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Fnsi 18 Mag 2012

Saviano ritiri la querela al Corriere del Mezzogiorno Il Sindacato è per una soluzione fuori dal tribunale

“Suscita stupore e amarezza la notizia di una causa civile con richiesta di risarcimenti milionari avviata da Roberto Saviano nei confronti del Corriere del Mezzogiorno. La dialettica editoriale, la differenza di opinioni, anche quando può apparire a taluno dei protagonisti ingiusta o scorretta, va sempre in primo luogo definita nei media sul terreno del confronto e, di conseguenza, nel rapporto con l’opinione pubblica. Ma una vicenda come questa, incardinata su critiche per giudizi e valutazioni espresse a proposito del grande filosofo Croce e su alcune sue eventuali scelte di comportamento, può e deve essere risolta lasciando fuori i tribunali.

“Suscita stupore e amarezza la notizia di una causa civile con richiesta di risarcimenti milionari avviata da Roberto Saviano nei confronti del Corriere del Mezzogiorno. La dialettica editoriale, la differenza di opinioni, anche quando può apparire a taluno dei protagonisti ingiusta o scorretta, va sempre in primo luogo definita nei media sul terreno del confronto e, di conseguenza, nel rapporto con l’opinione pubblica. Ma una vicenda come questa, incardinata su critiche per giudizi e valutazioni espresse a proposito del grande filosofo Croce e su alcune sue eventuali scelte di comportamento, può e deve essere risolta lasciando fuori i tribunali.

La Federazione della Stampa proprio in questi giorni ha rilanciato l’iniziativa pubblica per modificare radicalmente l’attuale legislazione sulla diffamazione e per scoraggiare richieste temerarie di risarcimento. Con Roberto Saviano, con le sue battaglie contro il male affare, per la libertà dell’informazione, per i diritti civili, la Fnsi si è sempre trovata in grande sintonia. Sui principi e nei fatti il Sindacato dei Giornalisti si è sempre detto contrario alle cause temerarie con richiesta di risarcimenti esorbitanti. L’affetto e la stima per Saviano non possono cambiare questa posizione. Ovviamente è legittimo che Roberto Saviano possa giudicare certe posizioni, anche del Corriere del Mezzogiorno, ingiuste, lesive o addirittura diffamanti.
Sulla vicenda specifica Saviano-Corriere del Mezzogiorno, in coerenza con questa linea e con quanto qui ribadito, la Fnsi invita perciò Saviano a ritirare la querela e offre la propria sede ed esperienza per chiarire e risolvere il contrasto nel  rispetto delle libere opinioni e della dignità di ciascuno”.

SAVIANO: GIULIETTI, NO A QUERELE TEMERARIE
SBAGLIATA RICHIESTA RISARCIMENTO A CORRIERE MEZZOGIORNO
''Dal momento che abbiamo sempre contrastato il principio delle cosiddette 'querele temerarie' e le richieste di risarcimenti miliardari non possiamo che pensarla allo stesso modo di fronte alle richieste avanzate dai legali di Roberto Saviano nei confronti del Corriere del Mezzogiorno''. Lo dichiara in una nota Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, commentando la richiesta di 4 milioni e 700 mila euro da parte dello scrittore nei confronti del quotidiano per una querelle su Benedetto Croce.
''Non si discute il diritto alla difesa - prosegue Giulietti -, soprattutto da parte di un autore come Saviano sottoposto spesso a vere e proprie campagne di delegittimazione, ma resta la nostra avversione ai modi e alle forme del risarcimento in questo come in decine di altri casi. Ci auguriamo che, senza bisogno dei tribunali, Roberto Saviano (che ci ha appena regalato con Fazio tre serate di grande televisione civile) e il Corriere del Mezzogiorno, che fa parte del  gruppo del Corriere della Sera, riescano a trovare una composizione fondata sul reciproco rispetto e sull'accertamento della verità, un valore al quale Roberto Saviano ha cercato sempre di ispirare la sua azione e i suoi comportamenti''.
''Resta naturalmente confermato il nostro impegno, accanto alla Fnsi, all'Ordine, alla associazione Ossigeno e Libera informazione - conclude Giulietti -, per sollecitare una radicale revisione delle normative che ancora regolano le 'querele temerarie', le modalità dei risarcimenti, le eventuali richieste di sequestro o di eliminazione dei giornali e dei libri, questo a prescindere dai singoli casi in questione''. (ROMA, 18 MAGGIO - ANSA)

 

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