Un singolare esperimento di giornalismo iperlocale condotto in Repubblica Ceca da Nase Andresa (‘’il nostro indirizzo’’) – Novanta incontri editoriali per realizzare190 edizioni di un settimanale diffuso in varie zone del paese
– I giornalisti escono dal loro status di élite e vanno la lavorare nei caffè per entrare in contatto diretto, reale e permanente con i lettori
http://www.lsdi.it/2009/12/15/se-la-redazione-lavora-nei-caffe/
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Giornalismo ‘’automatico’’: come fare tg e cronache sportive senza giornalisti
Un gruppo di studenti e di docenti della NorthWestern University hanno messo a punto News@seven, un telegiornale realizzato da un sistema che cerca automaticamente delle informazioni online, associandole a immagini o video trovati in rete, e realizza un servizio televisivo che viene presentato da avatar – Un sistema analogo ‘’scrive’’ il resoconto di una partita (per ora) di baseball: raccoglie i risultati, le descrizioni delle principali azioni dell’ incontro, i vari dati statistici, inventa un titolo e allega una foto – E spesso il risultato, sostiene il team che lavora al progetto, è migliore di quello delle cronache scritte da giornalisti frettolosi
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Il forse-giornalismo, racconto di come ‘’potrebbero essere andati’’ i fatti
Un video sulla vicenda di Tiger Woods, che mischia fatti e ipotesi, inaugura un nuovo tipo di giornalismo – Il racconto del New York Times – Un’ azienda che opera fra Hong Kong e Taiwan realizza decine di video che descrivono anche ipotesi, fornendo attraverso le immagini animate un forte senso di realtà a qualcosa che alla fine è frutto solo di congetture
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Giornalismo partecipativo: la periferia delle grandi città’ nelle video inchieste di CityLab
Presentati a Bologna i primi lavori di video giornalismo partecipativo realizzati dal laboratorio nato dalla collaborazione fra l’ Associazione Ilaria Alpi e Agora Vox Francia – Una indagine shock sulle periferie cittadine – Dopo l’ emergenza casa il progetto affronterà , nelle altre Regioni (Veneto, Lazio e Campania), le questioni delle baraccopoli e del caporalato – Anche sul versante francese i videogiornalisti indagheranno sui problemi dei cittadini nelle periferie
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Una Carta europea del giornalismo partecipativo
Illustrata a Bologna in occasione della proiezione dei primi lavori di video giornalismo partecipativo realizzati da CityLab,la Carta punta a fornire ai cittadini il mezzo necessario per farsi ascoltare dalle istituzioni, a tutti i livelli
http://www.lsdi.it/2009/12/19/una-carta-europea-del-giornalismo-partecipativo/
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La rete
La stampa non è più il cuore ma solo una delle periferie dell’ informazione
L’ industria dei giornali, che un tempo si credeva centrale, è diventata ora solo una delle materializzazioni della Rete – E questo mette in luce il dramma dell’ informazione di oggi: è l’ industria della stampa che si occupa anche della destinazione ‘’web’’ del giornalismo, ma è incapace di organizzarla e, soprattutto, di monetizzarla – Mentre toccherebbe all’ industria del web, cioè alla generazione che ha dato i natali a Twitter, Google, Facebook, Yahoo, ecc., inventare i supporti e i meccanismi web del giornalismo – Una riflessione di Benoit Raphael
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La Riforma ‘’agraria’’ dell’ informazione
Le edizioni digitali dei giornali hanno rappresentato per ora un’occasione mancata, usata per abbassare i costi, precarizzare i giornalisti e omologare verso il basso il messaggio, sostiene Gennaro Carotenuto in un saggio sul giornalismo partecipativo appena pubblicato con Nuovi Mondi – Ma 30 anni di informazione digitale, aggiunge, rappresentano però anche un parallelo processo di democratizzazione dell’informazione – La Rete offre sinapsi e tecnologia libera, rompendo la gabbia della concentrazione editoriale e abbassando l’asticella permette a milioni di soggetti di far circolare notizie non filtrate dal mainstream
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Se Google desse un segnale di buona volontà…
Potranno mai un giorno Google e gli editori capirsi l’ un l’ altro? Difficile, secondo Frederic Filloux, che ha dedicato al tema un’ ampia riflessione dopo il 62/o Congresso dell’ Associazione mondiale dei giornali (WAN), dove il ‘’dagli a Google’’ è stato un po’ il motivo conduttore – Gli editori sono un po’ gli artigiani dell’ informazione e Google rappresenta la grande industria e, secondo Filloux, è stupefacente vedere a Mountain View un tale dispiegamento di cervelli rovinare un rapporto così importante e significativo come quello con il mondo dei media, mentre ci sarebbero varie misure, indolori, che Google potrebbe prendere per allentare un po’ la tensione
http://www.lsdi.it/2009/12/18/se-google-desse-un-segnale-di-buona-volonta%E2%80%A6/
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Nuovi editori aderiscono a Google FastFlip
Nuovi editori si sono aggiunti a quelli che avevano aderito tre mesi fa a Google FastFlip, un nuovo sistema di aggregazione di articoli, non automatica ma ‘’contrattata’’ – Si tratta di altre due dozzina di case editrici che rappresentano ‘’più di 50 fra giornali, riviste, siti di informazione online e reti radiotelevisive’’.
