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Rai 12 Lug 2011

Sede Rai Campania: “Sì, riprendiamoci il servizio pubblico”

I giornalisti della Sede Rai della Campania si sono riuniti in assemblea il giorno 7 luglio 2011, convocata per esprimere piena adesione alle iniziative “riprendiamoci la Rai”, promosse dalla Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e dall’Unione sindacale giornalisti Rai (Usigrai) in difesa della libertà di informare e del diritto dei cittadini ad essere informati. Un principio cardine della nostra democrazia, garantito dalla Costituzione, che giorno dopo giorno viene svilito non solo da cricche o logge più o meno occulte, ma anche con il ricorso ad una militarizzazione dell’azienda di servizio pubblico, il polo editoriale e culturale più importante del Paese, finanziata dai contribuenti per garantire innanzitutto che l’interesse collettivo prevalga sempre su quello di parte.

I giornalisti della Sede Rai della Campania si sono riuniti in assemblea il giorno 7 luglio 2011, convocata per esprimere piena adesione alle iniziative “riprendiamoci la Rai”, promosse dalla Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e dall’Unione sindacale giornalisti Rai (Usigrai) in difesa della libertà di informare e del diritto dei cittadini ad essere informati. Un principio cardine della nostra democrazia, garantito dalla Costituzione, che giorno dopo giorno viene svilito non solo da cricche o logge più o meno occulte, ma anche con il ricorso ad una militarizzazione dell’azienda di servizio pubblico, il polo editoriale e culturale più importante del Paese, finanziata dai contribuenti per garantire innanzitutto che l’interesse collettivo prevalga sempre su quello di parte.

“Riprendersi la Rai” per l’assemblea dei giornalisti della sede campana significa aprire una nuova fase di confronto con i responsabili della TGR, improntata sulla necessità di una rinnovata organizzazione redazionale. Occorre individuare un modello di gestione delle risorse che, incrociando aree tematiche e presenze sulle diverse fasce orarie, garantisca continuità al lavoro quotidiano, attribuendo ruoli e responsabilità, valorizzando appieno esperienze e competenze consolidate, sensibilità e vocazioni nel rispetto dell’indipendenza e dell’autonomia professionale.
Assolutamente inaccettabili i tagli, dal sapore di censura, operati da alcuni caporedattori dei tg nazionali sui servizi inviati dai giornalisti della sede campana, manipolazioni sul contenuto degli articoli redatti, posti in essere d’imperio, senza alcun preavviso che consenta all’autore di decidere o meno, secondo contratto collettivo di lavoro, il ritiro della propria firma.
Va altresì interrotta la deriva i cui riflessi si concretizzano ogni giorno nella progressiva emarginazione dai telegiornali nazionali nei confronti dei giornalisti della Rai di Napoli, attraverso il massiccio ricorso ad inviati provenienti dalle sedi centrali; a cui si aggiunge l’utilizzo, talvolta maldestro, da parte dei tg nazionali di appalti esterni non affiancati dal giornalista, che spesso vanno a rappresentare una realtà territoriale edulcorata e non di rado distorta.
La costante erosione degli ascolti delle edizioni del Tg e del Gr della Campania impone una approfondita riflessione sulla linea editoriale e sulla qualità del prodotto. A fronte della forte domanda di informazione che proviene da un territorio problematico e complesso, il servizio pubblico non deve, impropriamente, farsi interprete e portavoce di “palazzotti” e salotti locali. Gli spazi dedicati nell’informazione regionale a questo genere di notizie vanno, inevitabilmente, a comprimere o ad oscurare fatti ed eventi di interesse collettivo che richiederebbero almeno una equivalente esigenza di copertura ed approfondimento.
Le tante, troppe interviste riservate ad alcuni esponenti del mondo politico, scientifico, delle università private, rappresentano -come è stato sottolineato dagli interventi in assemblea- una casistica sproporzionata in rapporto alle limitate risorse di uomini e mezzi a disposizione della redazione, e soprattutto rispetto alle continue emergenze che la cronaca e l’attualità propongono quotidianamente.
In conclusione, l’informazione che vorremmo deve essere svincolata da ogni centro di interesse particolare pubblico o privato, meno ingessata, più attenta alla società civile, aperta a reportage ed inchieste che diano voce e risalto alle istanze ed alle aspettative dei cittadini telespettatori fruitori del servizio pubblico radiotelevisivo.

21 presenti su 41 aventi diritto

approvato all’unanimità
L’Assemblea di Redazione della Tgr Campania
Napoli, 8 luglio 2011

GIORNALISTI: SEDE RAI CAMPANIA, SI' A 'RIPRENDIAMOCI LA RAI'

