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Inpgi 13 Mag 2010

Siddi: "Buon bilancio dell'Inpgi e impegno delle parti sociali per la tenuta del sistema previdenziale dei giornalisti"

“Il bilancio dell’istituto previdenziale dei giornalisti per il 2009 indica punti positivi importanti e propone alle parti sociali un’attenzione permanente – peraltro mai venuta meno – per assicurare stabilità al sistema previdenziale e all’intero welfare dei giornalisti. L’avanzo di bilancio, frutto di una corretta e oculata gestione delle risorse, è, infatti, valutato con la stessa attenzione con cui si registrano le dinamiche da considerare per quanto concerne il gettito contributivo e gli oneri per pensione, cassa integrazione, disoccupazione". E' quanto afferma il Segretario generale della Fnsi, Franco Siddi

“Il bilancio dell’istituto previdenziale dei giornalisti per il 2009 indica punti positivi importanti e propone alle parti sociali un’attenzione permanente – peraltro mai venuta meno – per assicurare stabilità al sistema previdenziale e all’intero welfare dei giornalisti. L’avanzo di bilancio, frutto di una corretta e oculata gestione delle risorse, è, infatti, valutato con la stessa attenzione con cui si registrano le dinamiche da considerare per quanto concerne il gettito contributivo e gli oneri per pensione, cassa integrazione, disoccupazione". E' quanto afferma il Segretario generale della Fnsi, Franco Siddi

"E’ significativo che in un anno, il 2009, in cui è molto aumentata la ‘propensione all’esodo’, con un aumento dei nuovi pensionati superiore a quello degli anni precedenti, sia cresciuta di ben 253 posizioni la platea degli iscritti. Non sfugge però a nessuno il mutamento del mercato del lavoro, la tendenziale riduzione dell’occupazione nei settori tradizionali (fino a ieri meglio remunerati), in linea con quanto avviene nel sistema dell’editoria industriale in tutto il mondo. Di conseguenza, si spiega l’aumento della spesaper le pensionie la diminuzione del rapporto entrate correnti – spesa pensionistica corrente. Ciò è avvenuto in una fase in cui, sui costi, non hanno inciso i piani di riorganizzazione di molte aziende né i prepensionamenti, i cui effetti sono partiti da quest’anno (oltre 400 esuberi già decretati e sicuramente non meno di 600 entro l’anno) Ma, da questo versante, è prevedibile una tenuta, soprattutto per quanto riguarda il costo pensionistico proporzionalmente migliore per effetto delle misure adottate in sede contrattuale e nella negoziazione con lo Stato che consentono di coprire la spesa per i prepensionamenti fino al raggiungimento del 65° anno di età. Tuttavia il mutamento del mercato del lavoro, la sua articolazione, i nuovi luoghi di esercizio del giornalismo professionale, si muovono con dinamiche non ripetibili come quelli di venti e trenta anni fa e tutte le componenti sono e saranno chiamatea fare la loro parte per garantire coesione, solidarietà ed equilibrio fra generazioni. Tutti gli indicatori internazionali e nazionali, anche nella condizione di crisi attuale dell’economia del settore editoriale e non solo, coincidono nell’immaginare un’occupazione complessiva stabile ma impiegata in realtà dove la linea guida retributiva sarà più omogenea del passato, sia per la non ripetibilità di integrativi storici sia per l’ancora fragile tenuta economica dell’area dei new media e di tutti i nuovi settori che impiegano giornalisti. Sarà importante sostenere politiche per un’occupazione dignitosa e corretta, idonea ad assicurare l’apporto contributivo per alimentare il sistema pensionistico e di welfare della categoria. Per queste ragioni la Fnsi ha rinnovato, proprio oggi, con Fieg ed Inpgi l’impegno a verificare l’evoluzione delle dinamiche occupazionali retributive e, di conseguenza, contributive, le quali saranno più nitide alla fine dell’’anno in corso quando il completamento delle procedure degli stati di crisi sarà più definito e sarà valutabile la qualità e l’entità del rilancio dell’editoria e del lavoro giornalistico anche nelle nuove articolazioni in cui va proponendosi. Lo sforzo sarà quello di non far mancare le iniziative più idonee ad assicurare l’equilibrio dei conti, il valore delle retribuzioni, la tenuta del welfaredei giornalisti non solo nel periodo medio lungo ma anche in quello breve, tenendo conto di tutti i fattori che concorrono a comporre il sistema previdenziale della professione”.

@fnsisocial

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