http://www.lsdi.it/2009/12/19/nuovi-editori-aderiscono-a-google-fastflip/
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L’ editoria libraria può salvare la stampa?
Ingegnere, ex giornalista, autore di Le peuple des connecteurs (febbraio 2006) e di Le cinquième pouvoir (Come Internet rivoluziona la politica), considerato uno dei maggiori divulgatori francesi del mondo di internet, Thierry Crouzet interviene sulla crisi della stampa con una proposta apparentemente stravagante: ‘’se far pagare i brevi articoli disponibili sul web è una utopia, forse si potrebbe far pagare dei testi più lunghi. Dei documenti. Dei saggi. Dei romanzi – E allora servirebbe un editore che facesse da collante per una nuova forza letteraria alimentata dal web”
http://www.lsdi.it/2009/12/20/l%E2%80%99-editoria-libraria-puo-salvare-la-stampa/
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Giornali
Un quotidiano Usa chiede contributi ai lettori online
Invece di imporre il ‘’muro’’ del pagamento obbligatorio per la sua informazione online (come tanti altri editori già fanno o stanno progettando di fare), il Miami Herald chiede da martedì ai suoi lettori online un contributo per l’ accesso. Un nuovo esperimento nella continua battaglia dei quotidiani per cercare di accrescere i propri ricavi dall’ atività online.
http://www.lsdi.it/2009/12/17/un-quotidiano-usa-chiede-contributi-ai-lettori-online/
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Fotogiornalismo
Ma la colpa non è solo di Corona…
‘’Ed io che pensavo di aver sempre fatto un lavoro di grande contenuto culturale…’’. In un editoriale su Poterefotografico (”Tutto quello che dovreste sapere sulle agenzie fotografiche”), l’ amarezza di tanti fotogiornalisti italiani di fronte al quadro miserando emerso dalla vicenda Corona.
http://www.lsdi.it/2009/12/15/fotogiornalismo-ma-la-colpa-non-e-solo-di-corona%E2%80%A6/
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Link e segnalazioni (14-20/12)
- Come una nuova tecnologia sconvolse il mondo dei giornali –nel 1845
- Tempi duri
- Una guida (per i giornalisti) per massimizzare il proprio Roi nei social media
- Copenhagen, cambia il “clima” mediatico per Obama
- I giornalisti stanno a bordo ring: ma perché hanno tutti l’elmetto?
- Unwilling to pay
- Facebook e privacy
- Le ''content farms'' minano la qualità dell’informazione?
- 12 predizioni sui giornali del 2084
- Che informazione nel 2010?
- L' e-reader della Sony offre articoli esclusivi della News Co.
- In outsourcing anche alcune funzioni di produzione giornalistica?
- I dieci mali del giornalismo
- Twitter: Una Piccola Guida e Cinque Applicazioni per Iniziare
- Un nuovo modello per il giornalismo locale.
http://www.lsdi.it/2009/12/20/link-e-segnalazioni-14-2012/