NAPOLI, 8 LUGLIO - I giornalisti della Sede Rai della Campania si sono riuniti in assemblea convocata per esprimere adesione alle iniziative ''Riprendiamoci la Rai'', promosse dalla Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e dall'Unione sindacale giornalisti Rai (Usigrai) in difesa della libertà di informare e del diritto dei cittadini ad essere informati. Il documento è stato approvato, informa l'organismo sindacale, dai 21 redattori che hanno partecipato all'assembela su un organico di 41 aventi diritto.
''Riprendersi la Rai'' per l'assemblea dei giornalisti della sede campana significa, si legge in una nota ''aprire una nuova fase di confronto con i responsabili della TGR, improntata sulla necessità di una rinnovata organizzazione redazionale. Occorre individuare un modello di gestione delle risorse che, incrociando aree tematiche e presenze sulle diverse fasce orarie, garantisca continuità al lavoro quotidiano, attribuendo ruoli e responsabilità, valorizzando appieno esperienze e competenze consolidate, sensibilità e vocazioni nel rispetto dell'indipendenza e dell'autonomia professionale''.
''Assolutamente inaccettabili i tagli, dal sapore di censura, operati da alcuni caporedattori dei tg nazionali sui servizi inviati dai giornalisti della sede campana, manipolazioni sul contenuto degli articoli redatti, posti in essere d'imperio, senza alcun preavviso che consenta all'autore di decidere o meno, secondo contratto collettivo di lavoro, il ritiro della propria firma. Va altresi' interrotta la deriva i cui riflessi si concretizzano ogni giorno nella progressiva emarginazione dai telegiornali nazionali nei confronti dei giornalisti della Rai di Napoli, attraverso il massiccio ricorso ad inviati provenienti dalle sedi centrali; a cui si aggiunge l'utilizzo, talvolta maldestro, da parte dei tg nazionali di appalti esterni non affiancati dal giornalista, che spesso vanno a rappresentare una realtà territoriale edulcorata e non di rado distorta.
La costante erosione degli ascolti delle edizioni del Tg e del Gr della Campania impone una approfondita riflessione sulla linea editoriale e sulla qualità del prodotto''.
A fronte della forte domanda di informazione, prosegue la nota, ''che proviene da un territorio problematico e complesso, il servizio pubblico non deve, impropriamente, farsi interprete e portavoce di 'palazzotti' e salotti locali. Gli spazi dedicati nell'informazione regionale a questo genere di notizie vanno, inevitabilmente, a comprimere o ad oscurare fatti ed eventi di interesse collettivo che richiederebbero almeno una equivalente esigenza di copertura ed approfondimento. Le tante, troppe interviste riservate ad alcuni esponenti del mondo politico, scientifico, delle università private, rappresentano - come è stato sottolineato dagli interventi in assemblea- una casistica sproporzionata in rapporto alle limitate risorse di uomini e mezzi a disposizione della redazione , e soprattutto rispetto alle continue emergenze che la cronaca e l'attualità propongono quotidianamente''.
''In conclusione, l'informazione che vorremmo deve essere svincolata da ogni centro di interesse particolare pubblico o privato, meno ingessata, più attenta alla società civile, aperta a reportage ed inchieste che diano voce e risalto alle istanze ed alle aspettative dei cittadini telespettatori fruitori del servizio pubblico radiotelevisivo'', conclude la nota. (ANSA)

GIORNALISTI: ASSEMBLEA RAI CAMPANIA, SERVE CONFRONTO PER TGR

Napoli, 8 luglio. - I giornalisti della sede Rai della Campania si sono riuniti in assemblea convocata per esprimere piena adesione alle iniziative "riprendiamoci la Rai", promosse dalla Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e dall'Unione sindacale giornalisti Rai (Usigrai) in difesa della libertà di informare e del diritto dei cittadini ad essere informati. "Un principio cardine della nostra democrazia, garantito dalla Costituzione, che giorno dopo giorno viene svilito non solo da cricche o logge più o meno occulte, ma anche con il ricorso ad una militarizzazione dell'azienda di servizio pubblico, il polo editoriale e culturale più importante del Paese, finanziata dai contribuenti per garantire innanzitutto che l'interesse collettivo prevalga sempre su quello di parte", si legge in una nota. L'assemblea intende "aprire una nuova fase di confronto con i responsabili della Tgr, improntata sulla necessità di una rinnovata organizzazione redazionale. Occorre individuare un modello di gestione delle risorse che, incrociando aree tematiche e presenze sulle diverse fasce orarie, garantisca continuità al lavoro quotidiano, attribuendo ruoli e responsabilità, valorizzando appieno esperienze e competenze consolidate, sensibilità e vocazioni nel rispetto dell'indipendenza e dell'autonomia professionale. Assolutamente inaccettabili i tagli, dal sapore di censura, operati da alcuni caporedattori dei tg nazionali sui servizi dei giornalisti della sede campana, manipolazioni sul contenuto degli articoli, posti in essere d'imperio, senza alcun preavviso che consenta all'autore di decidere il ritiro della propria firma". La redazione campana chiede anche lo stop all'"emarginazione dai telegiornali nazionali nei confronti dei giornalisti della Rai di Napoli, attraverso il massiccio ricorso ad inviati provenienti dalle sedi centrali; cui si aggiunge l'utilizzo, talvolta maldestro, da parte dei tg nazionali, di appalti esterni non affiancati dal giornalista, che spesso vanno a rappresentare una realtà territoriale edulcorata e distorta.
La costante erosione degli ascolti delle edizioni del Tg e del Gr della Campania impone una approfondita riflessione sulla linea editoriale e sulla qualità del prodotto. Il servizio pubblico non deve, impropriamente, farsi interprete e portavoce di 'palazzotti' e salotti locali. Gli spazi dedicati nell'informazione regionale a questo genere di notizie vanno, inevitabilmente, a comprimere o a oscurare fatti ed eventi di interesse collettivo. Le tante interviste riservate ad alcuni esponenti del mondo politico, scientifico, delle università private, rappresentano una casistica sproporzionata in rapporto alle limitate risorse di uomini e mezzi e alle continue emergenze della cronaca. L'informazione deve essere svincolata da ogni centro di interesse particolare pubblico o privato, meno ingessata, più attenta alla società civile". (AGI)

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