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Osservatorio sui media 05 Ott 2010

Scrivere per Google o per i lettori? Da lsdi.it

Qualcuno accusa il motore di ricerca di pervertire i giornalisti spingendoli a preoccuparsi più del Seo (l’ottimizzazione dei motori di ricerca) che dei lettori – Ma c’è chi replica: i giornalisti non scrivono per Google, ma per i lettori e se i titoli web si standardizzano  è anche, molto, per mancanza di immaginazione e di inventiva da parte dei giornalisti

Qualcuno accusa il motore di ricerca di pervertire i giornalisti spingendoli a preoccuparsi più del Seo (l’ottimizzazione dei motori di ricerca) che dei lettori – Ma c’è chi replica: i giornalisti non scrivono per Google, ma per i lettori e se i titoli web si standardizzano  è anche, molto, per mancanza di immaginazione e di inventiva da parte dei giornalisti

– Tutti i media nella storia hanno avuto i loro standard e il fatto che il web sia più orientato verso la velocità e l’ efficacia dipende dall’ uso che di questo mezzo fa la maggioranza delle persone, ma si può essere brillanti e creativi lo stesso – Certo, per titoli più incisivi o creativi c’ è la carta – E quindi attenzione, togliere anche alla carta questo scarso vantaggio concorrenziale col web sarebbe davvero una cattiveria
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L’ equivoco del citizen journalism e il consumo partecipativo

Piuttosto che sottolineare la potenziale vena giornalistica di ciascuno di noi, l’attenzione andrebbe spostata sulle diverse forme di fruizione che stanno modellando variegati (e ancora poco chiari) tipi di consumo partecipativo – E si scoprirebbe, ad esempio, che la moltiplicazione di eventi notiziabili e notiziati, l’addensamento di soggetti sociali interessati a fornire una prospettiva, un frame, a ognuno di tali eventi, l’ indistinto rumore di fondo che si ingenera come probabile conseguenza, sono le caratteristiche principali del nuovo ambiente comunicativo e portano il pubblico a richiedere prese di posizioni, valutazioni, letture preferenziali.– Si chiede ad esempio ai media giornalistici di schierarsi. Una richiesta mai esplicita, perché nel giornalismo continua a prevalere il richiamo formale all’obiettività; ma intuibile nella fidelizzazione dei consumatori, che motivano la fedeltà a una testata più che con attestazioni di credibilità con una stima che potremmo definire “focalizzazione della fiducia” – Una interessante riflessione di Carlo Sorrentino (Università di Firenze) a un workshop della Società italiana di sociologia

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I 10 fattori che stanno reinventando il giornalismo

Bill Mitchell, giornalista e docente, responsabile dei programmi internazionali del Poynter Institute, segnala le dieci ‘parole’ (tag) che stanno segnando il processo di riscoperta del giornalismo in atto nel mondo – E in questo articolo si sofferma in particolare su tre di esse: investigativo, partecipato, sostenibile.

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Giornalisti digitali

La solitudine dei blogger

Una giornalista che fa parte dei 6.000 blogger da cui l’ Huffington Post trae i quasi 300 post quotidiani che hanno fatto, in parte, la sua fortuna, protesta contro la testata – Mentre da Newsweek arriva all’ HuffPost Howard Fineman, con uno stipendio a 6 zeri, Mayhill Fowler, che dal 2007 lavora per il sito, denuncia: “Senza paga e senza alcun supporto editoriale non vedo altra soluzione se non quella di lasciare… ritengo di essere una giornalista e come tale essere riconosciuta.. non è tanto una questione di denaro, quanto di dignità professionale”

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La Rete

Internet e Twitter: prove tecnologiche di elezione in Russia

Medvedev invita a “imparare a comunicare in modo nuovo” e non perde occasione per legare la modernizzazione del paese alle nuove tecnologie, esprimendosi contro qualsiasi ipotesi di regolazione di Internet – Il presidente, in particolare, pensa a Twitter come segmento di un progetto più ampio di comunicazione che vuole arrivare a collegare cittadinanza e istituzioni, e ritiene che “anche questa sarà democrazia, diretta e non mediata” – Una posizione che ha ricevuto giudizi molto positivi anche da osservatori americani – Intanto grosso successo di partecipazione popolare ha ottenuto la creazione di un sito aperto ai cittadini e finalizzato alla valutazione del progetto di legge sulla polizia, che in cinque settimane ha registrato oltre 20mila commenti - Nel progetto di rivoluzione tecnologica è coinvolto tutto il partito di Russia Unita che all’inizio dell’ estate ha obbligato i propri attivisti a registrare il proprio account nei social network  - Mentre Putin sta facendo registrare vari indirizzi web in vista delle presidenziali del 2012 – Ma Sergej Grebennikov, vicedirettore dell’Associazione russa delle comunicazioni elettroniche, esprime forti perplessità sull’identificazione tra utente Internet e elettore, spiegando che, alla fine, solo il 60–70% degli utenti della rete vanno a votare per un qualche partito – Un articolo di Valentina Barbieri

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Editoria

‘Mobile’ e applicazioni: editori euforici, ma le entrate?

L’ associazione degli editori on-line (AOP) segnala una fenomenale crescita del mercato delle applicazioni – Significa che il settore dell’editoria on-line è fuori pericolo? – Entrate in risalita rispetto ai giorni bui del biennio 2008-2009, ma il quadro non è ancora chiaro

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Forte crescita in Usa degli investimenti sul ‘mobile’

Il caso di Verve Wireless, che in poco tempo ha raccolto 9,5 milioni di dollari da una cordata di imprenditori fra cui  l’ Associated Press

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Giornali

El Mundo in Orbyt contro la crisi

Contenuti di base gratuiti e valore aggiunto a pagamento – E’ la nuova strategia del quotidiano spagnolo El Mundo che ha messo una sua edicola digitale – Per 14,90 euro al mese offrirà la versione stampata e online del quotidiano e delle riviste del gruppo, archivi, video, una newsletter quotidiana con l’ attualità della giornata, accesso a settori vip per le partite del Real Madridi, e così via – Anche con 26 milioni di visitatori unici il giornale registra, come tutti gli altri quotidiani spagnoli, delle forti difficoltà

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Il Times continua a perdere lettori online dopo l’ introduzione del paywall

La versione web del giornale ha perso altri 120.000 visitatori unici, scendendo a 1,459 milioni di agosto  dai 1,579 milioni di luglio, con un calo del 7,6% - Perdite anche sul versante carta, visto che il Times ha toccato le 494.205 copie vendute, la prima volta dall’ aprile 1994 che le vendite sono scese sotto la soglia delle 500.000 copie vendute

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Media e potere

Le donne rappresentate ‘poco e male’ nei media

Lo ha rilevato una ricerca condotta dal  Global Media Monitoring Project, secondo cui il pregiudizio antifemminile è presente anche nell’ informazione online - Lo studio, ‘Who Makes the News’ , è il frutto di un monitoraggio di 17.795 articoli comparsi su 1.000 testate giornalistiche di 108 paesi nello stesso giorno, il 10 novembre del 2009

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