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Rai 22 Giu 2011

Siddi: basta con le cricche, il cda intervenga Natale: il dg Lorenza Lei deve cambiare strada

Occorre "liberare il paese dalle cricche: una situazione che avvertivamo da tempo ed era nell'ombra e che le ultime vicende ci hanno confermato". Così il segretario del Fnsi, Franco Siddi, intervenendo alla manifestazione organizzata dall'Usigrai al teatro Piccolo Eliseo a Roma 'Riprendiamoci la Rai'. L'iniziativa è stata aperta nel pomeriggio dal segretario Carlo Verna, che insieme a Siddi ha tagliato simbolicamente con un paio di forbici un guinzaglio: "Riappropriamoci del servizio pubblico - ha detto Verna - mai inquinato come in questi tempi". Nel corso del suo intervento Siddi ha sottolineato che il sindacato deve "stare in trincea: le cricche hanno determinato delle porcherie inaudite".

Occorre "liberare il paese dalle cricche: una situazione che avvertivamo da tempo ed era nell'ombra e che le ultime vicende ci hanno confermato". Così il segretario del Fnsi, Franco Siddi, intervenendo alla manifestazione organizzata dall'Usigrai al teatro Piccolo Eliseo a Roma 'Riprendiamoci la Rai'. L'iniziativa è stata aperta nel pomeriggio dal segretario Carlo Verna, che insieme a Siddi ha tagliato simbolicamente con un paio di forbici un guinzaglio: "Riappropriamoci del servizio pubblico - ha detto Verna - mai inquinato come in questi tempi". Nel corso del suo intervento Siddi ha sottolineato che il sindacato deve "stare in trincea: le cricche hanno determinato delle porcherie inaudite".

Per questo Siddi invita sia il cda della Rai che il direttore generale Lorenza Lei a "prendere in mano la situazione.
Siamo di fronte a un disastro, non è vero che non si può fare niente. Se vuole, il dg ha in questo momento la massima opportunità per rimettere le cose al loro posto a cominciare dai colleghi ingiustamente rimossi o costretti a fare un passo indietro". Siddi, ricordando quello che è emerso dall'inchiesta sulla P4, ancora una volta ha sottolineato: "fuori le cricche, è arrivato il tempo della liberazione". Al teatro Eliseo, tra gli altri, i consiglieri di amministrazione Rai Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, Michele Santoro, Elisa Anzaldo, il presidente della Fnsi Roberto Natale, Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 e esponenti del cdr del Tg1, Tg2 e Tg3. (ANSA)

NATALE: IL DG LORENZA LEI DEVE CAMBIARE STRADA

"I faccendieri fuori dalla Rai, fuori dal servizio pubblico". Questo ha detto il presidente della Fnsi, Roberto Natale, nel suo intervento alla manifestazione del Piccolo Eliseo organizzata dall'Usigrai. "Al posto di Santoro nei nuovi palinsesti del prossimo anno i telespettatori si troveranno la serie 'Criminal minds'. Questo è inaccettabile - ha continuato il Presidente - E' una sconfitta dell'azienda di Viale Mazzini perché indebolisce la propria legittimazione di fronte a milioni di telespettatori e più in generale all'opinione pubblica. Il direttore generale Rai, aveva assicurato che sarebbe intervenuta subito sui contenuti delle trasmissioni del pomeriggio ed invece dopo un mese ha operato solo contro le trasmissioni sgradite al Presidente del Consiglio. Lorenza Lei deve cambiare strada".  

RAI: MOBILITAZIONE USIGRAI, RIPRENDIAMOCI AZIENDA
ALL'ELISEO A ROMA CON SIDDI E VERNA IN SALA ANCHE SANTORO

''Riprendiamoci la Rai'. Scandendo questo frase per ben tre volte il segretario dell'Usigrai Carlo Verna ha aperto questa sera la manifestazione promossa dal sindacato dei giornalisti della tv pubblica al teatro Piccolo Eliseo a Roma. Un'iniziativa che ha visto adesioni individuali e collettive di sindacati e delle associazioni. In un teatro affollato, c'erano tra gli altri i consiglieri di amministrazione Rai Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, Michele Santoro, Elisa Anzaldo, il segretario della Fnsi Franco Siddi e il presidente Roberto Natale, Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 e esponenti del cdr del Tg1, Tg2 e Tg3.
''Non la riteniamo la nostra manifestazione, ma quella di tutti i soggetti sindacali e non che vi hanno aderito.
Un'iniziativa per la Rai dei cittadini - ha ribadito ancora una volta Verna per riappropriarsi di un bene comune, che il Palazzo sta distruggendo con azioni ed omissioni''. A tutti quelli che sono intervenuti è stato dato lo stesso tempo di intervento calcolato con una clessidra, 3 minuti. La manifestazione si è aperta simbolicamente col taglio del guinzaglio da parte di Verna e Siddi ''quello - ha spiegato il segretario dell'Usigrai - a cui si vuol tenere legata la Rai, perché sia cosa propria dei padroni del vapore, che la possono far vivere o morire, piuttosto che risorsa di tutti''.
Santoro non è intervenuto ma la sua presenza in platea era significativa: il consigliere di area udc Rodolfo De Laurentiis ha presentato un ordine del giorno che verrà discusso nella prossima riunione del CdA per chiedere che Michele Santoro venga messo nelle condizioni, da parte della direzione generale, di collaborare con la tv pubblica dopo il suo addio come dipendente. ''Sarebbe bello - ha detto il segretario dell'Usigrai - che la Rai offrisse subito un contratto a Roberto Saviano, che chiedesse a Michele Santoro  di continuare a fare Annozero, che garantisse senza indugio la tutela legale a Milena Gabanelli, che evitasse nomine chiacchierabili''.
All'Eliseo si è parlato anche degli sviluppi dell'inchiesta P4 che coinvolgono ambienti di viale Mazzini. ''I vertici Rai a - ha detto Verna - aprano subito un'indagine interna sul caso P4.
Quello di Maria Luisa Busi, che lasciò la conduzione del Tg1 delle 20, fu un nobile gesto di dissociazione editoriale ritenuta inaccettabile''. Franco Siddi ha evidenziato che ''occorre liberare il paese dalle cricche: una situazione che avvertivamo da tempo ed era nell'ombra e che le ultime vicende ci hanno confermato. Siddi ha sottolineato che ''le cricche hanno determinato delle porcherie inaudite''. Per questo il segretario della Fnsi invita sia il Cda della Rai che il direttore generale Lorenza Lei a ''prendere in mano la situazione. Siamo di fronte a un disastro. Se vuole, il dg ha in questo momento la massima opportunità per rimettere le cose al loro posto a cominciare dai colleghi ingiustamente rimossi o costretti a fare un passo indietro''. (di Nicoletta Tamberlich) (ANSA)

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