista, che faccia conoscere lo stato delle cose e sappia liberarsi dalle spinte delle diverse propagande è una funzione essenziale delle democrazie e, oggi, per il dialogo sociale, il rinnovamento e la saldezza delle istituzioni. Il lavoro dei giornalisti, nel loro complesso - con una riscoperta pubblica di quello delle frontiere, delle difficoltà e incertezze in materia di lavoro e sicurezza  - ha bisogno non solo di registrare i dati delle cronache negative ma di contare su azioni di rinnovamento alle quali lavorino  da oggi tutte le classi dirigenti (giornalisti compresi per la loro parte) badando - come osserva il Capo dello Stato - a un orizzonte più lungo delle carriere individuali, che non sono mai la priorità della vita civile comunitaria." (ROMA, 1 GENNAIO - AGI)

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