Il consiglio direttivo del Sigim (Sindacato Giornalisti Marchigiani) ha valutato positivamente ''l' altissima adesione allo sciopero di venerdi' e sabato scorso scorsi per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro e ha deciso - sentito il Cdr del Resto del Carlino - di deferire ai probiviri il collega Paolo Nonni per violazione degli obblighi associativi''.
Il consiglio direttivo del Sigim (Sindacato Giornalisti Marchigiani) ha valutato positivamente ''l' altissima adesione allo sciopero di venerdi' e sabato scorso scorsi per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro e ha deciso - sentito il Cdr del Resto del Carlino - di deferire ai probiviri il collega Paolo Nonni per violazione degli obblighi associativi''. ''In considerazione dell' anzianita' professionale, della qualifica di caporedattore e dell' impegno profuso per consentire l' uscita delle pagine marchigiane del Carlino, in entrambi i giorni di astensione dal lavoro, con grave danno dei colleghi in sciopero sia al Carlino sia nelle altre testate di diffusione regionale - informa una nota - il consiglio direttivo del Sigim accompagna il deferimento di Nonni con la proposta di radiazione dal sindacato''. Al tempo stesso il Sigim ''condivide e appoggia l' iniziativa del Cdr del Resto del Carlino di far valutare agli Ordini dei Giornalisti di competenza il comportamento dei colleghi che non hanno scioperato (inclusi quelli non iscritti al sindacato) per sospetta violazione dell' art. 2 della legge istitutiva dell'Ordine''. Dal canto suo Nonni parla di ''clima di intimidazione'' nei confronti di chi non ha partecipato allo sciopero e di ''linea bulgara'' del sindacato, dal quale ha rassegnato le dimissioni proprio stamane. ''Il comunicato del Sigim - dichiara - arriva in ritardo: stamattina stessa infatti avevo inviato per posta la mia lettera di dimissioni dal sindacato, motivandola con il clima di intimidazione venutosi a creare nei confronti di chi non aveva aderito allo sciopero. Da giornalista - aggiunge - mi sono sempre battuto per la tutela dei diritti degli scioperanti e dei non scioperanti''. ''La linea bulgara assunta da qualche tempo dal sindacato delle Marche - conclude il giornalista - non mi trova ovviamente d' accordo, costringendomi alla scelta delle dimissioni''. (ANSA)