Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato:"Se i contenuti delle intercettazioni telefoniche di dirigenti Rai e Mediaset saranno confermati, si tratterebbe di una vicenda di assoluta gravità.
Anche se il sospetto che in una determinata fase della vita italiana le due grandi aziende televisive si siano consultate e abbiano concordato il "taglio" di almeno una parte dell'informazione politica, si era consolidato nella opinione pubblica. Manager aziendali che si telefonano e si informano a vicenda dei rispettivi palinsesti, in occasione di grandi eventi o meno, e che si sentono continuamente con i più stretti collaboratori dei politici; direttori giornalistici, notisti e curatori di rubriche di informazione che fanno altrettanto ed assicurano fedeltà al potente e una informazione orientata. Sono aspetti di un costume che offende quelle centinaia, migliaia di giornalisti della Rai e di Mediaset che fanno ogni giorno onestamente e con correttezza il proprio mestiere. Bisogna che il Parlamento ponga mano subito alle leggi sul conflitto di interessi e sulla riforma della Rai, per definire norme che ne difendano l'autonomia, e che l'organo di autogoverno della nostra categoria, l'Ordine dei giornalisti, acquisisca gli atti per verificare se vi sono state violazioni delle norme deontologiche da parte di iscritti all'albo". Usigrai: “E’ emergenza sindacale, siamo pronti ad un’azione legale e immediata” ''Siamo pronti a promuovere un'azione collettiva legale nei confronti di quei dirigenti e di tutti coloro che la Magistratura dovesse indicare come responsabili di una grave lesione dell'immagine del Servizio Pubblico'': è questa una delle proposte forti avanzate dall'Usigrai di fronte all'assemblea dei giornalisti Rai riuniti a Saxa Rubra, in seguito alle rivelazioni fatte dal quotidiano La Repubblica. Non ci sarà uno sciopero perchè, ha spiegato Carlo Verna, segretario dell'Usigrai, in base alla legge sui servizi pubblici, l'astensione dal lavoro potrebbe avvenire soltanto tra 15 giorni, mentre quanto accaduto ''richiede una risposta immediata e forte''. Per questo la via da seguire è un'altra ed è contenuto in una bozza di comunicato che sarà approvato al termine dell'assemblea. ''L'assemblea dei giornalisti Rai - si legge - proclama lo stato di emergenza sindacale. La situazione è tale che non possiamo attendere i tempi prescritti dalla legge perché in un servizio Pubblico si attui uno sciopero. L'Usigrai comunicherà direttamente coi telespettatori, facendo un uso costante del diritto di comunicato sindacale. Siamo pronti a promuovere un'azione collettiva legale nei confronti di quei dirigenti e di tutti coloro che la magistratura dovesse indicare come responsabili di una grave lesione all'immagine del servizio pubblico. La presunta esistenza di una rete segreta Rai-Mediaset, si salda drammaticamente con lo stallo del Cda. Ogni giorno sembra il peggiore, ma il successivo smentisce la sensazione. La politica non può più sottrarsi all'obbligo di dare una legge sulla governance e l'assetto del servizio pubblico radiotelevisivo. Le modalità delle iniziative saranno illustrate nel corso del prossimo congresso della Fnsi di Castellaneta''.(ANSA) "Qualcuno nelle prossime ore straparlera' di pulizia etnica ma quello che serve e' una pulizia etica'': lo ha detto Roberto Natale che oggi ha portato la solidarieta' della Fnsi ai giornalisti Rai Riuniti in assemblea. ''Nessuno provi - ha proseguito - a ridurre questa vicenda a capitolo di lotta politica tra destra e sinistra. Negli anni a cui si riferiscono le intercettazioni sono stati fatti fuori anche tanti dirigenti con simpatie di centrodestra che avevano l'unico torto di credere ad una Rai concorrenziale e autonoma. Al centrosinistra che oggi e' maggioranza - ha detto ancora Natale - mandiamo a dire a un anno e mezzo dall'inizio della legislatura e' scaduto il tempo dell'attesa. E' indispensabile il varo di una legge sulla Rai''. (ANSA)