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Lutto 25 Set 2012

Scompare Gianfranco Pintore giornalista del bilinguismo

“L’improvvisa  scomparsa di Gianfranco Pintore, a 73 anni da poco compiuti, priva il giornalismo identitario di un protagonista non convenzionale. Sardo nelle radici, sardo di lingua e di cultura, Gianfranco Pintore ha attraversato il mondo del giornalismo e della scrittura con uno spirito dichiarato, e quindi immediatamente riconoscibile, di parte, comunque fuori da canoni consuetudinari: dal “volontario di cronaca” nella redazione fiorentina dell’Unità nei primi anni Sessanta a quella centrale di Roma nella seconda parte del decennio, fino a diventare corrispondente da Varsavia.

“L’improvvisa  scomparsa di Gianfranco Pintore, a 73 anni da poco compiuti, priva il giornalismo identitario di un protagonista non convenzionale. Sardo nelle radici, sardo di lingua e di cultura, Gianfranco Pintore ha attraversato il mondo del giornalismo e della scrittura con uno spirito dichiarato, e quindi immediatamente riconoscibile, di parte, comunque fuori da canoni consuetudinari: dal “volontario di cronaca” nella redazione fiorentina dell’Unità nei primi anni Sessanta a quella centrale di Roma nella seconda parte del decennio, fino a diventare corrispondente da Varsavia.

Poi esperienze diverse dal “Mondo Nuovo”, a Milano, al settimanale Abc, a “Tempo Illustrato”, alla Nuova Sardegna, alla corrispondenza, per un certo periodo, per l’Espresso di Eugenio Scalfari. Dopo queste esperienze, una presenza professionale e culturale tutta sarda – con la direzione di “Radiu Supramonte”, prima radio in sardo e italiano - imperniata sul bilinguismo, sulla difesa e sulla promozione della lingua sarda, nel convincimento che la lingua sia il primo segno della identità di un popolo.
Una controversa e discussa espressività politica personale l’ha portato nel mondo della scrittura, protagonista di romanzi e saggi, il più noto dei  quali è “Sardegna: regione o colonia?”, pubblicato nel 1973 dalla casa editrice Mazzotta di Milano. Negli ultimi anni due romanzi in sardo (Nurai e Sa Iosa de Osana, La stele di Osana) hanno certificato la sua caratteristica di intellettuale identitario e del bilinguismo.
Ai familiari il cordoglio della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dell’Associazione della Stampa Sarda.”

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