La Search engine optimization, l’ insieme delle strategie che puntano a migliorare il ‘posizionamento’ robotizzato dei contenuti dei siti web da parte dei motori di ricerca, riduce l’ autonomia delle scelte giornalistiche, vincolando i redattori ad inchinarsi ai presunti desideri dei lettori, o è uno strumento importante per valorizzare i contenuti dando loro la migliore visibilità possibile?
– Un articolo di Alice Antheaume, docente alla Scuola di giornalismo di Scienze politiche a Parigi, ed ex giornalista web di Slate.fr, 20minutes.fr, Télérama
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Editoria
Copertine, storia ed estetica di uno specchio della società
Una ricerca sui linguaggi passati e presenti utilizzati nella creazione delle copertine dei magazine, dal Gentlemen’s magazine del 1731 all’ iPad – ‘’Covers – I linguaggi di copertina’’ è la tesi di laurea in cui una studentessa padovana ricostruisce la storia dei magazine,attraverso alcune delle principali testate (il New Yorker, naturalmente, oltre agli ‘storici’ Time e Life, e poi People, Rolling Stones e Sports Illustrated) e ne analizza la funzione social
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Media e potere
Wikileaks: è cominciata l’ era della trasparenza?
L’ unico antidoto alla fuga di notizie non è maggiore segretezza, ma piuttosto una più ampia trasparenza, sostiene Jeff Jarvis sul suo Buzzmachine – Solo quando i governi capiranno che i propri cittadini sono in grado di controllarli, meglio di quanto non possano fare viceversa i governi stessi,vedremo il potere deterrente della trasparenza – E allora diventeremo il grande fratello del grande fratello
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Internet: dopo Wikileaks un campo di battaglia per il controllo dell’ informazione
Mentre Julian Assange in una intervista accusa la stampa americana di ‘’gornalismo tabloid’’, dalla Svezia, il titolare dell’ azienda che ospita i server del sito, un ex militante di Pirate Bay, assicura che continuerà a garantire al lavoro del sito il massimo dell’ anonimato, in linea con le norme svedesi che assicurano una assoluta protezione alle fonti di informazioni giornalistiche
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Il mondo visto dai cinesi di MapWorld
Lanciato a Pechino un servizio governativo di cartografia online che punta a fare concorrenza a Google Map e a Google Earth
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La Rete
Google regala 5 milioni di dollari alla sperimentazione, un ‘’gesto ambiguo’’?
Così viene definito da Meedia.de, uno dei principali siti tedeschi che si occupano di media e di informazione, la decisione di Google di donare 5 milioni di dollari ad enti senza fine di lucro per “esplorare nuovi approcci al giornalismo nell’era digitale”.
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Twitter può predire l’ andamento dei mercati azionari?
Twitter permette di afferrare gli umori del momento e questi sembrano tradursi molto fedelmente nei singulti di Wall Street, se si crede a uno Studio citato da Wired. Secondo cui si riesce a predire con tre o quattro giorni d’ anticipo alti e bassi del mercato azionario. >>
Internet il terzo media degli italiani dopo tv e radio
Oltre un terzo della popolazione afferma di utilizzarlo quotidianamente, secondo una indagine relativa al rapporto con l’informazione da parte degli italiani appena diffusa da Demos
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Giornali
Quotidiani Usa, continua – ma rallenta – il calo della diffusione
Secondo gli ultimi dati dell’ Audit Bureau of Circulations, fra aprile e settembre le copie diffuse dai 635 quotidiani americani nei giorni feriali sono calate del 5% rispetto allo stesso periodo dell’ anno scorso. Nel 2009 rispetto al 2008 la diminuzione era stata di circa il 10%.
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Sette americani adulti su 10 hanno letto un quotidiano la scorsa settimana
Più del 71% dei cittadini adulti degli Stati Uniti – cioè 165,6 milioni di persone – hanno letto un giornale, su carta od online, nell’ ultima settimana. Lo rivelano i dati di Scarborough Research , secondo quanto riporta Editor and Publisher , nell’ ambito di una ricerca che ha analizzato i comportamenti dei cittadini in tutto il paese
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La tv e le tv
Nei notiziari delle tv Usa più violenza rispetto a quelli di Europa e Medio Oriente
Lo ha accertato una Ricerca di Measuring Peace in the Media, condotto per la prima volta dall’ Institute for Economics and Peace (IEP) e da Media Tenor, che hanno analizzato i programmi di informazione di 37 emittenti televive che fanno capo a 23 reti di 15 paesi e li hanno confrontati con il Global Peace Index (GPI), l’ indice che misura il livello di violenza in 149 paesi del mondo.
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